Moschettieri del Re – La penultima missione, la commedia in costume di Giovanni Veronesi si avvale di un grandioso cast, capeggiato da un superlativo Pierfrancesco Favino, ma regia e sceneggiatura non convincono del tutto.
“L’ultima missione” di Giovanni Veronesi
Se quando parliamo di Moschettieri ci vengono in mente i prodi cavalieri delle pagine di Dumas, o i paladini senza macchia e senza paura di trasposizioni cinematografiche come La maschera di ferro, guardando il nuovo film di Giovanni Veronesi, Moschettieri del Re – La penultima missione, ci ricrediamo immediatamente con un mezzo sorriso stampato sul volto. Nella commedia in costume del regista della trilogia Manuale d’amore e di Non è un paese per giovani, D’Artagnan e soci, ormai stagionati, fuori servizio e ben lontani dai gloriosi successi in battaglia, vengono infatti derisi attraverso un ritratto poco lusinghiero delle loro tristi esistenze che scorrono tra acciacchi di vecchiaia, disinibite esperienze alcoliche e sessuali, abitazioni di fortuna e occupazioni improponibili. A ridestarli dal loro attempato torpore, ci pensa la Regina reggente di Francia Anna, caro amore di gioventù di D’Artagnan, che richiama la banda al completo per una delicata missione di stato.
Esplosivo Favino tra odore di porco e leggenda
La colonna portante di Moschettieri del Re è decisamente il divertente cast corale, formato da un nutrito gruppo di attori di grande talento, che il pubblico ormai adora e conosce perfettamente. Ma il vero fiore all’occhiello di tutto il lungometraggio è l’istrionico ed esplosivo Pierfrancesco Favino, che con l’esperienza da grande attore crea un D’Artagnan innovativo ed esilarante, a metà tra classica commedia dell’arte e parodia del contemporaneo supereroe, irresistibile con quel suo grammelot misto di dialetto del nord Italia e di uno sgangherato idioma d’oltralpe. Ad accompagnarlo in questa avventura i sempre bravi Rocco Papaleo, Valerio Mastandrea e Sergio Rubini, che incarnano rispettivamente Athos, Porthos e Aramis in chiave comica, rispolverando le care vecchie inflessioni dialettali che tanto li caratterizzano e contraddistinguono. Ottima Margherita Buy nei panni della Regina Anna e piacevolmente sorprendente Matilde Gioli nel ruolo della saputella e sboccata damigella Olimpia.
Una fotografia da incorniciare
Assolutamente calzante la brillante fotografia di Giovanni Canevari, che sfrutta intelligentemente le bellezze panoramiche della Basilicata con giochi di luci e colori. Le ambientazioni perfettamente in linea con la storia, richiamano alla mente opere d’arte fiamminghe come La ronda di notte di Rembrandt, e le ombre degli interni riecheggiano la cupa e morigerata annata della controriforma segnata da violente rivolte religiose.
Una missione non proprio riuscita
Purtroppo il tentativo di Veronesi di fare della grande opera di Dumas una commedia canzonatoria non è riuscito del tutto, infatti la nota dolente di questo film sta proprio nella regia e nella sceneggiatura. La prima cade rovinosamente nelle scene d’azione, che si sviluppano a stento e in un disarmonico insieme, ulteriormente svalutate da un montaggio approssimativo e senza continuità. La seconda si perde in una narrazione lenta e confusa che a volte si dilunga in scene futili e superflue, mettendo talmente tanta carne al fuoco, da non far comprendere veramente allo spettatore la direzione che sta percorrendo. Una rivisitazione in chiave comica, che racconta più che altro il viaggio di quattro irriverenti personaggi e delle loro assurde, rocambolesche avventure, meri pretesti per fornire quelle gag che danno benzina al film, piuttosto che una vera e propria storia.
Moschettieri del Re – La penultima missione è un film scritto e diretto da Giovanni Veronesi, con Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Sergio Rubini, Rocco Papaleo, Margherita Buy, Matilde Gioli, Alessandro Haber, Valeria Solarino e Giulia Bevilacqua, al cinema dal 27 dicembre, distribuito da Vision Distribution.