OFFLINE (in tempo reale) è una performance di parola, musica e gesto che gioca a scomporre e sovrapporre i piani del virtuale e del reale. Il titolo è esemplificativo del concetto che paragona i due mondi, antico e moderno.
OFFLINE (in tempo reale) rappresenta una sorta di riflessione su quando questa tecnologia sia davvero necessaria o meglio ben assimilata ed usata correttamente nella nostra vita o siamo diventati l’immagine riflessa della nostra icona sul social preferito, sempre alla ricerca di apprezzamenti da parte di persone che nemmeno conosciamo? La materia musicale è fornita dalle canzoni di Africa Unite in un’elaborazione per quintetto d’archi (a cura di Architorti) e per elettronica applicata. La parte fisica, visibile, toccabile è costituita dalle coreografie di Michele Merola per la MM Contemporary Company. Gesto, parola e musica dialogheranno anche con i loro cloni virtuali proiettati su schermi, in una sorta di continuum dove il programmato si mixa con il reale fino a sovrapporsi. Una performance che creerà un mondo nuovo di immagini, suoni e movimenti che scaturiranno dall’energia vorticosa e trascinante dei quattordici artisti in scena. Il quintetto stesso potrà moltiplicarsi e diventare orchestra, mentre Madaski e Bunna si confronteranno con l’immagine virtuale del loro personaggio. Lo spettacolo è articolato in tre parti che si susseguono senza soluzione di continuità. Ciascuna sezione è anticipata da un breve “recitativo” che ne riassume l’azione o ne cita i temi principali facendo riferimento ai brani eseguiti.
Prima parte: l’illusione
In OFFLINE la prima parte – l’illusione – è introdotta da Hopptiquax, il personaggio ambiguo e distorto interpretato da Madaski che rappresenta la rete delle reti, la rete per tutti, la rete che risolve, il navigatore personale nei meandri del virtuale. La rete è diventata il “media” per eccellenza, in grado di “portarvi tra soffici sapori e colori, insegnarvi a parlare, ragionare, mangiare e persino ad amare”. Oltre il suo fascino però si nascondono non poche contraddizioni, fisiche e concettuali proposte (o imposte) dal virtuale.
La seconda parte – Social Addicted – presenta il nuovo esercito di “social addicted”, che fanno della propria vita un’esposizione continua e spettacolare, sempre attenti a tenere sotto controllo lo “spettacolo” delle vite altrui. I brani presentati in questa parte dello spettacolo sono: L’esercito con gli occhiali a specchio, Rughe indelebili, The Cage, Sottopressione.
Terza parte: la reazione
Nella terza parte di OFFLINE – La reazione – emerge la consapevolezza della crescente dipendenza dal virtuale che ci controlla in modo subdolo e incide sul nostro presente ma anche sul nostro futuro. Per uscirne serve recuperare la memoria, serve riflettere, conoscere i meccanismi che governano una tecnologia che certamente aiuta ma non può e non deve sostituirsi all’umano. Lo spettacolo culmina con la sovrapposizione delle due parti in gioco e si chiude con una domanda inquietante: “Sappiamo ancora permetterci di rimanere OFFLINE? Per quanto tempo? Come riusciremo a confrontarci con la tecnologia che noi stessi abbiamo creato senza far uso di essa? Forse una nuova guerra è già iniziata.
Le date di Offline saranno le seguenti:
8 NOVEMBRE – REGGIO EMILIA – TEATRO ARIOSTO
24 E 25 NOVEMBRE – MONCALIERI (TORINO) – FONDERIE LIMONE
13 DICEMBRE – CARPI (MODENA) – TEATRO COMUNALE
6 GENNAIO 2018 – PISA – TEATRO VERDI
7 MARZO 2018 – MASSA CARRARA – TEATRO GUGLIELMI