Agli Oscar 2018, trionfa con 4 statuette La forma dell’acqua di Guillermo del Toro. Premiati Gary Oldman e Frances McDormand, ma anche l’adattamento di James Ivory per Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino.
Si è conclusa ad Hollywood la cerimonia dei premi Oscar 2018. La novantesima edizione degli Academy Awards è stata condotta ancora una volta da Jimmy Kimmel, dal Dolby Theatre di Los Angeles. Quasi tutto è andato come da pronostico, con le statuette salomonicamente distribuite un po’ qua e là (cosa che nelle ultime edizioni è avvenuta diverse volte), ma qualche sorpresa la serata l’ha comunque regalata. Andiamo ad analizzarla.
A trionfare è stato La forma dell’acqua (The Shape of Water) di Guillermo del Toro, frontman con 13 nomination, che ha ottenuto 4 Oscar: miglior film, miglior regia, miglior scenografia e miglior colonna sonora ad Alexandre Desplat. La tenera storia d’amore tra la donna delle pulizie muta interpretata da Sally Hawkins e la creatura marina ispirata al classico Il mostro della laguna nera ha commosso Hollywood, riuscendo a superare in extremis il favorito Tre manifesti a Ebbing, Missouri, dato per vincente con una quota di 1,80 contro il 2,62 del film del regista messicano.
Nel suo discorso di ringraziamento Guillermo del Toro ha lanciato l’ennesima frecciata alla politica protezionistica del presidente americano Donald Trump, ricordando tra l’altro: «Io sono un immigrato e in 25 anni ho vissuto un po’ ovunque. Quello che fa la nostra arte è togliere le frontiere e dovremmo continuare a farlo anziché erigere muri». Primi due Oscar in carriera per il regista 53enne, qui nella doppia veste anche di produttore, ma non solo: 4 degli ultimi 5 premi per la regia sono andati ad autori messicani (prima di lui Cuaron e due volte Iñárritu) e addirittura una sola vittoria statunitense nelle ultime 8 edizioni, quella di Damien Chazelle l’anno scorso per La La Land.
Tra gli attori il favorito Gary Oldman ha vinto la statuetta per la sua interpretazione di Winston Churchill ne L’ora più buia, battendo tra gli altri il già tre volte premio Oscar Daniel Day-Lewis, ufficialmente ritiratosi dal cinema dopo Il filo nascosto. Per l’indimenticabile interprete del Dracula di Coppola si tratta del primo Oscar, dopo la nomination ottenuta per La talpa nel 2012.
Frances McDormand era allo stesso modo la favorita indiscussa tra le attrici, confermando le previsioni grazie al suo ruolo di madre coraggio senza peli sulla lingua in Tre manifesti a Ebbing, Missouri, aggiudicandosi la sua seconda statuetta dopo quella per Fargo nel 1997. Nulla da fare per la pur brava Sally Hawkins de La forma dell’acqua, così come per Saoirse Ronan di Lady Bird. Nel suo discorso la McDormand ha voluto ringraziare tutte le donne che lavorano nel cinema, a qualsiasi livello, ottenendo un’autentica ovazione dalla platea, capeggiata da un’entusiasta, nonostante la sconfitta, Meryl Streep.
Anche nelle (poco) avvincenti sfide tra i non protagonisti, nessuna sorpresa: gli Oscar vanno a Sam Rockwell, violento e razzista poliziotto di Tre manifesti a Ebbing, Missouri, e alla “mamma carogna” della pattinatrice Tonya Harding Allison Janney nel biopic Tonya. Per entrambi si tratta della prima statuetta, anche se la veterana Janney può vantare qualcosa come 6 Emmy Awards.
Un Oscar lo porta a casa anche il film di Luca Guadagnino Chiamami col tuo nome, quello per la sceneggiatura non originale andato al 90enne americano James Ivory(emozionato grande regista di Camera con vista e Casa Howard) che ha adattato l’omonimo romanzo di un altro statunitense (ma nato in Egitto), André Aciman. Insomma, un Oscar ad un film italiano è sempre una bella notizia, ma in questo caso di italiano questo premio non ha praticamente nulla (non ce ne voglia Guadagnino).
La seconda grande sorpresa della serata è stato l’Oscar per la sceneggiatura originale, vinto dall’acclamatissimo comico di Comedy Central Jordan Peele per l’horror-comedy Scappa – Get Out, da lui prodotto, scritto e diretto. Proprio 24 ore prima Peele aveva ottenuto il premio per miglior film e miglior regia agli Independent Spirit Awards (i maggiori premi del cinema indipendente), tanto da far ipotizzare un clamoroso colpo gobbo per la vittoria dell’Oscar più importante. Battuto il favorito Martin McDonagh, regista di Tre manifesti a Ebbing, Missouri, ma anche l’outsider Greta Gerwig con il suo Lady Bird, unico tra i nominati come miglior film a restare a mani vuote (sorte condivisa con The Post di Steven Spielberg).
Chi invece non si può lamentare è sicuramente il war movie Dunkirk di Christopher Nolan, che porta a casa 3 Oscar tecnici come miglior montaggio, miglior sonoro e miglior montaggio sonoro. Doppia statuetta per il sequel Blade Runner 2049 di Denis Veilleneuve, premiato per la fotografia di Roger Deakins e per gli effetti visivi, che lascia il competitor Star Wars – Gli ultimi Jedi a bocca asciutta. Un secondo Oscar, dopo quello a Gary Oldman, per L’ora più buia, per il miglior trucco e acconciature. Una statuetta la vince anche l’ex star NBA Kobe Bryant, co-autore del miglior cortometraggio animato, Dear Basketball.
Il miglior film d’animazione è invece il Disney Pixar messicaneggiante Coco di Lee Unkrich e Darla K. Anderson, che ottiene anche la statuetta per la miglior canzone, Remember Me di Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez. Unico Oscar, su ben sei nomination, per il compassato Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson, premiato per i costumi di Mark Bridges. Miglior film straniero il cileno Una donna fantastica di Sebastian Lelio. Sorpresa, infine, tra i documentari dove il favorito Visages villages di Agnès Varda (89 anni, la più anziana di sempre a ricevere una nomination) è stato battuto da Icarus di Bryan Fogel e Dan Cogan, sullo scandalo del doping di stato russo nel ciclismo e non solo.
Tante le star che si sono avvicendate sul palco del Dolby Theatre in veste di annunciatrici, tra cui tre inossidabili signore come Jane Fonda, Eva Marie Saint e Rita Moreno, ma anche Jennifer Lawrence, Matthew McConaughey, Nicole Kidman, Sandra Bullock e i due protagonisti del clamoroso “affaire busta sbagliata” dello scorso anno, Warren Beatty e Faye Dunaway, che hanno nuovamente consegnato l’Oscar per il miglior film. Simpatico il siparietto con il conduttore Jimmy Kimmel che, dopo aver assoldato un gruppetto di star tra cui Gal Gadot, Armie Hammer, Saoirse Ronan e lo stesso Guillermo del Toro, ha fatto irruzione nella sala cinematografica del Chinese Theatre (che si trova di fronte al Dolby), offrendo agli increduli ed entusiasti spettatori snack e hot dog. Chiudiamo con il ricordo di chi non c’è più, In Memoriam, dove tra i tanti volti inseriti nella clip c’erano anche quelli di Jerry Lewis, Roger Moore, Martin Landau, George A. Romero e Jeanne Moreau.
Tutti i vincitori e le nomination degli Oscar 2018
Miglior film
Chiamami col tuo nome
Dunkirk
Scappa – Get Out
Il filo nascosto
Lady Bird
La forma dell’acqua
L’ora più buia
The Post
Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Miglior regia
Christopher Nolan, Dunkirk
Greta Gerwig, Lady Bird
Paul Thomas Anderson, Il filo nascosto
Guillermo del Toro, La forma dell’acqua
Jordan Peele, Scappa – Get Out
Miglior attore protagonista
Daniel Day-Lewis, Il filo nascosto
Daniel Kaluuya, Scappa – Get Out
Denzel Washington, Roman J. Israel, Esq.
Gary Oldman, L’ora più buia
Timothée Chalamet, Chiamami col tuo nome
Miglior attrice protagonista
Frances McDormand, Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Margot Robbie, Tonya
Meryl Streep, The Post
Sally Hawkins, La forma dell’acqua
Saoirse Ronan, Lady Bird
Miglior attore non protagonista
Christopher Plummer, Tutti i soldi del mondo
Richard Jenkins, La forma dell’acqua
Sam Rockwell, Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Willem Dafoe, Un sogno chiamato Florida
Woody Harrelson, Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Miglior attrice non protagonista
Allison Janney, Tonya
Laurie Metcalf, Lady Bird
Lesley Manville, Il filo nascosto
Mary J. Blige, Mudbound
Octavia Spencer, La forma dell’acqua
Miglior film d’animazione
Baby Boss
Coco
Loving Vincent
Ferdinand
The Breadwinner
Miglior documentario
Abacus: Small Enough to Jail
Faces Places
Icarus
Strong Island
Last man in Aleppo
Miglior film straniero
Una donna fantastica
Loveless
L’insulto
Corpo e anima
The Square
Miglior sceneggiatura originale
Scappa – Get Out
Lady Bird
La forma dell’acqua
The Big Sick
Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Miglior cortometraggio documentario
Edith+Eddie
Heaven is a Traffic Jam on the 405
Heroin(e)
Knife Skills
Traffic Stop
Miglior canzone
“Mighty River”, Mudbound
“Mystery of Love”, Chiamami col tuo nome
“Remember me”, Coco
“Stand Up for Something”, Marshall
“This is me”, The Greatest Showman
Miglior sceneggiatura non originale
Chiamami col tuo nome
Logan
Molly’s Game
Mudbound
The Disaster Artist
Migliori costumi
Il filo nascosto
La bella e la bestia
La forma dell’acqua
L’ora più buia
Victoria & Abdul
Miglior trucco e acconciature
L’ora più buia
Victoria & Abdul
Wonder
Migliore scenografia
Blade Runner 2049
La bella e la bestia
Dunkirk
La forma dell’acqua
L’ora più buia
Miglior cortometraggio
DeKalb Elementary
My Nephew Emmett
The Eleven O’Clock
The Silent Child
Watu Wote/All of Us
Miglior montaggio sonoro
Baby Driver
Blade Runner 2049
Dunkirk
La forma dell’acqua
Star Wars: Gli ultimi Jedi
Miglior effetti speciali
Blade Runner 2049
Guardiani della Galassia vol. 2
Kong: Skull Island
Star Wars: Gli ultimi Jedi
The War – Il pianeta delle scimmie
Miglior fotografia
Blade Runner 2049
Dunkirk
La forma dell’acqua
L’ora più buia
Mudbound
Miglior sonoro
Baby Driver
Blade Runner 2049
Dunkirk
La forma dell’acqua
Star Wars: Gli ultimi Jedi
Miglior cortometraggio animato
Dear Basketball
Garden Party
Lou
Negative Space
Revolting Rhymes
Miglior colonna sonora originale
Dunkirk
Il filo nascosto
La forma dell’acqua
Star Wars: Gli ultimi Jedi
Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Miglior montaggio
Baby Driver
Dunkirk
Tonya
La forma dell’acqua
Tre manifesti a Ebbing, Missouri