Mohammad Rasoulof, appello per la liberazione del regista iraniano ostaggio del regime

Mohammad Rasoulof
Mohammad Rasoulof

Il mondo del cinema prende posizione contro l’incarceramento di Mohammad Rasoulof, regista iraniano Orso d’Oro all’ultimo Festival di Berlino, che nei suoi lavori denuncia l’oppressione e la censura nel suo Paese. Qui l’appello per la sua libertà.

Vincitore dell’Orso d’Oro all’ultimo Festival di Berlino con There Is No Evil, Mohammad Rasoulof è uno dei più importanti registi iraniani, anche se nessuno dei suoi film è stato proiettato nel suo Paese a causa della censura e delle restrizioni volute dal regime. I lavori di Rasoulof sono infatti radicati nell’impegno a denunciare l’autoritarismo del governo, ma anche mostrare l’umanità resistente che giorno per giorno si trova a combattere contro un intricato sistema di oppressione e violenza. Ed è proprio a causa del suo cinema impegnato e della sua militanza che Mohammad è stato condannato a scontare un anno di carcere, pena che s’aggiunge ai due anni di divieto ad allontanarsi al paese. Mohammad ne parlava già in un’intervista rilasciata dall’Iran per Variety durante il Festival di Berlino (qui la nostra traduzione integrale): oggi che la condanna sembra ufficiale, il mondo del cinema prende posizione in difesa della libertà del regista con un appello al governo iraniano per il suo rilascio. Qui in basso l’appello tradotto.

L’appello

European Film Academy, Festival di Cannes, Deutsche Filmakademie, Filmförderung Hamburg Schleswig-Holstein, Filmfest Hamburg, IDFA – International Documentary Film Festival Amsterdam, International Film Festival Rotterdam (IFFR), Netherlands Film Fund e l’Accademia del cinema italiano-Premi David di Donatello esprimono la loro preoccupazione riguardo l’imminente incarcerazione del regista iraniano Mohammad Rasoulof.

Rasoulof, già vincitore a Cannes, si è da poco aggiudicato l’Orso d’Oro alla 70ª edizione del Festival di Berlino per il suo ultimo lavoro. There Is No Evil, come i suoi precedenti film, analizza con occhio critico le condizioni di una vita vissuta sotto un potere autoritario.

Mohammad Rasoulof è stato da poco chiamato dall’Ufficio Speciale del Procuratore per Offese correlate a Media e Cultura a scontare un anno di prigione. Il 23 luglio 2019 la Corte Iraniana lo aveva condannato ad un anno di carcere e due anni di stop al lavoro come cineasta per presunta propaganda contro il governo, imponendo inoltre un divieto di due anni a lasciare il Paese o essere coinvolto in qualsiasi attività sociale o politica.

«Chiamarmi a scontare la condanna in prigione rivela solo una piccola frazione dell’intolleranza e della rabbia come risposte caratteristiche del regime iraniano  qualunque tipo di critica. Molti attivisti culturali sono attualmente in prigione per aver criticato il governo. La diffusione incontrollata del Covid-19 nelle carceri italiane mette seriamente a repentaglio le loro vite. Questa situazione ha bisogno di un responso immediato da parte della comunità internazionale», dichiara Mohammad Rasoulof.

Protestiamo fermamente contro l’incarcerazione di Mohammad Rasoulof ed esortiamo con urgenza le autorità iraniane a garantirne l’incolumità. Chiediamo inoltre che le accuse contro Mohammad Rasoulof siano ritrattate e che il divieto di spostamento contro di lui sia revocato immediatamente e senza condizioni. Invitiamo inoltre il mondo del cinema, organizzazioni, festival e tutti gli artisti e le artiste a fare lo stesso.

Wim Wenders, Presidente dell’European Film Academy, ha dichiarato: «Il nostro collega Mohammad Rasolof è un artista che continua a raccontarci una realtà di cui altrimenti conosceremmo ben poco. There is No Evil, film con cui ha vinto l’Orso d’Oro, è un ritratto profondamente umano di persone che vivono in situazioni estreme, in situazioni di cui nessun essere umano dovrebbe essere costretto a fare esperienza. Abbiamo bisogno di voci come quella di Rasoulof, voci che difendono i diritti umani, la libertà, la dignità di ogni persona».

Ulrich Matthes, Presidente della Deutsche Filmakademie, ha aggiunto: «Mohammad Rasoulof è un grande artista i cui lavori, sempre centrati su libertà e oppressione, hanno raggiunto tante persone in tutto il mondo durante la sua carriera. E’ un maestro del cinema iraniano: una cultura cinematografica ricchissima che ha prodotto alcune delle storie più significative riguardo le condizioni dell’umanità. I film di Mohammad Rasoulof non ci raccontano solo la vita in Iran, ma ci parlano attraverso il linguaggio universale del cinema promuovendo i valori dell’empatia e della pace. Bisogna che artisti come lui possano far sentire le loro voci senza paura di conseguenze».

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