La nostra recensione di Only the animals – Storie di spiriti amanti di Dominik Moll, glaciale enigma dalle tinte thriller e risvolti sconcertanti sulla sparizione di una donna, con Laure Calamy e Valeria Bruni Tedeschi
Un’ambientazione gelida e innevata accoglie il dispiegarsi di un pericoloso e mortale gioco ad incastro. Nel suo Only the animals – Storie di spiriti amanti, il regista tedesco naturalizzato francese Dominik Moll, costruisce intorno a un conturbante enigma un millimetrico dramma corale dalla tinte thriller e risvolti esistenzialisti. Presentato alle Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia 2019, il film adatta il romanzo Seules les Bêtes di Colin Niel.
Cinque storie, un omicidio
Tra le valli montuose di Lozère, nel sud della Francia, una donna (Valeria Bruni Tedeschi) scompare senza lasciare tracce durante una bufera di neve. Nella sua scansione in cinque capitoli, ognuno dedicato ad un personaggio, Only the animals intreccia cinque linee narrative apparentemente slegate dal mistero che sta al centro della trama ma che si scopriranno, con lo sviluppo della narrazione, annodate in un disturbante intrico. Protagonisti delle linee narrative sono gli spiriti amanti del sottotitolo, donne e uomini in cerca di sentimenti genuini che diventano pedine di una partita a scacchi di cui non hanno percezione.
Un gioco narrativo
Se sulla carta Only the animals potrebbe apparire come un canonico mistery il cui obiettivo principale è svelare l’enigma che sta alla base della storia; in realtà il film è più interessato a caratterizzare i suoi personaggi e a giocare con l’architettura narrativa ad incastro. Da un lato l’incursione nella quotidianità straniata dei protagonisti permette una focalizzazione sulla solitudine esistenziale, sull’insofferenza e la fragilità di donne e uomini che paiono in balia degli eventi, incapaci di avere uno sguardo razionale sulla loro vita. Dall’altro, il gioco narrativo, seppur intrigante, per la maniera macchinosa con cui è costruito rischia di limitare l’efficacia della pellicola. Sul finale, infatti, benchè ogni nodo venga al pettine, l’incastro tra i tasselli sembra talmente perfetto da risultare piuttosto inverosimile.
I tasselli di un enigma
Questa eccessiva artificiosità nuoce ad una sceneggiatura che punta, invece, tutto su una rappresentazione decisamente mimetica della realtà. Particolarmente riuscita, in questo senso, risulta la caratterizzazione dei personaggi anche e soprattutto grazie all’apporto di un cast corale in cui spiccano le performance di Laure Calamy e Denis Ménochet. Altrettanto interessanti sono gli spunti su temi quali il catfishing, la crisi matrimoniale, i disturbi mentali e un certo spiritualismo che ben si sposa con la regia di Moll. Tutta la messa in scena, infatti, è impostata sulla creazione di un’aura fantasmatica intorno alle storie che vengono raccontate, intrigante nella sua glaciale e poetico abbraccio alle anime dei personaggi.
Only the animals. Regia di Dominik Moll. Con Denis Ménochet, Laure Calamy, Damien Bonnard, Nadia Tereszkiewicz, Bastien Bouillon, Valeria Bruni Tedeschi, Jenny Bellay, Fred Ulysse, Roland Plantin e Juliet Doucet. Al cinema dal 12 maggio, distribuito da Parthénos Distribuzione.
3 stelle