Open Arms – La legge del mare, recensione: la storia dell’ONG nello schietto film vincitore di RomaFF16

Open Arms - La legge del mare - Anna Castillo, Dani Rovira e Eduard Fernández
Open Arms - La legge del mare - Anna Castillo, Dani Rovira e Eduard Fernández

La nostra recensione di Open Arms – La legge del mare di Marcel Barrena, il lucido racconto delle vicende che hanno portato Oscar Camps e i suoi collaboratori a fondare la ONG, vincitore della Festa del Cinema 2021

La legge del mare è limpida e cristallina: se qualcuno è in difficoltà bisogna soccorrerlo. O, almeno, di questo è convinto Oscar Camps, fondatore di Open Arms, organizzazione umanitaria, non governativa e senza scopo di lucro, che si occupa di proteggere in mare le persone che tentano di raggiungere l’Europa. Open Arms – La legge del mare di Marcel Barrena, racconta le vicende che hanno portato un gruppo di bagnini spagnoli a fondare la ONG e riflette sulla crisi umanitaria che ha trasformato il Mar Mediterraneo in una “fossa comune”. Una schiettezza tanto cruda quanto efficace e un uso sapiente del linguaggio cinematografico rendono la pellicola, vincitrice del premio del pubblico alla Festa del Cinema di Roma 2021, una bruciante opera di sensibilizzazione.

Open Arms - La legge del mare - Eduard Fernández
Open Arms – La legge del mare – Eduard Fernández

L’importanza di agire

È il 2015 e la cronaca dell’ennesimo tragico naufragio di un barcone di migranti spinge Oscar Camps (Eduard Fernández), esperto bagnino spagnolo, a partire per Lesbo, seguito dal fidato braccio destro Gerard (Dani Rovira). La situazione è più complessa del previsto: ogni giorno migliaia di persone attraversano il mare su gommoni di fortuna e sbarcano sulle coste dell’isola greca con la speranza di raggiungere l’Europa. Nessuno, però, pare intenzionato a tendere una mano ai migranti che fuggono da guerre e persecuzioni e, troppo spesso, trovano la morte tra il silenzio delle istituzioni.

Open Arms - La legge del mare - Dani Rovira e Eduard Fernández
Open Arms – La legge del mare – Dani Rovira e Eduard Fernández

Le stragi nel Mediterraneo 

Due bandiere, una greca e l’altra europea, stracciate e in balia del vento. Attraverso un’immagine Open Arms – La legge del mare sintetizza la noncuranza degli Stati e dell’Unione Europea nei confronti della crisi umanitaria che insanguina il Mediterraneo. Un silenzio assordante che diventa persino contrasto palese alle azioni volontaristiche dei protagonisti. Non si vuole vedere. Non si vuole intervenire. Il racconto deformato e populista di un’invasione fa più clamore della morte. La storia di Camps e dei suoi instancabili collaboratori, però, dimostra quanto, anche di fronte ad un problema che sembra troppo gravoso perché un pugno di donne e uomini lo portino sulle proprie spalle, la tenacia e la volontà di cambiare lo status quo possano fare la differenza.

Open Arms - La legge del mare - Una scena del film
Open Arms – La legge del mare – Una scena del film

Crudezza e sensibilità

 L’intelligenza di Open Arms – La legge del mare sta nell’evitare con sensibilità la spettacolarizzazione del dolore e della morte, ma, nel contempo, fotografare una crisi immensa con una lucidità icastica. Non c’è retorica né buonismo: i fatti e le immagini di bambini strappati ai loro genitori, di corpi senza vita che galleggiano tra le onde, di volti stremati dalle traversate di sorrisi colmi di speranza parlano da sé. E si intrecciano perfettamente ai dubbi e ai momenti di sconforto dei protagonisti i quali non possono restare impassibili davanti alla morte, ma che ardono di un fuoco indomabile e hanno un unico obiettivo: salvare delle vite.

Open Arms – La legge del mare. Regia di Marcel Barrena. Con Eduard Fernández, Dani Rovira, Melika Foroutan, Sergi López, Anna Castillo, Alex Monner, Patricia López Arnaiz, Constantin Symsiris, Stathis Stamoulakatos, Yiannis Niarros e Vassilis Bisbikis. Al cinema dal 3 febbraio, distribuito da Adler Entertainment.

VOTO:

3 e mezza

 

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