La recensione di Maigret: Gérard Depardieu interpreta con eleganza il celebre ispettore di George Simenon nel film di Patrice Leconte
Una vittima ignota
Maigret (Gérard Depardieu) indaga sulla morte di una giovane ragazza (Clara Antoons). Non c’è niente che la identifichi, nessuno sembra conoscerla o ricordarla. Durante le indagini, che portano verso alcune ombre del ceto nobiliare parigino, l’ispettore incontra una delinquente (Jade Labeste) che somiglia stranamente alla vittima e che risveglia in lui il ricordo di un’altra scomparsa, più antica e più intima: sua figlia.
Maigret e la giovane donna
Tratto dal romanzo di Georges Simenon Maigret e la giovane morta, il Maigret diretta da Patrice Leconte ha un appeal retrò che racconta una storia in modo classico e proprio per questo particolarmente autentico. Niente spettacolarizzazioni, niente eccessi, niente effetti speciali: la messa in scena è essenziale e rispecchia lo stile letterario di Simenon. Leconte, come dichiarato da lui stesso nel corso della conferenza stampa di presentazione, voleva realizzare un film classico ma non fumoso: obiettivo perseguito con successo. A volte gli stacchi da una scena all’altra appaiono fin troppo repentini – al pari del capitolo di un libro che si chiude per lasciare spazio al successivo – ma la narrazione resta fluida.

Attento osservatore
Quello interpretato da Gérard Depardieu è un Maigret composto, molto pacato, che osserva l’animo umano in profondità ma sempre senza giudicarlo. Vuole capire e per riuscirci fa domande, osserva, fa supposizioni e cerca conferme. Il celebre personaggio letterario appare stanco, privato del cibo (è a dieta forzata) e persino della pipa. Il cervello, però, è in forma smagliante: la sua indagine prosegue incessantemente, anche grazie ai preziosi suggerimenti della moglie (interpretata da Anne Loiret).
Gerard Dépardieu
La star francese è perfettamente nella parte e si muove a proprio agio nei panni del brillante ispettore. Le fisique du rôle non gli manca, ma non si tratta solamente di proporzioni estetiche: l’interpretazione di Depardieu è ben calibrata nei gesti, nelle movenze, nella pacatezza, nei silenzi, nel tono della voce. La vera domanda da porsi è una sola: come mai non gli è stato proposto prima questo personaggio?

Simenon e Leconte
Patrice Leconte ha ammesso di aver sempre avuto un legame particolare con le opere di Simenon e che l’idea di portarlo sul grande schermo l’ha notevolmente appassionato. Nonostante ciò – o probabilmente proprio per questo – ha voluto mettere tanto di se stesso in questa trasposizione cinematografica. Così nella pellicola c’è Simenon tanto quanto c’è Leconte. Il cineasta beneficia anche di un’ottima fotografia, abile nel mettere in risalto sia gli attori che le affascinanti ambientazioni parigine.
Un buon cinema francese
Maigret sembra ritrovare vitalità man mano che procede nell’indagine e vuole a tutti i costi dare un nome alla sua vittima. Questo, che sembra per lui ancora più importante rispetto a scoprire il colpevole, pone interrogativi insoliti ma stimolanti. Un buon cinema francese, da guardare con attenzione per gustarsi ogni dettaglio così squisitamente ben disegnato.
Maigret, distribuito da Adler Entertainment, arriva nelle sale italiane il 15 settembre 2022. Diretto da Patrice Leconte, il cast è formato da Gérard Depardieu, Jade Labeste, Mélanie Bernier, Aurore Clément, André Wilms, Hervé Pierre (della Comédie Française), Clara Antoons, Pierre Moure e Bertrand Poncet.