Madame Web, recensione: che disastro la supereroina di Dakota Johnson

Madame Web - Dakota Johnson
Madame Web - Dakota Johnson

La nostra recensione di Madame Web, nuovo cinecomic di casa Sony con Dakota Johnson nei panni della nuova supereroina Cassandra Webb: non c’è praticamente nulla da salvare in questo pasticciaccio fatto di caos, estetica terribile e idee sconclusionate

Evidentemente alla Sony Morbius proprio non è bastato. Forse non pensavano di poter fare peggio, o forse speravano che una versione al femminile di Spiderman potesse bastare già da sola per fugare eventuali legittimi dubbi sul risultato finale; beh, se avessero avuto i poteri di Cassandra Webb magari ci avrebbero pensato due volte prima di far uscire in sala questo Madame Web, uno dei cinecomic peggiori rilasciati da decenni a questa parte. E non si sta esagerando. Dalla confezione patinata e tremendamente raffazzonata alla recitazione monocorde, piatta o al contrario inutilmente enfatica di tutti i protagonisti fino ad una scrittura dialogica allucinante, senza considerare tema e struttura. Un disastro.

Madame Web - Dakota Johnson
Madame Web – Dakota Johnson

La donna che prevedeva il futuro

Dopo essere miracolosamente sopravvissuta ad un incidente sul lavoro, la giovane paramedica newyorkese Cassandra Webb (Dakota Johnson) scopre di aver acquisito il potere della preveggenza. Inizierà così un’indagine a ritroso nel proprio passato, cercando le risposte alla morte della madre avvenuta proprio durante il parto mentre era in Amazzonia a fare ricerche su un particolare tipo di ragno. Quest’indagine la porterà a scontrarsi con lo spietato Ezekiel Sims (Tahar Rahim), il cui scopo è uccidere tre giovani ragazze di nome Julia (Sydney Sweeney), Mattie (Celeste O’Connor) e Anya (Isabela Merced), ree di essere responsabili della sua morte secondo una premonizione.

Madame Web - Isabel Merced, Dakota Johnson, Sydney Sweeney e Celeste O' Connor
Madame Web – Isabel Merced, Dakota Johnson, Sydney Sweeney e Celeste O’ Connor

Senza nessuna vergogna

Si può scavare fino al fondo del brutto e magari provare anche ad abbassare ulteriormente l’asticella? Devono esserselo chiesto il fenomenale duo di sceneggiatori composto da Matt Sazama e Burk Sharpless, già autori (si fa per dire) di opere immortali come lo stesso Morbius, Gods of Egypt o Dracula Untold. Se fossimo in un episodio di Boris li additeremmo come cani maledetti, ma siccome c’è il politicamente corretto in questa sede li chiameremo semplicemente sceneggiatori immondi. Come immonda è quest’accozzaglia di estetica low budget degli anni ’90, caratterizzazioni tagliate con il machete, attori che vantano letteralmente una sola espressione perennemente incazzata.

Insomma, ce ne sarebbe di roba da dire su questo esperimento indefinito di nome Madame Web, il quale partirebbe anche da un concept promettente se non fosse che qualsiasi cosa potesse andare storta sia andata letteralmente a ramengo. Ma partiamo dalle basi. Sin dall’inizio ci viene presentata la nostra protagonista Cassandra, paramedica un po’ goffa con il potere di prevedere il futuro (si chiama Cassandra d’altronde, nel caso in cui il sottotesto non fosse già abbastanza chiaro). Dakota Johnson sembra essere regredita ai tempi delle 50 sfumature, chiaramente non aiutata da una scrittura del personaggio talmente superficiale e piatta da rasentare la figurina.

Dopo un incipit in Amazzonia scritto e girato con la mano sinistra, i veri problemi cominciano tra primo e secondo atto quando l’incontro con le tre ragazzine in pericolo stravolge la vita di Cassandra. Da qui si scatena il caos, in tutti i sensi. Perché Madame Web sembra davvero concepito come fosse un cinecomic ante-litteram, di un’epoca lontana dalla nostra e privo quindi di punti di riferimento. Certo, l’aver ingaggiato come regista l’esordiente al cinema S. J. Clarkson non ha aiutato, visto che non c’è un singolo frame in cui il film sembri essere in mano a qualcuno che sappia cosa fa.

Madame Web - Dakota Johnsone Sydney Sweeney
Madame Web – Dakota Johnson e Sydney Sweeney

Il valore di una visione coerente

Dopo un prologo ambientato nei primi anni ’70, il film si sposta nel 2003 (che sia una dichiarazione d’intenti anche questa?). New York è ancora scossa dalle conseguenze dell’11 settembre e, in generale, tutto il mood sembra orientato ad una sorta di spaesamento collettivo che ricalca la confusione incredibile trasposta sullo schermo. Ecco, forse il problema sta proprio nella definizione della natura di quel trauma, visto che in Madame Web tutti i personaggi – antagonista compreso – combattono contro dei demoni interiori o esteriori ma non c’è un elemento tematico uno che li accomuni, questi traumi.

E poi c’è il peccato mortale, quello imperdonabile: lo spettacolo. Che qui latita, sembra pensato e poi realizzato da dei dilettanti che non hanno mai neanche lontanamente visto un cinecomic degli ultimi vent’anni, che non hanno la minima idea di come utilizzare l’azione o un movimento di macchina per raccontarla. Qui è tutto tremendamente cheap, prodotto male e confezionato peggio, senza un’idea chiara di cinema e soprattutto senza un minimo di respiro nel racconto. Non bastano un paio di intuizioni carine (la scena del defibrillatore nell’ambulanza o quella della macchina nel fast food) per sostenere l’epos o il peso di un dinamismo filmico che non arriva mai perché inesistente.

Qui siamo proprio allo stadio zero del cinema, roba da prendere la regista e quei due infidi sceneggiatori e farli tornare immediatamente a lezione anche dalla Marvel (se proprio necessario). Non c’è davvero nulla o quasi da salvare in Madame Web, che ha anche l’impudenza di scomodare “Dreams” dei Cranberries sui titoli di coda. Peccato che qui di sogni proprio non ce ne siano, al massimo sono incubi.

TITOLO Madame Web
REGIA S. J. Clarkson
ATTORI Dakota Johnson, Tahar Rahim, Sydney Sweeney, Celeste O’Connor, Isabela Merced, Emma Roberts, Adam Scott, Mike Epps
USCITA 14 febbraio 2024
DISTRIBUZIONE Eagle Pictures 

 

VOTO:

Una stella e mezza

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