È morta Jane Birkin: la scandalosa Je t’aime con Gainsbourg, la figlia Charlotte, i film, l’omaggio di Macron

Jane Birkin
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È morta Jane Birkin, iconica attrice e cantante che col marito Serge Gainsbourg scandalizzò con l’amplesso nel brano Je t’aime… moi non plus, madre di Charlotte, al cinema nei film di Antonioni e Vadim, l’omaggio di Macron

La celebre attrice e cantante britannica naturalizzata francese Jane Birkin, interprete  col marito Serge Gainsbourg dell’immortale e (all’epoca) scandalosa Je t’aime… moi non plus, è stata trovata senza vita nella sua casa parigina, all’età di 76 anni.

Nel 2021 aveva avuto un lieve ictus dal quale si era ripresa rapidamente. Di recente aveva cancellato un tour a causa di problemi di salute. In un comunicato datato maggio, aveva scritto: «Sono sempre stata un’ottimista, ma mi rendo conto che ho bisogno di un po’ più di tempo per tornare sul palco e esibirmi di nuovo con voi», annunciando così la cancellazione dei suoi spettacoli.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha voluto omaggiarla scrivendo: «Perché incarnava la libertà, perché cantava le parole più belle della nostra lingua, Jane Birkin era un’icona francese. Un’artista completa, la sua voce era dolce quanto i suoi impegni erano focosi. Ci lascia in eredità melodie e immagini che non ci lasceranno mai».

La carriera di Jane Birkin

Nata a Londra nel 1946, Jane Birkin si era trasferita in Francia alla fine degli anni ’60. Dopo il suo primo matrimonio con il compositore John Barry, da cui aveva avuto una figlia di nome Kate (scomparsa nel 2013), aveva incontrato Serge Gainsbourg. I due diventarono la coppia più iconica e scandalosa di quegli anni, grazie anche al clamoroso successo del loro sensuale brano Je t’aime… moi non plus, che nel 1969 turbò le coscienze di tutto il mondo, simulando un amplesso durante la canzone. Nel 1976 la coppia realizzò anche l’omonimo film, diretto da Serge e interpretato da Jane in coppia con un altro mito, Joe Dallesandro, insieme a Gerard Depardieu e Michel Blanc.

E proprio “Little Joe” ha ricordato affettuosamente la compagna d’avventura in un post su Facebook, scrivendo: «Notizie strazianti oggi. Ciao, mia dolce Jane. Sarai sempre ricordata e non dimenticherò mai i momenti che abbiamo condiviso. Mi mancherai».

Jane Birkin non fu solo una cantante, ma anche un’attrice, sceneggiatrice e regista di successo, diventando un’autentica icona. Recitò in quasi 100 tra film e serie, a cominciare dalla swinging London di Blow-Up (1966) di Michelangelo Antonioni, proseguendo con il quartetto de La piscina (1969) insieme ad Alain Delon, Romy Schneider e Maurice Ronet, e poi Una donna come me (1973) di Roger Vadim con Brigitte Bardot, i gialli Assassinio sul nilo (1978) e Delitto sotto il sole (1982) con Peter Ustinov / Poirot.

E poi ancora Daddy Nostalgie (1990) di Tavernier con Dirk Bogarde, La bella scontrosa (1991) con Michel Piccoli, La figlia di un soldato non piange mai (1998) di James Ivory, ma anche Venuto al mondo (2012) di Sergio Castellitto, con cui tre anni prima aveva interpretato Questione di punti di vista di Rivette. E a proposito di Italia, la Birkin recitò anche in film di Ugo Liberatore, Antonio Margheriti e Giorgio Capitani.

Icona, si diceva, tanto che già nel 1988 la regista Agnès Varda le dedicò una sorta di docu-biografia, Jane B. par Agnès V., mentre nel 2021 sua figlia Charlotte raccontò sua madre nel documentario Jane by Charlotte. Ma fu la stessa Birkin a decidere di mettere in scena la sua vita privata nel film Boxes (2007) da lei stessa diretto ed interpretato (insieme a Geraldine Chaplin e Michel Piccoli nei ruoli dei genitori), in cui raccontava il rapporto con le sue tre figlie, avute da tre padri diversi. Infatti Dalla relazione con Serge nacque appunto Charlotte, mentre nel 1980 Jane si legò al regista Jacques Doillon, da cui ebbe una figlia di nome Lou Doillon.

A livello musicale dal 1969 la Birkin ha pubblicato una ventina di album, tra studio e live, mentre da metà anni ’80 si era data anche al teatro, spesso interpretando classici dall’Amleto a Le troiane.

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