Magari segna l’esordio alla regia di Ginevra Elkann e mette in scena un altro esempio di famiglia sbagliata: con Riccardo Scamarcio e Alba Rohrwacher, la pellicola è acerba ma con un finale delizioso.
Il mondo visto dagli occhi di Alma

“Magari…”
Punto di vista sincero
Questo rende Magari un film vero, sincero e diretto. Non si tratta di una commedia ma neanche di un drammone familiare. Semmai, si tratta di una fotografia che immortala alcuni giorni di una famiglia allargata bisognosa di ritrovare i propri capisaldi. Apprezzabile l’idea di partenza e la scelta di far raccontare la storia alla piccola Alma. Il suo personaggio è fresco e trasparente e quindi dà quell’ottica pura che solo una bambina di 8 anni avrebbe potuto regalare. Ovviamente lo spettatore riesce a capire facilmente quali siano i suoi desideri e quale sia invece la realtà dei fatti. Anzi, ironicamente forse lo capisce anche meglio del personaggio stesso. Ciò che manca, semmai, è un punto di svolta o di crescita. Il finale offerto da Magari, di per sé estremamente tenero, apre però degli spunti interessanti sul concetto di famiglia.

Un film acerbo
Peccato che lo sviluppo della pellicola mostri incertezze e debolezze che non permettono al film di essere davvero memorabile. In un contesto cinematografico pieno di storie su famiglie e conflitti tra genitori e figli, sicuramente ciò che cerca il pubblico è qualcosa di più. Il personaggio di Carlo, interpretato da Riccardo Scamarcio, è pieno di difetti e per questo tanto umano ma resta fine a se stesso. Va meglio con Benedetta, interpretata dalla Rohrwacher: un po’ artista svampita e un po’ materna, si è portati ad affezionarsi a lei. Delizioso anche il legame tra i tre ragazzi, sebbene anche in questo caso sarebbe stato apprezzato uno sforzo maggiore per uscire dagli standard. Nel complesso Magari resta un film piacevole e delicato, ma è anche acerbo sotto molti punti di vista. Considerando che si tratta di un’opera prima si può concedere il beneficio del dubbio alla Elkann: probabilmente la sua creatività e maturità artistica hanno bisogno di più tempo per arrivare a compimento.