E’ morto Milos Forman, pluripremiato regista ceco vincitore di due Oscar per Qualcuno volò sul nido del cuculo ed Amadeus. Diresse anche Hair, Larry Flint e Man on the Moon.
Si è spento venerdì 13 aprile a Warren nel Connecticut, dopo una breve malattia, il pluripremiato regista ceco Milos Forman. Aveva 86 anni e ben due Oscar vinti per le direzioni di Qualcuno volò sul nido del cuculo ed Amadeus. A darne la notizia la moglie Martina Zbořilová tramite l’agenzia di stampa ceca CTK, a cui ha raccontato «La sua dipartita è stata tranquilla, circondato dalla sua famiglia e dai suoi amici più cari», notizia poi confermata dal suo manager Dennis Aspland.
La Nová vlna ceca
Nato in Boemia nel 1932, negli anni ’60 Forman diede vita con altri registi dell’allora Cecoslovacchia comunista alla Nová vlna, una sorta di nuova onda cinematografica simile alla Nouvelle Vague. Con il suo primo film, il racconto di formazione L’asso di picche (1964), vinse la Vela d’Oro a Locarno, mentre il successivo drama Gli amori di una bionda (1965) andò in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, ottenendo anche le nomination ad Oscar e Golden Globe come miglior film straniero.
Il successo di Qualcuno volò sul nido del cuculo
Trasferitosi negli Stati Uniti, il suo nuovo esordio fu nel 1971 con il dramedy Taking Off, per il quale vinse il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes e che gli valse anche la nomination ai BAFTA. Per il suo secondo film americano dovette aspettare il 1975, quando diresse il suo capolavoro, Qualcuno volò sul nido del cuculo, raccontando con umanità quasi poetica il disagio dei malati in cura in un manicomio, guidati da un formidabile Jack Nicholson. Il film, oltre che un grande successo commerciale, vinse i 5 Oscar principali (impresa che non riuscì a nessun altro fino a Il silenzio degli innocenti nel 1991): Film, Regia, Attore, Attrice, Sceneggiatura; nell’occasione Forman prevalse sui mostri sacri Stanley Kubrick (Barry Lindon) e Federico Fellini (Amarcord), Robert Altman (Nashville)e Sidney Lumet (Quel pomeriggio di un giorno da cani), mentre per la statuetta per il film andò all’allora giovanissimo Michael Douglas, in veste di produttore. Qualcuno volò sul nido del cuculo ottenne anche ben 6 Golden Globe e 6 BAFTA, in entrambi i casi con Forman premiato come regista, e gli anche il David di Donatello e il Nastro d’Argento come miglior regista straniero.
Da Hair ad Amadeus, i film musicali
Forman portò poi sul grande schermo nel 1979 lo storico musical hippy pacifista Hair, presentato fuori concorso a Cannes e che gli fruttò nuovamente il David di Donatello. Nel 1981 diresse l’ormai anziano James Cagney in Ragtime, film sul proibizionismo ambientato nell’America di inizio ‘900, per il quale ottenne un’altra nomination al Golden Globe. Nel 1985 raccontò la rivalità tra Mozart e Salieri nel celebre Amadeus, vincendo così il suo secondo Oscar (il film ne ottenne ben 8) consegnatogli da Steven Spielberg, il suo secondo Golden Globe, ma anche il terzo e quarto David (film e regia), il secondo Nastro d’Argento e il César.
Lo scandaloso Larry Flint
Dopo Valmont del 1989, tratto dal romanzo Le relazioni pericolose e interpretato da Colin Firth, un nuovo successo arrivò nel 1996 con il controverso biopic Larry Flint – Oltre lo scandalo, con Woody Harrelson nei panni del fondatore della rivista erotica Hustler. Presentato al Festival di Berlino, il film vinse l’Orso d’Oro, l’unico nella carriera di Forman, e gli valse anche il suo terzo Golden Globe e la sua terza, ed ultima, nomination agli Oscar.
Jim Carrey e gli ultimi fuochi
Nel 1999 diresse un nuovo biopic, Man on the Moon, con Jim Carrey nei panni del comico americano Andy Kaufman, vincendo l’Orso d’Argento per la miglior regia a Berlino, mentre girò il suo ultimo film americano nel 2006, incentrato sulla figura del pittore spagnolo Goya, dal titolo L’ultimo inquisitore, con Javier Bardem e Penelope Cruz. L’ultimo film di Milos Forman è il musical del 2009 Dobre placená procházka, remake dell’omonimo film tv da lui stesso diretto nel 1966.