Matrix: Resurrections, recensione: Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss nel nuovo elettrizzante capitolo

Matrix Resurrections - Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss
Matrix Resurrections - Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss

La nostra recensione di Matrix: Resurrections di Lana Wachowski, quarto elettrizzante e metacinematografico capitolo della saga, con Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss, che ha riscritto le regole della fantascienza action 

“Questo è il bello delle storie, non finiscono mai per davvero”. Una constatazione che darebbe di per sé valore e credibilità a tutti i remake, reboot e sequel di film che infestano il cinema commerciale da anni. Abbiamo forse bisogno di storie nuove e idee originali quando è possibile continuare a macinare denaro riproponendo gli stessi personaggi e le stesse dinamiche all’infinito? 

Che la frase sia pronunciata nel nuovo Matrix: Resurrections, quarto capitolo della saga che ha riscritto le regole della fantascienza action, è segno che gli stessi autori del film, già in fase di scrittura, fossero consapevoli dell’operazione commerciale in cui si erano immersi. Questa consapevolezza, però, assume tutto un senso particolare tra le mani della regista Lana Wachowski che, non più affiancata dalla sorella Lilly, con cui aveva diretto gli altri capitoli della saga, fa risorgere Matrix per lanciare una sferzante (e inattesa) stoccata all’industria cinematografica. 

Matrix Resurrections - Keanu Reeves e Yahya Abdul-Mateen II
Matrix Resurrections – Keanu Reeves e Yahya Abdul-Mateen II

Resurrezioni

Thomas Anderson (Keanu Reeves) è un celeberrimo programmatore di videogiochi, creatore del cult The Matrix, tormentato da sogni e visioni cui cerca di dare un senso attraverso la terapia. I confini tra realtà e immaginazione si fanno sempre più labili nella mente del protagonista, fino a quando non giunge alla consapevolezza che le vicende raccontate nel videogioco non sono altro che suoi ricordi. Thomas non ha creato Neo, è Neo, l’eletto che dovrà nuovamente decidere se seguire il Bianconiglio e scegliere la pillola rossa…

Matrix Resurrections - Neil Patrick Harris e Keanu Reeves
Matrix Resurrections – Neil Patrick Harris e Keanu Reeves

Riflessione metacinematografica

Matrix: Resurrections arriva dopo più di vent’anni dall’uscita del primo rivoluzionario capitolo del ‘99 e ne ripercorre alcuni passaggi fondamentali, senza però impantanarsi nella ridondante rievocazione fine a se stessa. Il quarto capitolo della saga, infatti, offre lo spunto per un’interessante riflessione metacinematografica sul mito di Matrix e sulle caratteristiche (azione adrenalinica e fantascienza intellettuale, tra le altre) che hanno impresso l’estetica di Neo e Trinity nell’immaginario collettivo. Allo stesso tempo il film sbeffeggia e ridicolizza la macchina industriale del cinema che sfrutta la nostalgia per conquistare i box office. E lo fa all’interno, essendo esso stesso, almeno in teoria, un campione di questa pratica.

Matrix Resurrections - Keanu Reeves
Matrix Resurrections – Keanu Reeves

Desiderio e paura

Secondo uno dei personaggi del film desiderio e paura sono i due sentimenti che caratterizzano il genere umano. Desiderio di conoscenza e di libertà, di riscatto e felicità, ma soprattutto brama d’amore e ricongiungimento. Paura dell’ignoto, del diverso e dell’imprevisto. I due poli opposti che generano un campo di tensione che ogni individuo sperimenta ogni qual volta debba compiere una scelta. Pillola blu o pillola rossa? In Matrix: Resurrections tornano le disquisizioni sul libero arbitrio e il bene superiore che hanno caratterizzato la saga, ma sotto una veste nuova, meno razionalmente filosofica e più umanamente tangibile, che rende questo prodotto non un film sentimentale, ma, appunto, di sentimenti.

Matrix Resurrections - Jessica Henwick, Keanu Reeves e Yahya Abdul-Mateen II
Matrix Resurrections – Jessica Henwick, Keanu Reeves e Yahya Abdul-Mateen II

Ritorni e new entry 

E si possono solo immaginare i sentimenti che i fan di vecchia data proveranno nell’ammirare nuovamente Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss nei ruoli che li hanno resi iconici. Rivedere Neo e Trinity con impermeabile e occhiali da sole combattere e volteggiare sul grande schermo, nonostante le scene d’azione e di lotta non siano poi così mozzafiato, è pura gioia visiva. Accanto alle vecchie glorie della saga troviamo in Matrix: Resurrections diverse new entry, più o meno convincenti. Se Yahya Abdul-Mateen II ha il fascino e il carisma giusti per incarnare il “nuovo” Morpheus, non facendo rimpiangere poi troppo Laurence Fishburne, l’assenza di Hugo Weaving è decisamente più difficile da mandar giù. Jonathan Groff sembra, infatti, solo la versione sbiadita e posticcia del temibile agente Smith.

Matrix Resurrections - Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss
Matrix Resurrections – Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss

Two is better than One

Neo e Trinity. Il maschile e il femminile. Le cifre del codice binario. Le due metà inscindibili di una leggenda. In nessun altro capitolo della saga come in questo si comprende quanto infondo Trinity sia stata fondamentale nell’economia di Matrix al pari di Neo. L’uno non potrebbe esistere senza l’altra. Solo la loro unione garantisce l’equilibrio, in una perfetta fusione che trova il suo potere nel superamento del binarismo. Una prospettiva interessante, molto presente, ma paradossalmente non abbastanza approfondita in un film che tenta di dare nuova luce alla sua eroina, ma non ci riesce fino in fondo. Un’occasione sprecata da parte di Matrix: Resurrections, un omaggio sapiente a un cult generazionale, che stupisce con una sana dose di umorismo metacinematografico, ma non buca lo schermo come ci si potrebbe aspettare.

Matrix: Resurrections. Regia di Lana Wachowski. Con Keanu Reeves, Carrie-Anne Moss, Neil Patrick Harris, Christina Ricci, Priyanka Chopra, Jonathan Groff, Jessica Henwick, Ellen Hollman, Yahya Abdul-Mateen II, Jada Pinkett Smith, Daniel Bernhardt, Brian J. Smith, Max Riemelt, Lambert Wilson, Andrew Caldwell, Ian Pirie, Toby Onwumere. Uscita al cinema 1 gennaio 2022, distribuzione Warner Bros. Pictures Italia.

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