Malika Ayane si è esibita il 17 dicembre sul palco del Teatro Europauditorium di Bologna per una tappa del suo Domino tour. Un’estetica visivamente forte, capace di mettere in primo piano i testi dei brani interpretati con misura ed eleganza dalla voce calda di Malika. Un invito ad essere coinvolti nel presente.
Un ensemble di artisti per ricreare le atmosfere rarefatte di Domino
Malika Ayane ha portato in scena il 17 dicembre il suo Domino tour sul palco del Teatro Europauditorium di Bologna. Durante la serata, i brani del suo ultimo album Domino si sono intrecciati al suo repertorio classico in una piacevole alternanza tra pezzi lenti e ballabili capaci di coinvolgere il pubblico, che ha dedicato a Malika delle meritate standing ovation dopo le esibizioni sulle commoventi e già storiche Ricomincio da qui e Come foglie e sulla psichedelica e trascinante Imprendibile. Insieme a lei sul palco Daniele Di Gregorio alla marimba, Carlo Gaudiello al piano, Marco Mariniello al basso, Nico Lippolis alla batteria e Jacopo Bertacco alla chitarra, con cui l’artista di casa Sugar Music ha ricreato le atmosfere di Domino per un unico viaggio sonoro che ha coinvolto tutta la scaletta.
Un’estetica visivamente forte per dare rilievo alla voce
Rumori di elicotteri, atmosfere che sembrano quelle di una Berlino del dopoguerra, un locale in cui si aspetta l’artista di turno pronto a ridestare la coscienza collettiva. Si apre il sipario e le luci si accendono su Malika Ayane, unica protagonista della scena per la prima parte del concerto, grazie ad una struttura minimale che con dei veli nasconde la sezione dedicata ai musicisti. Dall’alto di un’impalcatura che funge da ingresso nello spettacolo, focalizzando l’attenzione sulla voce e sull’interpretazione, la cantautrice intona con precisione e sicurezza la sua hit di quest’estate Stracciabudella, brano che trasporta l’ascolto nelle atmosfere rarefatte e senza tempo di Domino. La narrazione continua sulle suggestioni vocali di Questioni di forma, il brano più filosofico eppure radiofonico del nuovo album, Cose che ho capito di me e Tempesta, con cui Malika diventa crooner e abbraccia arrangiamenti motown/soul. Avvinta in un tessuto aereo, la cantautrice scende finalmente sul palco e abbraccia il pubblico, dando inizio al concerto.

Scene di vita quotidiana diventano riflessione sullo scorrere del tempo
Sulle note della delicata Blue bird, la cantautrice invita a lasciarsi avvolgere dalle parole, dalle atmosfere e dai colori, per entrare davvero nella narrazione: lo spettacolo portato in scena da Malika Ayane vuole essere invero un racconto, una performance collettiva da cui ricavare sensazioni e stati d’animo, grazie in particolar modo alle immagini vivide raccontate con onestà e raffinatezza dai suoi testi. La sua voce calda e soffice come velluto, sempre elegante in un’alternanza tra piano e forte, mette in risalto scene di vita quotidiana capaci di dare forza al suo messaggio. La riflessione sullo scorrere del tempo diventa qui veicolo per raccontare la qualità dei rapporti e la possibilità di una vita vissuta appieno: troppo impegnati a guardare al domani nella speranza che capiti qualcosa di straordinario a sconvolgerci, ci dimentichiamo di vivere il quotidiano e di essere presenti davvero in quello che facciamo, in quel preciso istante. L’invito di Malika è a lasciarsi andare alle emozioni, belle o brutte che siano, ad ascoltarsi e rispettarsi: prendere le distanze dal vissuto e capire (Nodi), per trovare la forza di scegliere il giusto e “saltare” e non abbandonarsi alla nostalgia e al rimpianto, anche quando significa rinunciare al bello e, ad essere franchi, alla comodità (“Se da una lacrima nasce ogni volta qualcosa, meglio lasciarla a chi piange sul latte versato” da Nobody knows).
Malika Ayane, in radio con il nuovo singolo Quanto dura un’ora, ripartirà in tour il 18 gennaio da Bari (su Ticketone i biglietti per tutte le date del Domino tour). Questa è la scaletta del concerto:
- Stracciabudella
- Questioni di forma
- Cose che ho capito di me
- Tempesta
- Blue bird
- Sogni tra i capelli
- Non usciamo
- E se poi
- Per abitudine
- Senza fare sul serio
- Quanto dura un’ora
- Dimentica domani
- Nobody Knows
- Ricomincio da qui
- Nodi
- Controvento
- Something is changing
- Il giorno in più
- Neve casomai
- Blu
- Tre cose
- Feeling better
- Vestito da domenica
- Imprendibile
- Adesso e qui (nostalgico presente)
- Come foglie