La recensione di Maschile plurale, sequel del riuscitissimo Maschile singolare: una commedia queer piacevole e ben bilanciata, con Giancarlo Commare, Gianmarco Saurino, Michela Giraud e Andrea Fuorto
Alessandro Guida torna a raccontare le vite di Antonio e Luca, interpretati rispettivamente da Giancarlo Commare e Gianmarco Saurino, tre anni dopo le vicende di Maschile singolare. Nel cast anche Michela Giraud, Andrea Fuorto, Francesco Gheghi e Claudio Colica, per una commedia queer disponibile su Prime Video che risulta meno riuscita del primo capitolo ma che ha ugualmente una bella storia di rinascita da raccontare.
Tre anni dopo
Sono passati 3 anni dalla scomparsa di Denis. Antonio (Giancarlo Commare) e Luca (Gianmarco Saurino) hanno preso strade diverse: il primo è diventato un famoso pasticcere che realizza video ricette sul web, mentre il secondo gestisce insieme al fidanzato Tancredi (Andrea Fuorto) una casa famiglia per ragazzi LGBT+ denominata “Il rifugio”. Quando si rincontrano, cresciuti e cambiati ma entrambi ancora profondamente segnati dalla perdita dell’amico, i due ragazzi decidono di riaprire insieme il forno in cui tutto ha avuto inizio. Ma Antonio interpreta l’amicizia di Luca come un segnale di riavvicinamento e farà di tutto per rovinare la sua relazione pur di riaccendere la scintilla e avere una nuova occasione con lui.
“Nessun uomo è un’isola”
Maschile plurale riprende la storia di Antonio, Luca, Cristina (interpretata da Michela Giroud) e, in qualche modo, Denis. A tre anni di distanza, i personaggi sono cresciuti ma hanno affrontato in maniera diversa le difficoltà che la vita ha posto loro di fronte. Il titolo è già di per sé una dichiarazione di intenti: arriva un momento nella vita in cui non si può più parlare al singolare perché, citando il sempre piacevole About a boy (che cita a sua volta il poema di John Donne), “Nessun uomo è un’isola”. È proprio su questo punto che si manifesta la maggiore differenza tra Antonio e Luca. Se Luca è maturato, ha scelto una strada che gli piace ed è riuscito così in qualche modo a lasciarsi alle spalle i dolori del passato, non si può dire lo stesso di Antonio.
Una commedia queer ben bilanciata
Impantanato nei ricordi, Antonio si aggrappa ad un passato che crede possa renderlo felice di nuovo. In confusione sia in amore che sul lavoro, fa di tutto per tornare ideologicamente nell’ultimo posto in cui è stato davvero bene. Ma ovviamente ciò che era perfetto prima può non esserlo adesso e guardarsi indietro con rimpianto non rappresenta una soluzione, mai. La trama ruota intorno a queste tematiche dando vita ad una commedia queer ben bilanciata, che riesce ad affrontare tematiche non sempre facili in modo naturale e spontaneo.
Maschile plurale risulta meno riuscito del primo film ma regala ugualmente una visione piacevole. Accade spesso che i film che trattano tematiche gay tendano eccessivamente al melodramma e conservino un’ottica etero fuori fuoco. Non è il caso della pellicola diretta da Alessandro Guida, il suo spirito attuale e anticonvenzionale.
Ottimo lavoro di squadra
Il buon risultato finale è frutto ovviamente di un ottimo lavoro di squadra. Se dietro la macchina da presa nulla o quasi è cambiato (manca Matteo Pilati come co-regista, con Alessandro Guida che dirige da solo firmando la sceneggiatura insieme al riconfermato Giuseppe Paternò Raddusa e alla new entry Gaia Marianna Musacchio) anche il cast vede il ritorno degli straordinari Giancarlo Commare e Gianmarco Saurino nei rispettivi ruoli.
I due attori, d’altronde, sono perfettamente a fuoco: belli, ironici, sensibili e piccanti al punto giusto, entrambi riescono a conferire autenticità ai loro personaggi. Stesso discorso per Michela Giraud nei panni dell’amica Cristina, divertente ma mai macchietta. Tra i nuovi arrivati spiccano Andrea Fuorto, Claudio Colica e Francesco Gheghi, bravi ad inserirsi nel gruppo riuscendo a dare un quid in più.
Mai restare ancorati al passato
La Giraud gioca con lo spettatore ripetendo più di una volta che non bisogna restare ancorati al passato e che i sequel sono sempre meno belli dei primi film. Allo stesso Antonio viene rimproverato il fatto di non sapersi rinnovare e di essere fermo al dolce al mascarpone creato tre anni prima. In effetti la regola vale nella maggior parte dei casi, Maschile plurale compreso. A venire meno è la fresca trasgressività che aveva decretato il successo della pellicola del 2021, capace di uscire dai confini nazionali e di conquistare il pubblico di Prime Video in numerosi Paesi. Nonostante ciò, questa opera seconda ha una sua storia da raccontare e una raison d’être che confermano innegabilmente la validità del progetto.
TITOLO | Maschile plurale |
REGIA | Alessandro Guida |
ATTORI | Giancarlo Commare, Gianmarco Saurino, Michela Giraud, Andrea Fuorto, Francesco Gheghi Giulio Corso, Nicole Rossi, Claudio Colica, Lidia Vitale |
USCITA | 20 giugno 2024 |
DISTRIBUZIONE | Prime Video |
3 stelle e mezza