Oscar 2021: harakiri ANICA, che sceglie Notturno di Gianfranco Rosi come candidato italiano

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Notturno (2020) di Gianfranco Rosi

Sarà il docufilm Notturno di Gianfranco Rosi a rappresentare l’Italia agli Oscar 2021, scelto dalla Commissione dell’ANICA: un nuovo harakiri dopo quello perpetrato con Fuocoammare, la storia non insegna

La Commissione di selezione per il film italiano da designare agli Oscar, istituita dall’ANICA lo scorso luglio su incarico dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, e composta da Nicola Borrelli, Simone Gattoni, Paolo Genovese, Carlo Poggioli, Cristina Priarone, Gloria Satta, Baba Richerme, si è riunita davanti a un notaio ed ha votato scegliendo Notturno di Gianfranco Rosi come film che rappresenterà l’Italia alla 93ª edizione degli Oscar, nella categoria Film internazionale.

Le date e il percorso

Notturno concorrerà per la shortlist che includerà i dieci film internazionali selezionati dall’Academy, che sarà resa nota il 9 febbraio 2021. L’annuncio delle nomination con la cinquina dei film nominati per la vittoria dell’Oscar è previsto per il 15 marzo 2021 mentre la cerimonia di consegna delle statuette si terrà a Los Angeles il 25 aprile 2021.

L’harakiri dell’ANICA

Peccato però che l’ANICA non abbia imparato nulla dalle esperienze passate, e in particolare proprio dal precedente film di Rosi, Fuocoammare: l’Academy snobba i docufilm, perché a differenza dei Festival dove per il Leone d’Oro piuttosto che la Palma di Cannes o l’Orso di Berlino si concorre tutti insieme, agli Oscar c’è già un’apposita sezione per i documentari (dove finirà probabilmente quello di Rosi, come fu 4 anni fa). Di conseguenza candidare Notturno al miglior film internazionale diventa un inutile duplicato, che toglie la possibilità ad altri film più adatti di giocarsi la nomination nella categoria che tante gioie ha regalato all’Italia, vedi De Sica, Fellini, fino a Sorrentino. Ovviamente il tutto corroborato da prove tangibili: recuperando le cinquine degli ultimi 15 anni, su 75 film candidati troviamo appena due documentari (The missing picture nel 2014, tra l’altro misto, e Honeyland lo scorso anno) per di più neanche vincitori. Due in quindici anni, due su settantacinque. Già questo sarebbe sufficiente a sottolineare l’assurda scelta della commissione Anica.

La storia non insegna: non c’è due senza tre

Inoltre, due scriteriate operazioni simili erano già state tentate otto anni fa con Cesare deve morire dei fratelli Taviani e quattro anni fa con Fuocoammare dello stesso Rosi: entrambi i documentari si erano aggiudicati l’Orso d’Oro alla Berlinale ed entrambi sono stati, inopinatamente, proposti per l’Oscar al film straniero, con il risultato non solo di non ricevere la nomination, ma di non entrare neanche nella shortlist da nove titoli, dalla quale viene poi designata la cinquina finale. Quindi ci chiediamo: perché avendo a disposizione 25 titoli candidabili per l’Italia, tra cui molti film più che validi, si sia nuovamente fatta questa scelta scriteriata? Se poi il ragionamento fosse “proporlo in due categorie lo fa arrivare più facilmente alla nomination tra i documentari, pur bruciando quella per il film internazionale”, allora significherebbe che il glorioso cinema italiano è davvero arrivato alla frutta. O, forse, all’Anica sono già direttamente al dessert? Ai posteri l’ardua sentenza.

La sinossi di Notturno

Notturno racconta la quotidianità che sta dietro la tragedia continua di guerre civili, dittature feroci, invasioni e ingerenze straniere, sino all’apocalisse omicida dell’ISIS: Rosi ha girato nel corso di tre anni in Medio Oriente sui confini fra Iraq, Kurdistan, Siria e Libano, per raccontare storie diverse, al di là delle divisioni geografiche ma unite dalla narrazione. Tutt’intorno, e dentro le coscienze, segni di violenza e distruzione: ma in primo piano è l’umanità che si ridesta ogni giorno da un Notturno che pare infinito. Notturno è un film di luce dai materiali oscuri della storia.

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