Se n’è andata Ilaria Occhini, poliedrica attrice fiorentina, dal teatro con Visconti, Ronconi e Patroni Griffi, al Nastro d’argento con Benvenuti in casa Gori e al David con Mine vaganti, dagli sceneggiati tv fino a Provaci ancora Prof!
Un altro lutto per il cinema italiano, in questa tremenda settimana funestata dagli addii ad Andrea Camilleri, Luciano De Crescenzo e Mattia Torre. Se n’è andata ieri pomeriggio a 85 anni Ilaria Occhini, celebre attrice fiorentina di cinema, teatro e sceneggiati tv. Figlia di Barna Occhini e moglie di Raffaele La Capria, entrambi scrittori, la Occhini era considerata il “volto dolce” dello spettacolo italiano.
Dopo il diploma alla Silvio d’Amico, in teatro la Occhini lavorò con Luchino Visconti (L’impresario delle smirne, Uno sguardo dal ponte), Luca Ronconi (La buona moglie, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana) e soprattutto Giuseppe Patroni Griffi (Tradimenti, Sei personaggi in cerca d’autore, Ciascuno a modo suo), oltre che con Garinei & Giovannini (Ciao Rudy) e Luigi Squarzina (Misura per misura).
Al cinema partecipò a poco più di una ventina di film, da Il medico e lo stregone (1957) di Mario Monicelli a I complessi (1965) di Dino Risi; da Il mantenuto (1961) di/con Ugo Tognazzi a Due contro la città (1973) con Jean Gabin e Alain Delon; fu anche la Monaca di Monza ne I promessi sposi (1954) di Mario Maffei e fu protagonista in diverse pellicole a sfondo storico, come Sigfrido (1957) di Giacomo Gentilomo e Pia de’ Tolomei (1958) di Sergio Grieco.
Dopo un’assenza di ben 17 anni dagli schermi, Ilaria Occhini tornò al cinema nel 1990 con Benvenuti in casa Gori di Alessandro Benvenuti, nel ruolo della matriarca di famiglia, che le valse la vittoria del Nastro d’Argento come attrice non protagonista. Seguirono Domani (2001) di Francesca Archibugi e Mar nero (2008) di Federico Bondi, per il quale vinse il Pardo d’oro a Locarno e ottenne una nomination al David di Donatello come attrice protagonista, battuta però da Alba Rohrwacher. Si rifece poi l’anno successivo, vincendo il David come non protagonista per Mine vaganti di Ferzan Ozpetek, in cui interpretava la saggia nonna dell’omosessuale Riccardo Scamarcio. I suoi ultimi due film sono stati entrambi accanto a Marco Giallini: Tutti al mare (2011) e Una famiglia perfetta (2012).
Nelle tante esperienze televisive, dopo essere stata Jane Eyre nell’omonimo sceneggiato diretto da Anton Giulio Majano (con cui lavorerà spesso, come in La fiera delle vanità nel 1967), fu la moglie di Alberto Lionello nel Puccini (1973) di Sandro Bolchi, partecipò a Piazza di Spagna (1992) di Florestano Vancini, fu anche Donna Rachele Mussolini in Edda Ciano e il comunista (2011) con Alessandro Preziosi, ma soprattutto è entrata nei cuori delle nuove generazioni grazie al ruolo di Andreina, mamma di Veronica Pivetti nella serie RAI Provaci ancora Prof!, a cui ha preso parte nelle prime cinque stagioni (2005-2013).