È morto Giorgio Lopez, voce storica del doppiaggio italiano: da Danny DeVito a Dustin Hoffman, da Zio Paperone al dottor Nowzaradan; il video ricordo del fratello Massimo Lopez: «Mi ha insegnato tantissimo»
Giorgio Lopez, uno tra i più importanti doppiatori italiani (da Danny DeVito a Dustin Hoffman, da John Cleese a Zio Paperone), ma anche attore e regista teatrale, è morto questa mattina all’alba a Roma, all’età di 74 anni.
Ne ha dato notizia su Facebook il figlio Gabriele, anche lui doppiatore: «Caro Papà, sei stato un lottatore encomiabile, ora puoi correre libero e recitare in infiniti spettacoli ❤️ Ti abbiamo amato molto».
Anche Massimo Lopez, fratello minore di Giorgio, ha voluto salutarlo pubblicamente «Mio fratello Giorgio questa mattina all’alba se n’è andato. È andato via un grande artista, una grande mente, un filosofo, un saggio. Ma lui non si è spento: il suo spirito è forte, il suo spirito rimane. Rimane e rimarrà per sempre. Mi ha insegnato tantissimo, mi ha dato il coraggio per fare questo mestiere e quindi ce l’ho sempre con me qui nel cuore».
Si è quindi aggiunto anche l’altro figlio, Andrea, che ha ricordato il padre con un lungo post: «Mi mancano le parole, davvero. Forse è troppo presto per scrivere qualcosa e troppo tardi per dirti quanto ti voglio bene. Avrei potuto dirtelo in questi ultimi giorni, ma non ho voluto farlo perché non sembrasse l’ultimo saluto, perché dentro di me speravo ancora che le tue condizioni potessero migliorare. Tu sapevi come mi sentivo e per sdrammatizzare e parlare di cose più leggere mi chiedevi notizie sul mercato della Roma, e io prima di sentirti al telefono cercavo di informarmi su internet per darti qualche notizia dell’ultima ora, chi se ne frega se erano fake news. Ti avrei portato allo stadio, nel nuovo stadio della Roma (pensa che ottimismo!) anche in carrozzina pur di vederti felice e farti sentire vivo. L’ultima volta che ci siamo sentiti mi hai chiamato anche se quasi non riuscivi più a parlare, allora ho cercato di darti fiducia sulla possibilità di mettere un pacemaker, e poi sono andato dritto sulle ultime da Trigoria, commentando l’ultima disgraziata amichevole della Roma contro il Betis Siviglia, ma che in fondo la squadra è forte ha solo bisogno di tempo. È stato sempre questo il nostro canale preferenziale di conversazione, ma tante altre volte abbiamo parlato anche di cose molto più profonde, della vita dopo la morte, della fisica quantistica che tu amavi, del buddismo a cui per un periodo ho cercato anche di avvicinarmi, forse per avvicinarmi ancora di più a te. Vedendoti così ho pregato Dio che ti prendesse con te senza che soffrissi ulteriormente, o che decidesse il meglio per te e tornassi a stare un po’ meglio, mi sono affidato a lui e mi ha ascoltato. Ora sono certo che sei libero nell’universo e stai facendo un viaggio strabiliante, scoprendo cose che nemmeno potevi immaginare. Mi mancherai tanto papà, lo sai quanto ti voglio bene».
Nel suo ultimo post, in primavera, Giorgio Lopez, parlava di silenzio e meditazione, ma anche di tante opere scritte da tenere per sé: «Se potessi andrei a vivere in un piccolo borgo. In silenzio. Meditazione. Raccoglimento Spirituale. Leggendo. Scrivendo per me, per confrontarmi , per approfondire l’esistenza. E poi l’osservazione e l’ascolto. Della natura. Del vento. Della pioggia. Del sole. Della musica. Ho scritto 14 opere teatrali. Diverse poesie. Un romanzo. Ma non ho voglia di pubblicarli. L’ho fatto per me. E finisce lì il discorso».
Nato a Napoli, Giorgio Lopez era laureato in Lettere e diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. Nel corso dei decenni ha dato voce a una moltitudine di attori, spesso dall’aspetto caratteristico, da Dustin Hoffman a Danny DeVito, da John Cleese a John Hurt, da Ian Holm a Bob Hoskins, fino ai ridoppiaggi di Groucho Marx. E poi personaggi iconici come il Maestro Miyaghi (Pat Morita) nella saga di Karate Kid, Baby Herman di Chi ha incastrato Roger Rabbit, il Sindaco di Nightmare Before Christmas, e diverse volte Zio Paperone. Ma anche nelle serie tv Giorgio Lopez ha doppiato personaggi come il maggiordomo Geoffrey (Joseph Marcell) di Willy, il principe di Bel-Air, il Dottor Lawrence Jacoby (Russ Tamblyn) eccentrico psichiatra ne I segreti di Twin Peaks, il Trickster (Mark Hamill) assassino e genio della truffa dalle multiple personalità di Flash, fino a Younan Nowzaradan, il chirurgo anti obesità star di Vite al limite.
Una lunga carriera teatrale per Giorgio Lopez, iniziata a fine anni ’60, prima con le regie di Luigi Squarzina, poi di Armando Pugliese, quindi di Antonio Calenda, e negli anni ’80 di Massimo Milazzo. Poi dagli anni 2000 si è occupato direttamente lui della regia dei suoi spettacoli.