La nostra recensione di Mancino naturale di Salvatore Allocca, con Claudia Gerini, madre invadente che proietta le sue ambizioni sul figlio considerato un fenomeno del calcio, presentato a RomaFF16
Il cinema è da sempre interessato al racconto di genitori invadenti che proiettano le loro ambizioni sui figli e li obbligano a intraprendere strade decise a priori, rischiando di castrare le personalità e i sogni dei loro discendenti. Mancino naturale, il nuovo film di Salvatore Allocca, ripropone con una certa ridondanza tutti i cliché di questa tipologia di storie, alternando una frizzante aderenza alla realtà che mette in scena e momenti in cui la materia narrativa viene trattata con eccessiva leggerezza. Presentato nella sezione Alice nella Città della Festa del Cinema di Roma 2021, il film brilla di luce riflessa della sua protagonista Claudia Gerini.
Mio figlio è un fenomeno
Tra le strade di Latina, Isabella (Claudia Gerini), vedova da tre anni, va elogiando le straordinarie doti calcistiche di suo figlio Paolo (Alessio Perinelli), sulle cui spalle riversa tutte le sue speranze e i suoi rimpianti. Convinta che il sinistro del ragazzino lo renda un vero fenomeno, la donna farebbe di tutto pur di spianare la strada al successo di Paolo, che porta il nome, per volere del padre, del grande Paolo Rossi. Quando Isabella viene a conoscenza della possibilità di iscrivere il figlio ad un importante provino, inizia a racimolare il denaro per l’iscrizione. L’arrivo di Fabrizio, spiantato sceneggiatore (Francesco Colella), nell’appartamento adiacente a quello dei protagonisti, e la dubbia moralità degli escamotage partoriti da Isabella per raggiungere il suo obiettivo, metteranno in discussione le certezze dei personaggi.
Uno sguardo estasiato
Isabella è una donna invadente e cinica, un’ammaliatrice dirompente bramosa di riscatto. Deve provvedere da sola a sé e suo figlio, non ha punti di riferimento, può contare solo sulla sua forza e determinazione. L’amore che prova per Paolo è viscerale e sincero. Il rapporto ossessivo che la lega al ragazzo, trattato come un trofeo da lucidare, proteggere e venerare fino all’idolatria, però, rivela delle criticità che Mancino naturale non riesce a problematizzare. Il film, infatti, per tutta la sua durata, guarda Isabella estasiato al pari di come la protagonista osserva orgogliosa suo figlio. La donna non si rende conto di quanto la sua invadenza nella vita di Paolo lo renda un ragazzo incapace di stringere qualunque tipo di relazione interpersonale e influisca negativamente sulla sua istruzione. Il film, allo stesso modo, tanto indulgente da giustificare anche le più discutibili mezzucci messi in pratica da Isabella per raggiungere i propri scopi, non riesce mai ad andare a fondo alle idiosincrasie dei suoi protagonisti.
Menomale che Claudia c’è
La conseguenza diretta di questa superficialità di scrittura è facilmente riscontrabile nella caratterizzazione dei personaggi, più macchiette che personalità tridimensionali. Fortunatamente delle azzeccate scelte di casting riescono a dare giustizia almeno ai tre protagonisti. Claudia Gerini, da mattatrice qual è, riesce a far empatizzare lo spettatore anche con un personaggio così contraddittorio come quello di Isabella. Il piccolo Paolo ha il volto decisamente espressivo di Alessio Perinelli, che si dimostra particolarmente a suo agio nel ruolo. Il personaggio di Fabrizio, invece, gode dell’interpretazione di Francesco Colella, si configura come il contraltare razionale ai deliri di Isabella e diventa una figura di riferimento per Paolo: non fare il tifo per questo squinternato sceneggiatore è impossibile.
Mancino naturale vorrebbe essere una dramedy, ma non riesce a dosare il dramma, spesso troppo enfatizzato, e la commedia, che raggiunge facilonerie evitabili. Non basta condire il tutto con qualche canzone degli Psicologi e di Franco126 per rendere più coinvolgente un film fin troppo sommario.
Mancino naturale. Regia di Salvatore Allocca. Con Claudia Gerini, Francesco Colella, Alessio Perinelli, Katia Ricciarelli, Massimo Ranieri, Francesca De Martini, Stefano Scandaletti, Alessio Vassallo, Alessandro Bressanello, Federico Tocci. Al cinema dal 31 marzo, distribuito da Adler Entertainment.
2 stelle e mezza