Ecco i 21 film tra cui sarà scelto il candidato italiano per l’Oscar al miglior film in lingua straniera. Sfida tra Dogman e Lazzaro felice con possibile sorpresa Sulla mia pelle, mentre è assente Loro di Sorrentino.
In attesa degli Emmy Awards di stanotte, si parla anche di Oscar con la shortlist composta da 21 film iscritti alla selezione del candidato italiano per il miglior film in lingua straniera. Distribuiti nelle sale italiane tra il 1° ottobre 2017 e il 20 settembre 2018, i lungometraggi saranno valutati il 25 settembre dalla commissione istituita presso l’ANICA, che sceglierà il candidato italiano, nella speranza di ottenere risultati migliori dopo i flop ottenuti negli ultimi due anni di Fuocoammare e A Ciambra. La lotta dovrebbe essere ristretta ai due film premiati a Cannes, Dogman e Lazzaro felice, con possibile outsider il discusso Sulla mia pelle. Spicca invece l’assenza di Loro di Paolo Sorrentino.
Questi i 21 film dai quali uscirà il candidato italiano all’Oscar:
A casa tutti bene di Gabriele Muccino
Caina di Stefano Amatucci
Come un gatto in tangenziale di Riccardo Milani
Dogman di Matteo Garrone
Dove non ho mai abitato di Paolo Franchi
L’esodo di Ciro Formisano
L’età imperfetta di Ulisse Lendaro
Il figlio sospeso di Egidio Termine
Lazzaro felice di Alice Rohrwacher
Manuel di Dario Albertini
Napoli velata di Ferzan Ozpetek
Nome di donna di Marco Tullio Giordana
Quanto basta di Francesco Falaschi
La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi
Riccardo va all’inferno di Roberta Torre
Sembra mio figlio di Costanza Quatriglio
Una storia senza nome di Roberto Andò
Sulla mia pelle di Alessio Cremonini
La terra dell’abbastanza di Damiano e Fabio D’Innocenzo
The Place di Paolo Genovese
Tito e gli alieni di Paola Randi
Per l’Italia sono in tutto 14 le statuette vinte con 28 candidature complessive: 3 Oscar speciali, prima che fosse istituito il premio al film in lingua straniera, e poi altri 11 Oscar, tra cui l’ultimo ottenuto da La grande bellezza di Paolo Sorrentino nel 2014, arrivato a distanza di ben 15 anni da quello per La vita è bella di Roberto Benigni. Dopo i fasti di Fellini e De Sica (e l’exploit di Elio Petri), infatti, gli unici riconoscimenti ottenuti dal nostro cinema negli ultimi 40 anni, sono stati quello per Sorrentino e le tre statuette degli anni ’90, vinte oltre che da Benigni, da Giuseppe Tornatore con Nuovo cinema Paradiso nel 1990 e da Gabriele Salvatores con Mediterraneo nel 1992.