Moira, casa, famiglia e spiriti di Ottavia Bianchi va in scena in anteprima assoluta al Teatro Manzoni per la regia di Giorgio Latini: una commedia dai risvolti comici, a tratti commoventi
Anteprima assoluta al Teatro Manzoni
Una commedia dai risvolti comici, a tratti commoventi, che parla di famiglia, amore e solitudine ma anche di speranza. In anteprima assoluta, dal 2 al 19 novembre arriva al Teatro Manzoni di Roma (qui il sito internet ufficiale) lo spettacolo Moira, casa, famiglia e spiriti, nato dalla penna di Ottavia Bianchi. Dopo il successo del pluripremiato Le Sorellastre, la nuova pièce si avvale di un cast numeroso formato dalla stessa Ottavia Bianchi e Giorgio Latini, impegnato nuovamente anche alla regia e conferma la squadra formata da Patrizia Ciabatta, Giulia Santilli e Beatrice Gattai. Completano il cast Andrea Lolli e Sebastiano Colla.
La trama
Moira vive in un appartamento sotto sfratto che divide con una strana famiglia di fantasmi, tra cui il suo defunto padre Alfredo, con cui lei può parlare ma solo tra le pareti della casa di famiglia. Mario, ufficiale giudiziario assegnato al caso, s’innamora di lei. Lasciando la casa, Moira e gli spiriti potrebbero liberarsi finalmente del passato per iniziare, ognuno a modo suo, una nuova vita. Divisa tra l’amore per i vivi e quello per i morti, Moira non sa cosa scegliere. Un susseguirsi di comici accadimenti porterà ad una soluzione sorprendente e paradossale.
Le parole dell’autrice Ottavia Bianchi
Moira, casa, famiglia e spiriti è una commedia nuova – spiega l’autrice Ottavia Bianchi – un testo che attraverso il filtro di una storia d’amore racconta tutt’altro: del tempo che inesorabile passa sopra di noi, delle occasioni perdute, della capacità di rimanere in contatto con chi abbiamo perso oltre il confine apparentemente insormontabile della morte. Lo facciamo come sempre sorridendo, tra qualche lacrima, tentando di vedere il lato comico delle cose della vita.
Chi tra noi è veramente normale? C’è un tempo limite entro Il quale rimettere a posto le cose? E, soprattutto, esiste un destino che ci è stato inesorabilmente assegnato alla nascita o possiamo davvero truffare la sorte per sovvertire il finale della nostra vita? La strana famiglia di perdenti che abita casa Mancini aiuterà a rispondere a queste domande”.
Le parole del regista Giorgio Latini
“Dirigere un testo come questo – spiega il regista Giorgio Latini – è sicuramente una sfida ma anche fonte di grande soddisfazione. È una drammaturgia contemporanea ma anche una favola, è la storia dell’incontro di due solitudini ma anche un testo corale, è una commedia brillante ma con delle parentesi di profondo dramma. Una simile complessità esige una regia a servizio di tutti questi aspetti, basata su equilibri precisi e che faccia attenzione a non far mai prevalere un elemento sull’altro.
Inoltre – continua – il tono recitativo deve passare dal brillante al dramma senza strappi, senza momenti forzati: in questo ho avuto la fortuna di lavorare con attori versatili e creativi, che hanno generosamente messo la loro sensibilità ed esperienza a disposizione del testo, dando un grande contributo alla costruzione dei rapporti tra i personaggi”.
La scenografia è di Cecilia Sensi, i costumi di Lucia Mariani. Una produzione Centro Teatrale Artigiano diretto da Pietro Longhi.