Morto Ermanno Olmi, pluripremiato maestro del cinema italiano: vinse la Palma d’Oro a Cannes con L’albero degli zoccoli e il Leone d’Oro a Venezia con La leggenda del santo bevitore, oltre a innumerevoli David di Donatello e Nastri d’Argento.
A meno di un mese dalla scomparsa di Vittorio Taviani, se ne va un altro grande regista che ha fatto la storia del cinema italiano, Ermanno Olmi. Era ricoverato da alcuni giorni all’ospedale di Asiago, dove è spirato all’età di 86 anni con accanto la moglie e i figli. I funerali si svolgeranno in forma strettamente privata.
Il bergamasco Ermanno Olmi, prima documentarista (oltre 40 titoli) e poi regista cinematografico (23 titoli), esordì nel 1958 con Il tempo si è fermato. Nel 1961 il suo Il posto fu in concorso a Venezia e gli valse il suo primo David di Donatello come miglior regista e i suoi primi due Nastri d’Argento, per regia e soggetto. Realizzò il suo capolavoro nel 1978: L’albero degli zoccoli. Storia di contadini interpretati da attori non professionisti e recitato in dialetto bergamasco, il film vinse la Palma d’Oro al Festival di Cannes, il David di Donatello come miglior film, e ben 6 Nastri d’Argento, tra cui quello ad Olmi come miglior regista.
Dopo una lunga e debilitante malattia tornò dirigendo Lunga vita alla signora! (1987), che gli valse il Leone d’Argento a Venezia, mentre l’anno successivo fece nuovamente incetta di premi con La leggenda del santo bevitore, tratto dal romanzo di Joseph Roth. Il film interpretato da Rutger Hauer ed Anthony Quayle portò ad Olmi il Leone d’Oro, seguito da 4 David e 2 Nastri d’Argento, con in entrambi i casi il premio alla regia. Nel 1993 fece vincere a Paolo Villaggio il Nastro d’Argento come miglior attore nella sua favola dal racconto di Dino Buzzati, Il segreto del bosco vecchio.
Nel 2001 raccontò gli ultimi giorni di Giovanni dalle Bande Nere ne Il mestiere delle armi, in concorso a Cannes, ottenendo ben 9 David di Donatello di cui la cifra record di ben 4 personali (film, regia, sceneggiatura, produzione) più quello per la fotografia vinto dal figlio Fabio (che si aggiudicò anche il Nastro d’Argento). Ermanno Olmi vinse poi un ultimo Nastro personale, per il miglior soggetto, grazie a Cantando dietro ai paraventi, storia della piratessa cinese Ching, con protagonista Bud Spencer. Il suo ultimo film è Torneranno i prati (2014) con Claudio Santamaria, ambientato nelle trincee dell’altipiano di Asiago nel 1917, che ottenne 8 nomination ai David senza però regalare ad Olmi un’ultima vittoria. Al suo palmares personale si aggiungono anche un David Europeo nel 1982, un premio Luchino Visconti nel 1992 e un premio della critica nel 2007 per Centochiodi.