Men in Black: International, quarto film del franchise, introduce i due nuovi protagonisti Tessa Thompson e Chris Hemsworth. Buon cast e colpi di scena, ma il risultato è al di sotto delle aspettative, anche a livello di incassi.
Molly 22 anni dopo
Sono passati quasi ventidue anni dall’uscita del primo Men in Black, che è all’incirca la quantità di tempo che Molly ha speso per far parte della super segreta agenzia aliena che Will Smith e Tommy Lee Jones hanno modestamente rappresentato nella trilogia precedente. Molly era solo una bambina quando ha avuto il suo primo incontro ravvicinato del terzo tipo e, sebbene gli uomini G dagli occhiali neri possano aver cancellato i ricordi dei suoi genitori, non hanno invece intaccato i suoi. E la domanda è subito: una donna nei Men in Black?
Due nuovi protagonisti, colleghi ma rivali
Il nuovo Men in Black: International, diretto dal regista F. Gary Gray, ha il difficile compito di introdurre due nuovi protagonisti in un franchise che tanto dipendeva dalla dinamica tra il grande Will e lo scontroso Tommy Lee. Se Molly (Tessa Thompson) è la recluta determinata, l’Agente H (Chris Hemsworth) incarna lo scostante eroe che ha salvato il mondo al fianco del capo della divisione di Londra High T (Liam Neeson). Gli sceneggiatori di Iron Man Matt Holloway e Art Marcum seguono Molly battezzandola “Agente M” durante una sequenza di allenamento più simile ad un corso di moda. Quando però H ed M si incontrano, inizia finalmente il divertimento. Il duo condivide qualcosa di intenso, in un mix di situazioni da commedia e rivalità fraterna, in cui l’Agente M (coetanea di H) vorrebbe superare il collega più esperto, cercando di superare i propri complessi d’inferiorità.
Regia non all’altezza, ma i colpi di scena non mancano
Non buona la regia di Grey che, pur venendo dal campione d’incassi Fast & Furious 8, non riesce a seguire le orme del “predecessore” Barry Sonnenfeld che nella sua trilogia si destreggiava abilmente tra live-action ed effetti visivi. Qui gli attori sono in evidente imbarazzo mentre tentano di fuggire da alieni (naturalmente creati in CGI) che non convincono dal punto di vista tecnico, elaborati in modo approssimativo. Le scene ambientate sulle strade inspiegabilmente vuote di Parigi e Londra sembrano false, mentre nelle poche in cui coesistono con gli umani, gli extraterrestri sembrano non sapere come comportarsi. Tutto appare atonico, creando allo spettatore un effetto di “vuoto geografico” molto irreale. Nonostante ciò, questo quarto capitolo di Men in Black abbraccerà un pubblico molto vasto. Il film è ricco di colpi di scena e rovesci ovvi, mentre i personaggi chiave si riuniscono per il “gran” finale (che poi tanto grande non è) sulla Torre Eiffel, dove viene svelato come e perché arrivarono gli alieni sulla Terra all’inizio del primo film.
Ottimo cast ma pessimi incassi
Il cast è ottimo ma, come dimostrato in Ghostbusters, Chris Hemsworth ha un talento comico naturale che forse qui non è stato sfruttato appieno. La vera stella di questo film è però Tessa Thompson, elegante, sicura e decisa. Tra le new entry c’è anche Emma Thompson nei panni dell’Agente O, che insieme ad H ricrea un’atmosfera di familiarità già vista tra i due in Thor: Ragnarok. Uscito a metà giugno negli USA, MiB 4 non è riuscito ad avvicinarsi agli incassi dei precedenti capitoli, fermandosi ad una cifra complessiva intorno agli 80 milioni di dollari (e quasi 250, per ora, nel mondo). In Italia il terzo film incassò la non irresistibile cifra di 6,2 milioni di euro e chissà se questa sorta di “Men and Women in Black” riuscirà almeno da noi a superare il precedente.
Men in Black: International, diretto da F. Gary Grey, con Chris Hemsworth, Tessa Thompson, Rebecca Ferguson, Kumail Nanjiani, Liam Neeson, Rafe Spall, Emma Thompson, Laurent Bourgeois, Larry Bourgeois, uscirà nelle sale italiane il 25 luglio, distribuito da Warner Bros. Italia.