Nuovo Olimpo, recensione RoFF18: Ferzan Ozpetek torna con una storia d’amore personale

Nuovo Olimpo - Damiano Gavino e Andrea Di Luigi (foto Netflix)
Nuovo Olimpo - Damiano Gavino e Andrea Di Luigi (foto Netflix)

Dalla Festa del Cinema di Roma la nostra recensione di Nuovo Olimpo, il nuovo e più personale film di Ferzan Ozpetek con Damiano Gavino, Andrea Di Luigi, Greta Scarano e Luisa Ranieri: si avverte l’urgenza, ma c’è un disperato bisogno di rinnovamento

A quattro anni da La dea fortuna e a sei dall’esperimento di Napoli Velatacon l’adattamento de Le fate ignoranti per Disney +, Ferzan Ozpetek torna sul grande schermo prodotto da Netflix con il suo film più personale e, per certi versi, autobiografico: Nuovo Olimpo. Una storia d’amore impossibile e complicata come la vita, distribuita su tre diversi decenni, che vede come protagonisti Damiano Gavino e Andrea Di Luigi assieme a Greta Scarano, Luisa Ranieri, Aurora Giovinazzo, Alvise Rigo e Jasmine Trinca in un piccolo cameo: la sincerità e la bontà dell’operazione sono evidenti, cosiccóme l’urgenza del racconto, ma il cinema di Ozpetek è rimasto bloccato su se stesso.

Un amore impossibile

Roma, 1978. Enea (Damiano Gavino) e Pietro (Andrea Di Luigi) sono giovani ventenni pieni di speranze e sogni, quando si incontrano per caso in un cinema che proietta vecchi classici. Enea studia per diventare regista, Pietro invece medicina, ma nonostante le differenze i due si innamorano all’istante. Un incidente però è destinato a dividerli per oltre trent’anni, durante i quali entrambi raggiungeranno l’apice nelle rispettive professioni, e sempre un incidente li farà ritrovare. Stavolta però riunirsi potrebbe essere molto più complicato.

Nuovo Olimpo - Greta Scarano (foto Virginia Bettoja - Netflix)
Nuovo Olimpo – Greta Scarano (foto Virginia Bettoja – Netflix)

Il cinema e la memoria

Il mondo cinematografico di Ferzan Ozpetek lo conosciamo bene, perché negli anni è rimasto sostanzialmente immutato. Se i cambi di arena sono stati pochi (ma più frequenti negli ultimi anni), le caratteristiche del suo immaginario sono rimaste le stesse: il racconto della normalità nell’omosessualità, gli amori impossibili del passato che tornano a bussare nel presente, il cibo (e le cene imbandite) come elemento di aggregazione, di riparazione del torto, di contatto con gli altri. E anche Nuovo Olimpo questi elementi se li tiene ben stretti a sé, sublimandoli in un certo senso perché più che mai, come questa volta, appartengono forse davvero al passato dell’Ozpetek uomo prima ancora che regista.

Il cinema rappresenta allora la memoria del regista turco, il suo modo per fare i conti con un passato mai del tutto archiviato e la sua cartina di tornasole per rappresentare un presente fondamentalmente diverso, ma non troppo. In questa sua ultima fatica sono perciò ancora una volta i ricordi a fare da trait d’union, a far riaffiorare vecchi dolori, rimpianti e fantasmi; è un film d’Amore, questo, ma non solo in senso strettamente romantico. È l’amore per il Cinema che traspare in ogni inquadratura, nella sala che i due protagonisti visitano (anche) per altri fini molto più profani, nei riferimenti e nelle citazioni anche quando Ozpetek arriva a citare sé stesso.

Nuovo Olimpo - Aurora Giovinazzo (foto Netflix)
Nuovo Olimpo – Aurora Giovinazzo (foto Netflix)

Rinnovare per non morire

Posto che, per l’appunto, Nuovo Olimpo è stato realizzato con la solita cura formale e che l’intenzione di rendere una storia così intima e privata viene avvertita anche con una certa fora, il problema di una pellicola come questa risiede nella sua immutata staticità. È vero, rispetto al passato il regista turco ha asciugato in parte il melodramma, ha spogliato il film della morte onnipresente, ha persino cercato di virare brevemente sul dramma storico, ma non basta. Sembra di assistere per l’ennesima volta a una riproposizione di quello stesso immaginario che ha reso Ozpetek così celebre e amato, ma che a distanza di venticinque anni ha perso molto della sua forza comunicativa, tematica e diegetica.

Quella che ad un lungometraggio come questo sarebbe servita, era invece una grammatica in grado di rinnovarsi almeno un po’, uno sguardo che si allargasse rispetto al racconto dei sentimenti, dei rimpianti amorosi, di quegli tessi fantasmi che ad oggi non fanno più così paura. Invece assistiamo al solito Ozpetek, con le sue ossessioni, le sue donne sboccate e irriverenti all’apparenza ma in realtà fragili e devastate dalla paura della solitudine (bravissima Luisa Ranieri, qui purtroppo sprecata), il sesso tanto esplicito quanto freddo, l’erotismo un po’ spiccio (che banale la scena della marmellata). In passato aveva anche utilizzato (e bene) la commedia per mascherare il tutto, qui neanche quello.

Nuovo Olimpo - Damiano Gavino e Andrea Di Luigi (foto Netflix) 3
Nuovo Olimpo – Damiano Gavino e Andrea Di Luigi (foto Netflix)

La caduta delle emozioni

Sì, ma almeno il film emoziona? La risposta è: dipende da cosa si cerca. Certamente il cineasta turco sa come smuovere le corde del cuore, sa costruire un racconto con i giusti beat, la giusta temperatura emotiva, i giusti nodi di trama, anche un epilogo un pochino più coraggioso del solito (ma non troppo); però rimane tutto lì, in un racconto che gira attorno a sé stesso, che utilizza le solite partiture musicali un po’ pompose, i soliti dialoghi ampollosi e stanchi. Forse a questo punto non ha neanche tanto più senso aspettarsi qualcosa di diverso, perché è evidente come Ozpetek nel suo mondo ci stia fin troppo bene.

Però, ecco, chi scrive si domanda se non sia arrivato il momento di domandarsi a cosa possa ancora servire un cinema così chiuso in sé stesso, così slegato dal reale e dal contemporaneo, così fortemente autoreferenziale e autocelebrativo. Perché la verità è che Ferzan Ozpetek è, a suo modo, un alfiere del cinema italiano per quello che ci ha regalato vent’anni fa (le fate ignoranti, La finestra di fronte), ma ormai si limita a imitare sé stesso da troppo tempo e con troppi pochi bagliori di ripresa (Mine vaganti, La dea fortuna). Nuovo Olimpo, purtroppo, non è tra questi.

TITOLO Nuovo Olimpo
REGIA Ferzan Ozpetek
ATTORI Damiano Gavino, Andrea Di Luigi, Greta Scarano, Luisa Ranieri, Aurora Giovinazzo, Alvise Rigo, Jasmine Trinca
USCITA 1 novembre 2023
DISTRIBUZIONE Netflix

 

VOTO:

Due stelle e mezza

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