Mumble Mumble, confessioni di un orfano d’arte all’Altrove Teatro Studio

Mumble Mumble

Mumble Mumbleovvero confessioni di un orfano d’arte di Emanuele Salce e Andrea Pergolari, con Emanuele Salce e Paolo Giommarelli per la regia  di Timothy Jomm in scena all’Altrove Teatro Studio il 28 e 29 febbraio e l’1 marzo 2020. 

La bellezza è di tutti! Continua la stagione di prosa all’Altrove Teatro Studio con un evento speciale: venerdì 28 e sabato 29 febbraio alle 20 con replica finale domenica 1 marzo alle 17, torna a Roma dopo oltre quattrocento repliche e dieci stagioni, lo storico spettacolo Mumble Mumble – ovvero confessioni di un orfano d’arte.  Un racconto in tre tempi in cui Emanuele Salce accompagnato in scena da Paolo Giommarelli narra impudicamente le vicende di due funerali e mezzo. Nel primo, quello di suo padre Luciano, quando aveva poco più di vent’anni e, reduce da una nottata di eccessi etilici, si trovò a dover gestire da solo l’accadimento, fra para-parenti a caccia di lascito, addetti alle onoranze funebri che lo inseguivano con cataloghi di bare e la ragazza per cui spasimava che non gli si concedeva.

Nel secondo, quello di Vittorio Gassman, marito di sua madre, in cui si assiste ad un vero e proprio Carnevale del sacro e del profano, fra autorità politiche improbabili e presenzialisti d’ogni risma per concludere il tutto con la semifinale degli Europei del 2000 Olanda – Italia. Nel terzo, metaforicamente,il suo. Quest’ultimo viene vissuto attraverso l’incontro con una bionda australiana e una défaillance occorsagli in un museo di Sydney. A fare da contraltare in scena lo spettatore-regista Paolo Giommarelli, ora complice, ora provocatore della confessione, passando con candida disinvoltura da Achille Campanile a Petrarca fino ad un trattato di procto-gastroenterologia.

 

Cenni sullo spettacolo

Mumble mumble – ovvero confessioni di un orfano d’arte nasce nel 2009, quasi per caso, quando la direzione artistica di un teatro privato milanese, dopo avermi visto in un’intervista tv, mi offrì di fare una serata nel loro spazio estivo. “Vorremmo conoscerla artisticamente” fu la proposta. […]Il primo istinto fu quello di cercare supporto nei classici: “La mite” di Dostoevskji era sempre stato uno dei miei racconti preferiti. Optai per quello senza indugi. Ma poi, per enorme senso di gratitudine verso questi signori sconosciuti che mi offrivano questa inaspettata e gratificante possibilità, tornai sui miei passi e, ritenendo di dover fare qualcosa di più per poter contraccambiare adeguatamente la generosa offerta, aprii il rubinetto dei miei ricordi più intimi senza indugi e venne fuori tutto, tutto ciò che avevo di più intimo dentro di me. […] Ma pochi giorni prima dell’andata in scena, accadde l’inaspettato. Lo stesso teatro che mi aveva tanto cercato, ingaggiato e tanto incoraggiato a farmi conoscere artisticamente presso il suo spazio, decise di censurarmi. […] Il mio produttore mi disse di non farne un dramma e che mi avrebbe offerto di metterlo in scena comunque per qualche serata all’interno di una sua rassegna di testi inediti che si sarebbe tenuta qualche mese più tardi. E lì accadde l’imponderabile, lo spettacolo ebbe un successo insperato (almeno da me), registrammo persino degli esauriti e ci fu proposto di replicare per tutta la settimana successiva. A Roma si sparse in fretta la voce che accadeva qualcosa di molto interessante nel nostro teatrino, venne chiunque, dai colleghi agli impresari. Finché uno di questi decise subito di prenderlo e metterlo nel suo cartellone l’anno successivo. Da lì parte l’avventura di questo piccolo spettacolo che finisce per diventare così quasi grande e ad andare in scena ancora oggi. (Emanuele Salce)

Mumble Mumble

Note biografiche

Emanuele Salce, figlio dell’attore e regista Luciano Salce e di Diletta D’Andrea, si è diplomato in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia nel 1991. Dopo alcune esperienze come regista di documentari per Videosapere ed il Dipartimento Scuola Educazione della Rai, è stato assistente alla regia di Dino Risi, Ettore Scola, Marco Risi,Livia Giampalmo e Pasquale Squitieri, apparendo occasionalmente come attore (Concorrenza sleale, Le barzellette). Negli anni 2000 la sua attività, nel cinema (Colpo d’occhio, Il padre e lo straniero), in televisione e, soprattutto, in teatro si è intensificata, sia come interprete (La parola ai giurati, La baita degli spettri, Riccardo III, Il topo nel cortile) ed anche come autore: Mumble mumble, presentato per la prima volta al Teatro Cometa Off di Roma nel 2010, e poi replicato nelle stagioni successive con successo sempre crescente. Servendosi del critico Andrea Pergolari come co-autore, vi racconta, con i moduli del paradosso e del grottesco, la sua condizione di orfano di due padri artistici: Luciano Salce e Vittorio Gassman (con cui Emanuele ha vissuto dall’età di due anni, una volta che sua madre Diletta era divenuta compagna di vita di Gassman). Nel 2009, sempre insieme a Pergolari, ha raccontato la figura del padre Luciano a vent’anni dalla scomparsa nel volume Una vita spettacolare e nel documentario L’uomo dalla bocca storta, che è stato presentato al IV Festival Internazionale del Film di Roma, al Biografilm di Bologna(2010), al Premio Sergio Amidei (2011) ed ha avuto la menzione speciale come miglior documentario sul cinema ai Nastri d’argento 2010.

Mumble Muble… ovvero confessioni di un orfano d’arte è in scena il 28 e 29 febbraio 2020 alle 20 e l’1 marzo alle 17 all’Altrove Teatro Studio. Per informazioni sui biglietti vi rimandiamo al sito ufficiale del teatro.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci qui il tuo nome