Ornella Vanoni ha presentato il suo disco d’inediti Unica, che vanta autori d’eccezione tra cui Renato Zero, Giuliano Sangiorgi e Francesco Gabbani: in conferenza stampa è andata a briglia sciolta, con la sua consueta ironia
Ornella Vanoni ha presentato in conferenza stampa il nuovo disco Unica. In apertura ha lanciato una provocazione e ha sottolineato dell’importanza iconografica del giallo all’interno del disco: «Vi sfido a trovare una donna di 86 anni che ha pubblicato un disco d’inediti. Il giallo è un colore importante per me, mi piace anche indossare abiti di colore giallo. Volevo farlo esplodere ora in un momento così difficile dove tutto è buio e l’ho scelto anche perché è il colore della luce e della gioia. La frase di Borges che ho anche inserito nel disco è: “Tutte le cose del mondo hanno un mistero ma alcune ne hanno di più e sono il mare, la musica, il colore giallo e gli occhi dei vecchi”».
Mauro Pagani, produttore di Unica, ha raccontato della libertà che ha mosso questo progetto: «Gli autori sono stati molto liberi ed è come se questo disco sia stata l’occasione per fare un bilancio e per immaginarci un futuro. Si è trattato di un lavoro molto entusiasmante. Tutti sono stati eleganti e profondi, Fabio Ilacqua era alla sua prima esperienza da arrangiatore ed è stato molto bravo e felice di compiere quest’operazione. Il disco si riascolta molto volentieri, è piacevole».
Autori molto importanti e alla prima collaborazione con Ornella, che ci racconta la scelta: «Con Gabbani siamo andati a cena, abbiamo iniziato a ridere, mi è risultato davvero simpatico. Mi ha mandato questo pezzo ma non riusciva a finirlo e ci siamo messi all’opera io e Pacifico. Ha questo ritornello che non esce più dalla testa. Con Carmen ci sentiamo una volta l’anno, ha scritto un brano interessante ma allo stesso tempo criptico. Il pezzo scritto da Sangiorgi dà molta idea di Sud, l’ho cantata con molta intensità e mi piace tantissimo. Il ricordo della fanciullezza trasmette molta delicatezza.
Ho chiesto a Renato Zero di scrivermi un pezzo e lui l’ha scritto: la prima parte del brano è la vita di tutti coloro che fanno questo mestiere, nella seconda si parla di me. Doveva venire anche lui a registrare la frase “Ornella brilla la stella ecc.”, ma poi ha detto che l’arrangiamento era troppo sofisticato e che lui non c’entrava niente, e quindi non è venuto». Dalla produzione aggiungono: «Il brano “Ornella si nasce” si chiude con il verso “Ornella a tutti i costi e così sia” e ci è sembrato perfetto come spunto per concludere il disco».
«Non ho nessuna garanzia riguardo alla mia partecipazione al Festival di Sanremo». Si vocifera di un premio alla Carriera ma lei momentaneamente smentisce. Anticipa però un suo desiderio e un brano per il momento in cantiere scritto da Mahmood: «Mi piacerebbe rifare un concerto con Gino Paoli, uno a Milano e uno a Roma, quando sarà possibile. Così almeno cerco di tirarlo su dal divano.»
Ci sono state delle diatribe intorno al titolo e alla scelta di Mauro Pagani, con Ornella che spiega: «Per me il disco doveva intitolarsi “Essere Ornella”, però c’è già un film “Essere John Malkovich”, come se “Unica” fosse invece unico. Non hanno inserito il titolo nella copertina per non rovinare il bello scatto e lo sfondo giallo. Sono stata chiamata dalla BGM attraverso Adele Di Palma, l’ho proposto a Mauro. Una scelta anche sulla base dei brani selezionati. “Inizio” di Pacifico ci aveva colpito fin da subito e il resto è stato scritto dopo trovando una serie di autori e collaboratori nuovi, anche per lanciare una nuova sfida».
Sul momento politico e sanitario che stiamo vivendo, Ornella dice la sua con la consueta ironia: «Nella tragedia non ci resta che ridere. Mi incazzo e poi mi trattengo altrimenti mi viene un ictus, è impossibile non avere dei politici al governo. Ci vedono come dei matti, forse per quello non ci danno i vaccini. Menomale che c’è un bel disco che aiuta a tirarsi su per chi lo vuole ascoltare. Basta una giornata di sole per migliorarsi l’umore».
Virginia Raffaele duetta con Ornella in Io e Te, dopo averla imitata: «Il mio blitz a Sanremo durante il suo sketch testimonia il fatto che non me la sono mai presa, anche se mi ha fatto passare per una rimbambita maniaca sessuale. Volevamo rendere ufficiale attraverso la musica questa collaborazione, in “Io e te” abbiamo deciso di far cantare entrambe perché Virginia si è dimostrata un’eccellente interprete. Questa rappresenta la sua prima incisione».
La conferenza si conclude con una semplice ma significativa domanda: «Perché fermarsi?» e lei risponde: «Ho conosciuto Vietti, colui che ha fatto la Costa Smeralda. Faceva progetti su carta a 91 anni che avrebbero avuto una tempistica di 20 anni per venire alla luce ma lui andava avanti con la sua creatività. Sono stata una grandissima lettrice, attualmente sono rovinata da Netflix. Mi è piaciuta tantissimo “La regina degli scacchi”».