Angelina Mango sarà in gara per la prima volta in assoluto al Festival di Sanremo con il brano La noia
Angelina Mango sarà in gara per la prima volta in assoluto alla 74° edizione del Festival di Sanremo con il brano La noia. Un anno incredibile per la cantautrice rivelazione del 2023 che ha pubblicato il suo album Voglia di vivere (21co/LaTarma Records – distribuito da BMG), certificato disco d’oro, contenente il brano da record Ci pensiamo domani, che ha registrato oltre 52 milioni di stream, 18 milioni di view ed è stato certificato triplo disco di platino. Successivamente a ottobre è uscito il nuovo singolo Che t’o dico a fa’, certificato disco di platino, con cui Angelina ha ottenuto 17 milioni di stream e 22 milioni di view.
Attualmente per Angelina sono stati rilevati complessivamente nel 2023 già 200 milioni di stream audio e video. Lo scorso 1° dicembre, inoltre, è arrivato sulle piattaforme Fila indiana, brano inedito parte della colonna sonora di Noi siamo leggenda, la nuova serie diretta da Carmine Elia in onda su Rai2 e Prime Video. La musica di Angelina Mango ha attraversato con numeri incredibili anche le piattaforme social: solo su TikTok il suono del brano Che t’o dico a fa’ ha registrato 194 mila utilizzi, conquistando da ottobre il vertice della classifica della piattaforma di intrattenimento.
I numeri e il successo del percorso musicale della cantautrice hanno trovato riscontro nei mesi scorsi durante il suo primo viaggio live nei club dal titolo Voglia di vivere tour che non solo è andato presto completamente sold out, ma è diventato il primo tour di una artista italiana a diventare una serie su Tik Tok. Dopo il successo nei club, il prossimo 17 aprile Angelina Mango si esibirà per la prima volta al Fabrique a Milano con il suo live Pare una pazzia, prodotto e organizzato da Live Nation. I biglietti sono disponibili.
ÈApnea il titolo del brano che Emma porterà in gara al Festival di Sanremo 2024
ÈApnea il titolo del brano che Emma porterà in gara alla 74° edizione del Festival di Sanremo. Prima di vederla esibirsi sul palco del Teatro Ariston, Emma stasera, giovedì 21, e venerdì 22 dicembre sarà in concerto a Firenze (VIPER) per le ultime due date del suo Souvenir in Da Club, il tour con cui ha presentato al pubblico in modo esclusivo i brani del nuovo album Souvenir. Un ritorno alle origini, in un luogo intimo e rock and roll in cui incontrare i propri fan per condividere tutte le emozioni e i colori del suo nuovo album.
E nel 2024Emma tornerà live al Mediolanum Forum di Assago – Milano conEmma In Da Forum, un modo per festeggiare insieme a tutto il pubblico. I biglietti per il live, prodotto e organizzato da Friends & Partners e Magellano Concerti, sono già disponibili in prevendita su Ticketone, Ticketmaster e Clappit.
Attualmente è in radio il nuovo singolo Amore cane feat. Lazza, scritto da Emma, Lazza, Jacopo Ettorre e Simone Privitera e prodotto da Drillionaire e Simon Says, il brano è una delle nove tracce che compongono l’ultimo album di Emma uscito il 13 ottobre. Anticipato da Mezzo mondo, certificato platino, e Iniziamo dalla fine, certificato oro, Souvenir è disponibile in digitale, in versione CD e Vinile. L’album, ad una settimana dall’uscita, è entrato direttamente al primo posto della classifica ufficiale FIMI/GfK dei dischi più venduti, rendendo Emma la terza artista donna ad arrivare al vertice della classifica nel 2023.
Si intitola Casa miail brano con cui Ghali debutta in gara al Festival di Sanremo, quattro anni dopo essere stato ospite sul palco dell’Ariston
Ghali è in gara alla 74° edizione del Festival di Sanremo con il brano Casa mia (Warner Music Italy / Sto Records). L’ultima volta che ha calcato il palco dell’Ariston è stata nel 2020, in qualità di super ospite per presentare in anteprima DNA, cantando la hit – quattro volte disco di platino- Good Times e un medley dei suoi più grandi successi: un’esibizione cult, oltre che per l’uso di stuntman e maschere, per aver portato primo tra tutti un brano in arabo sul palco più prestigioso della musica italiana. Quest’anno torna al Festival di Sanremo partecipandoper la prima voltatra i 30 Big in gara.
Uno degli artisti più iconici della sua generazione. Con la sua musica e il suo immaginario poetico è realmente riuscito ad avere un impatto sulla cultura del nostro Paese e non solo: con 50 Dischi di Platino e 15 Dischi d’Oro nel palmares, Ghali è un’icona mondiale della musica italiana capace di mescolare lingue, influenze ed estetiche, nonché riferimento per chi voglia parlare ad un pubblico più che mai internazionale.
Dopo un lungo viaggio che lo ha portato a Los Angeles e in Messico, passando per Corea e Giappone, Turchia, Tunisia, Egitto e Marocco, Ghali è tornato a Milano pieno di energia creativa, confluita nel mixtape Pizza kebab VOL.1 pubblicato l’1 dicembre 2023: un ritorno alle radici, rivisitando la musica trap nella maniera a tratti adrenalinica e schizzante, a tratti dolente e cullante che è il suo marchio di fabbrica.
Si intitola Tutto qui il brano con cui Gazzelle debutta in gara al Festival di Sanremo, il cantautore romano poi andrà in tour nei palasport
Il 2023 ha segnato una tappa indimenticabile nella carriera di Gazzelle. Dopo aver pubblicato Dentro, il suo quarto lavoro in studio, il cantautore ha consacrato il suo sogno di esibirsi allo Stadio Olimpico di Roma il 9 giugno 2023. Adesso è pronto a calcare il palco del Teatro Ariston durante la 74° edizione del Festival di Sanremo, con il brano Tutto Qui (Maciste Dischi/ Warner Music Italy), il primo che porta la firma di Warner Music Italy insieme a quella di Maciste Dischi.
Gazzelle è una delle voci più amate e sincere della sua generazione. Poetico, romantico e spiazzante. Le sue canzoni sono senza tempo e i suoi concerti sono la testimonianza tangibile di un amore incondizionato, vero rituale collettivo che ha stregato in questi anni mezzo milione di persone.
A partire da marzo tornerà live con Dentro X Sempre sui palchi dei principali palasport d’Italia e sarà l’occasione per i fan di vivere dal vivo la magia del suo ultimo album Dentro (https://gazzelle.lnk.to/DENTRO; Maciste Dischi/Artist First) e di ascoltare per la prima volta live il brano sanremese. Di seguito tutte le date del tour, prodotto e distribuito da Vivo Concerti:
8 marzo 2024 || Padova @ Arena Spettacoli Padova Fiere
12 marzo 2024 || Assago (MI) @ Mediolanum Forum
13 marzo 2024 || Assago (MI) @ Mediolanum Forum – SOLD OUT
16 marzo 2024 || Eboli (SA) @ PalaSele
17 marzo 2024 || Bari @ PalaFlorio
21 marzo 2024 || Firenze @ Nelson Mandela Forum
24 marzo 2024 || Casalecchio di Reno (BO) @ Unipol Arena
3 aprile 2024 || Roma @ Palazzo dello Sport – SOLD OUT
4 aprile 2024 || Roma @ Palazzo dello Sport
7 aprile 2024 || Torino @ Pala Alpitour
Le prevendite sono disponibili online su www.ticketone.it e nei punti vendita autorizzati.
Peter Pan - Il musical - Martina Attili, Martha Rossi e Leonardo Cecchi (foto Laila Pozzo)
Peter Pan – Il Musical torna in scena al TAM Teatro Arcimboldi dopo il grande successo delle precedenti edizioni: nel cast Leonardo Cecchi, Giò Di Tonno, Martha Rossi e Martina Attili
Dopo il grande successo delle precedenti edizioni, Peter Pan – Il Musical, torna in scena al TAM Teatro Arcimboldi dal 21 dicembre al 14 gennaio 2024 con una nuova produzione pronta a portare i suoi spettatori in un entusiasmante viaggio verso l’Isola-che-non-c’è. Tratto dal romanzo di James Matthew Barrie, con la regia di Maurizio Colombi e una colonna sonora d’eccellenza firmata da Edoardo Bennato, Peter Pan – Il Musical conquisterà il pubblico in una lunga tournée che toccherà le città più importanti della penisola e non solo, per oltre cinquanta repliche.
Presentato da Alveare Produzioni e Gli Ipocriti Melina Balsamo, Peter Pan – Il Musical è un sorprendente successo lungo 17 anni (qui tutte le info). Dal 2006, quando debuttò per la prima volta, lo spettacolo ha già affascinato oltre un milione di spettatori con più di 950 repliche ed è stato insignito di prestigiosi premi come il Premio Gassman e tre Biglietti d’Oro Agis. Riconoscimenti che testimoniano l’affetto del pubblico per questa fortunata produzione.
Cuore pulsante dello spettacolo è proprio la colonna sonora: uno straordinario viaggio in musica nel mondo fantastico di Peter Pan, con alcune tra le più famose canzoni di EdoardoBennato tratte dal mitico album del 1980 Sono solo canzonette e con altri brani come “Il rock di Capitan Uncino“, “La fata“, “Viva la mamma” e molte altre, fino alla celeberrima “L’isola che non c’è“. I brani sono stati riarrangiati dallo stesso cantautore per lo spettacolo teatrale, oltre all’inserimento dell’inedito “Che paura che fa Capitan Uncino“.
Peter Pan – Il musical – Renato Converso, Martina Attili, Leonardo Cecchi, Martha Rossi e Giò Di Tonno (foto Laila Pozzo)
A dare il volto al bambino che non voleva crescere sarà il giovane performer italo-americano Leonardo Cecchi, idolo indiscusso di una generazione di ragazzi che lo ha amato nella serie tv “Alex & Co”, trasmessa da Disney Channel e Rai Gulp.
Attore, cantante, ballerino e anche scrittore, Leonardo saprà donare nuova luce al coraggioso e sfrontato protagonista di questa favolosa avventura.
Nel ruolo del famigerato Capitan Uncino troveremo un grande interprete del teatro italiano dal carisma fenomenale e dalla voce potente come Giò Di Tonno, nuovamente in un celebre ruolo da protagonista, dopo il tour sold-out del ventennale di Notre Dame de Paris.
A grande richiesta Martha Rossi, già talento di Amici di Maria De Filippi, tonerà in scena nel ruolo della dolce Wendy. Storica e amata interprete della bimba dai teneri occhioni azzurri, Martha saprà stupire nuovamente i suoi numerosissimi fan.
Martina Attili,protagonista delle scorse edizioni di X-Factor, salirà sul palco nel ruolo di Giglio Tigrato. La sua straordinaria versatilità, la sua presenza magnetica e la sua voce toccante la rendono la scelta ideale per interpretare la guerriera pellerossa più valorosa dell’intera l’Isola-che-non-c’è.
Gioacchino Inzirillo, noto performer di musical, cantante e insegnante di canto, si alternerà a Leonardo Cecchi nel ruolo di Peter Pan per alcune repliche, donando al personaggio nuove sfumature. Oltre a interpretare il protagonista, Gioacchino vestirà i panni di Tritabudella.
Renato Converso, apprezzato attore e comico, nel ruolo del goffo e simpatico Spugna sarà il perfetto compagno di Capitan Uncino, pronto a eseguire ogni suo ordine. Raffaella Alterio porterà sul palco la vivacità e la curiosità di Michael, il fratello minore di Wendy mentre Laura Fiorini interpreterà John, il fratello maggiore di Wendy, con il suo senso di responsabilità e il desiderio di crescere.
Al loro fianco altri nove strepitosi performer animeranno il mondo fatato di Peter Pan: Britney Kayle Badilla (Bombolone), Sofia Pavani (Pennino), Sara Portaro (Pochino), Manuel Primerano (Gemello), Domiziano Toniolo (Gemello), Lorenzo Tognocchi (Cantastorie e cover Capitan Uncino),Davide Najjar (Ensemble – Pirata), Filippo Tampieri (Ensemble – Pirata), Gian Maria Picciau (Ensemble – Pirata).
Un cast eccezionale per un magico show che saprà conquistare il pubblico anche con i tanti effetti speciali come il volo di Peter Pan, l’utilizzo di tecnologie laser per il personaggio di Trilly, le imponenti scenografie che trasporteranno magicamente gli artisti dalla cameretta di Wendy, Michael e John al rifugio dei Bambini Sperduti e i colorati costumi in stile cartoon che daranno il tocco finale a quello che non è un semplice spettacolo teatrale, ma un vero e proprio sogno da condividere con gli amici e la famiglia.
MasterChef Italia 13 - Giorgio Locatelli, Antonino Cannavacciuolo e Bruno Barbieri
Giovedì 21 dicembre MasterChef Italia riaccende le sue luci e compone la Masterclass di quest’anno: si mostra finalmente il giudice ombra e anche la prima mystery box sarà imprevedibile
Con undici grembiuli bianchi già assegnati, sono nove i posti della Masterclass ancora da occupare: a MasterChef Italia, nei due nuovi episodi attesi per giovedì 21 dicembre su Sky e in streaming su NOW, si completa la fase delle selezioni con gli ultimi Live Cooking di stagione: nuovi cuochi amatoriali si presenteranno per la prima volta davanti ai tre giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli (qui la conferenza stampa di presentazione) con la speranza di poter conquistare l’unanimità di sì e con essa l’ambitissimo grembiule bianco con su cucito il proprio nome.
Se loro potranno riposarsi un attimo, per chi avrà ricevuto due sì e con esso il grembiule grigio ci sarà un nuovo scoglio da affrontare, lo Stress Test, un’ultima chance senza possibilità d’appello per entrare nella Masterclass di questa edizione del cooking show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy.
A decidere chi sarà dentro e chi invece dovrà tornare a casa, il giudice che ha rivolto il proprio “no” all’aspirante componente della classe, affiancato dalla presenza misteriosa del “giudice ombra”. Chi si nasconderà dietro l’ormai celebre vetrata offuscata? Sarà una presenza rassicurante per i cuochi amatoriali o un nuovo insidioso ostacolo da temere? E soprattutto cosa avrà in serbo per chi sogna di conquistare un posto tra i “fantastici 20”?
MasterChef Italia 13 – Giorgio Locatelli, Antonino Cannavacciuolo e Bruno Barbieri
Una volta completato lo Stress Test – negli episodi di giovedì 21 dicembre alle 21.15 su Sky Uno e in streaming su NOW, sempre disponibili on demand e visibili su Sky Go – avremo finalmente la Masterclass di quest’anno. Che subito sarà chiamata all’opera, con i 20 cuochi ognuno già alla sua postazione, per la prima sorprendente Mystery Box di stagione: ma come promesso alla vigilia dai tre furbissimi giudici, nulla è come sembra e bisogna stare sempre in allerta perché le sorprese sono dietro l’angolo. I cuochi amatoriali sono avvisati… ma saranno pronti ad affrontare le sorprese che li attendono?
E da venerdì 22 dicembre alle 19:35, sempre su Sky Uno e in streaming su NOW, inizia l’appuntamento quotidiano con MasterChef Magazine, uno spazio per raccontare la cucina con un linguaggio immediato. Ogni puntata sarà dedicata a una rubrica specifica, per la quale ai fornelli si alterneranno coppie composte, a rotazione, da chef ospiti, aspiranti chef delle precedenti edizioni ma anche cuochi protagonisti di quest’anno, seguendo il percorso della gara.
Un ruolo fondamentale sarà affidato a Edoardo Franco, MasterChef in carica vincitore della scorsa edizione, che nella sua rubrica “Edo in the city” accoglierà alcuni dei suoi compagni di classe dell’anno scorso e altri concorrenti delle passate edizioni. Le rubriche di MasterChef Magazine toccheranno i temi della cucina nel mondo, della sostenibilità e delle materie prime; non mancherà poi lo spazio di Chef Bruno Barbieri che, nella rubrica “A lezione con prof. Barbieri”, cucinerà con i protagonisti delle scorse edizioni mettendoli alla prova con una ricetta e una piccola “interrogazione”.
Si rinnova l’impegno di tutto il mondo MasterChef Italia in tematiche di sostenibilità ambientale e sociale, promuovendo il consumo consapevole ed ecosostenibile, rispettando l’ambiente e non sprecando risorse alimentari. Da anni, ormai, la produzione adotta in tutti i luoghi di lavoro un approccio plastic free ed eco-friendly, tutti i prodotti di consumo legati al cibo (piatti, bicchieri, posate, vassoi, tovaglioli) sono di natura compostabile ed ecosostenibile, e collabora con Last Minute Market per recuperare le eccedenze rimaste inutilizzate durante la registrazione delle puntate a favore della Onlus “Opera Cardinal Ferrari” che gestisce una mensa per persone in difficoltà a Milano.
Sin dallo scorso anno, inoltre, perfezionando i processi di acquisto, di smaltimento e di recupero dei prodotti e implementando un sistema di gestione per gli sprechi alimentari, MasterChef Italia ha ottenuto, prima realtà al mondo, la certificazione “Food Waste Management System” da Bureau Veritas, presente a livello globale e accreditata da oltre 60 organismi internazionali, leader di livello mondiale nell’offrire servizi di verifica, certificazione e audit in ambito Qualità, Salute e Sicurezza, Ambiente e Responsabilità Sociale. Bureau Veritas, inoltre, ha certificato anche la corretta applicazione del protocollo “Green Audiovisual” che attesta la capacità nella gestione della sostenibilità ambientale, diminuendo i consumi e l’impatto ambientale, riducendo i trasporti, adottando un corretto smaltimento dei rifiuti e degli scarti generati.
Dostoevskij - Filippo Timi e Carlotta Gamba (foto Sky Studios e Paco Cinematografica)
Dostoevskij, la serie Sky Original dei Fratelli D’Innocenzo sarà presentata al Festival di Berlino 2024: nel cast Filippo Timi, Gabriel Montesi e Federico Vanni
Sarà presentata in anteprima mondiale alla 74ª edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino la serie Sky OriginalDostoevskij, ideata, scritta e diretta dai Fratelli D’Innocenzo. Talenti rivelazione del cinema italiano degli ultimi anni, Fabio e Damiano D’Innocenzo hanno legato il loro nome alla Berlinale già ai tempi del loro fulminante esordio con La terra dell’abbastanza, presentato nella sezione Panorama del Festival nel 2018, per poi arrivare a vincere con la loro opera seconda, Favolacce, selezionata per il concorso del 2020, l’Orso d’Argento per la Sceneggiatura.
Dostoevskij, una produzione Sky Studios prodotta con Paco Cinematografica, sarà presentata nella sezione Berlinale Special del festival, vetrina dedicata alle ultime produzioni di grandi registi e di opere cinematografiche legate ad argomenti di attualità.
La serie è un noir con protagonista Filippo Timi (Vincere, I delitti del BarLume, Favola, Le otto montagne) nei panni di un brillante e tormentato detective dal passato doloroso. Con lui nel cast Gabriel Montesi (Favolacce, Siccità, Romulus, Christian), Carlotta Gamba (America Latina, Dante) e Federico Vanni (Chiara Lubich – L’Amore vince su tutto, Io sono l’abisso).
Fabio e Damiano D’Innocenzo
“Siamo grati alla Berlinale per aver selezionato ‘Dostoevskij’ alla 74ª edizione del festival. Berlino per noi è casa. Ma non sempre a casa si viene accolti. Anzi, è proprio a casa che devi dimostrare di essere ancora tu. Dal nostro esordio con ‘La terra dell’abbastanza’ e la successiva vittoria dell’Orso d’argento con ‘Favolacce’ siamo cambiati moltissimo, eppure, con ‘Dostoevskij’, ci avete ancora una volta riconosciuti. Grazie per averci aperto la porta di casa: questa porta che fa ancora lo stesso suono”, hanno dichiarato i Fratelli D’Innocenzo.
“È con grande entusiasmo e orgoglio che accogliamo la notizia della partecipazione di Dostoevskij al Festival di Berlino – ha dichiarato Nils Hartmann EVP Sky Studios Italia. Lo stesso luogo in cui, nel 2018, ci fu il primo incontro con Fabio e Damiano, in occasione della première de ‘La terra dell’abbastanza’, il loro brillante film d’esordio. La loro poetica, lo sguardo mai banale e una personalità unica, mi colpirono subito. E offrire libertà d’espressione al talento è fondamentale, tanto quanto riconoscerlo. Poter essere di nuovo a Berlino, con loro, chiude un cerchio. Un ritorno dove tutto è iniziato, del quale non possiamo che essere felicissimi”.
Dostoevskij è una serie Sky Original in 6 episodi, una produzione Sky Studios prodotta con Paco Cinematografica. L’uscita della serie è attesa prossimamente su Sky e in streaming su NOW. NBCUniversal Global Distribution è il distributore internazionale che si occuperà delle vendite per conto di Sky Studios.
La trama
Enzo Vitello è un poliziotto dal passato guasto e dal futuro inevitabile, che si trova a indagare sulla scia di sangue di uno spietato omicida seriale, soprannominato Dostoevskij a causa delle lettere piene di dettagli macabri che lascia sulle scene del crimine. Ossessionato dalle parole del killer, Vitello arriva al punto di intraprendere una pericolosa indagine in solitaria, avvicinandosi sempre di più all’inquietante verità. Un poliziotto e un assassino, entrambi intangibili, sfuggenti, entrambi fantasmi, che procedono al buio nel buio della coscienza, che si danno la caccia ma anche una carezza, sviscerando assieme una solitudine che tutto assorbe e tutto ingloba.
Dostoevskij segue l’indagine più complessa di tutte: il vero crimine è vivere?
Un professore 2 - Domenico Cuomo - Elisa Cocco - Nicolas Maupas - Davide Di Vetta - Alessandro Gassmann - Damiano Gavino - Margherita Artesi - Luna Iansante - Alice Lupparelli - Khadim Faye (Anna Camerlingo - Banijay)
Le anticipazioni del finale di stagione di Un professore 2 con Alessandro Gassmann, Claudia Pandolfi, Nicolas Maupas, Damiano Gavino e Domenico Cuomo: incredibili sorprese per la serie evento
Finale di stagione per la serie tv Un professore 2, una co-produzione Rai Fiction – Banijay Studios Italy, in onda giovedì 21 dicembre alle 21.30 in prima visione su Rai1.
Un professore 2 – Alessandro Gassmann (foto Anna Camerlingo – Banijay)
Un professore 2 cast
Un professore 2 è interpretata da Alessandro Gassmann, Claudia Pandolfi, Nicolas Maupas, Damiano Gavino, Domenico Cuomo, Christiane Filangieri, Thomas Trabacchi, Pia Engleberth, Margherita Aresti, Alice Lupparelli, Elisa Cocco, Luna Miriam Iansante, Davide Di Vetta, Khadim Faye, Paolo Bessegato, Federica Cifola, Sara Cardinaletti, Giorgio Gobbi, Francesca Romana De Martini, Mirko Frezza, Pio Stellaccio, Enzo Provenzano.
Diretta da Alessandro Casale e scritta da Sandro Petraglia, Valentina Gaddi, Sebastiano Melloni, Fidel Signorile, è basata sulla serie originale Merlí scritta da Héctor Lozano.
Un professore 2 – Thomas Trabacchi e Claudia Pandolfi (foto Anna Camerlingo – Banijay)
Un professore 2 video interviste
Guarda le nostre video interviste a tutti i membri del cast: Alessandro Gassmann ➡️ GUARDA ⬛ Claudia Pandolfi ➡️ GUARDA ⬛ Nicolas Maupas ➡️ GUARDA ⬛ Damiano Gavino ➡️ GUARDA ⬛ Domenico Cuomo ➡️ GUARDA ⬛ Margherita Aresti ➡️ GUARDA ⬛ Alice Lupparelli ➡️ GUARDA ⬛ Khadim Faye ➡️ GUARDA ⬛ Christiane Filangieri ➡️ GUARDA ⬛ Federica Cifola ➡️ GUARDA ⬛ Elisa Cocco, Davide Di Vetta e Luna Iansante ➡️ GUARDA ⬛ il regista Alessandro Casale ➡️ GUARDA ⬛ e il video del photocall con tutto il cast ➡️ GUARDA ⬛
Un professore 2 – Damiano Gavino (foto Anna Camerlingo – Banijay)
Un professore 2, anticipazioni dell’undicesimo e dodicesimo episodio
Nell’undicesimo episodio, Sartre: La libertà di scelta, Viola e Rayan sono sempre più vicini. Dante prende una difficile decisione sulla propria salute. L’assistente sociale informa il professore e la preside Smeriglio del rapimento di Lilli, scatenando l’allarme generale. Mimmo collabora con la polizia per incastrare Molosso e i suoi scagnozzi. Manuel convince Nina a nascondersi con la bambina in villa, ma Dante li scopre e vuole che la ragazza restituisca la figlia agli assistenti sociali, prima che la famiglia affidataria sporga denuncia. Riuscirà a convincerla in tempo?
Nel dodicesimo episodio, Epicuro: Tra vita e morte, l’avvocato di Nicola convince la famiglia affidataria di Lilli a non sporgere denuncia. Anita confessa a Dante del tradimento con Nicola e, a sua volta, Dante le rivela ciò che è accaduto con Floriana. Mimmo e Pantera mettono in atto il piano concordato. Dante porta la classe a fare lezione davanti all’ospedale, ma ha un malore improvviso e viene sottoposto a un intervento d’urgenza. Mimmo informa Simone del suo ingresso in un programma di protezione testimoni: adesso cosa succederà tra loro? Nicola offre a Nina un lavoro part-time per aiutarla a riottenere l’affido di Lilli. Poi, informa la famiglia che dovrà trasferirsi a Tokyo. Anita e Dante, che durante la malattia di lui si sono riavvicinati, riusciranno a superare le incomprensioni reciproche e a ricominciare insieme?
Un professore 2 – Alessandro Gassmann, Claudia Pandolfi e i ragazzi (foto Anna Camerlingo – Banijay)
La nostra recensione di One Life, opera prima dell’inglese James Hawes con un gigantesco Anthony Hopkins nei panni del salvatore di bambini Nicholas Winton: una storia toccante e più che mai necessaria sul senso dell’umanità e della responsabilità nel fare la cosa giusta
Ci sono uomini le cui azioni cambiano il corso della Storia, anche se in apparenza sembrano meno appariscenti o significative. Ecco, nel caso delle azioni eroiche di Nicholas Winton è mancata forse l’appariscenza, ma non certo il significato. La sua storia era finora stata raccontata soltanto in un programma televisivo di fine anni ’80 e da un libro scritto da sua figlia Barbara, finché l’esordiente James Hawes non è riuscito a trasporlo sullo schermo grazie anche ad un cast di lusso che comprende Anthony Hopkins, Helena Bonham Carter e Jonathan Pryce. One Life è un film di grande potenza emotiva, che unisce il savoir faire britannico ad una sensibilità più europea.
One Life – Anthony Hopkins
Storia di un eroe
Sir Nicholas Winton (Johnny Flynn / Anthony Hopkins) è un giovane broker londinese che nel dicembre del 1938 si reca a Praga, trovandovi migliaia di famiglie fuggite dalla Germania e dall’ Austria, in condizioni disperate, con poco riparo e cibo e sotto la costante minaccia dell’invasione nazista. Si rende subito conto che deve salvare quanti più bambini possibile prima che le frontiere si chiudano, grazie anche all’aiuto della madre Babi (Helena Bonham Carter) e di un team di coraggiosi volontari. Cinquant’anni dopo Nicholas vive ancora nel ricordo della triste sorte di quei bambini che non ha potuto portare in salvo in Inghilterra, ma il destino gli riserverà un incontro inaspettato.
One Life – Helena Bonham Carter
Due sensibilità
Nel cercare di adattare al gusto cinematografico una storia tanto edificante quanto spinosa, come quella vera di Nicholas Winton, One Lifesceglie saggiamente di non calcare troppo su un sentimentalismo spinto, lasciando melodramma e lacrimoni alla porta. Lo fa perché sa bene che comunque questi ultimi sarebbero arrivati in ogni caso, vista la natura stessa della narrazione e delle sue ramificazioni diegetiche ed extra-diegetiche, e quindi riduce al minimo ogni possibile tentazione in proposito. Ne viene fuori un film rigorosissimo ma mai freddo, che combina lo sguardo austero del cinema britannico con la temperatura emotiva di quello europeo.
Due sensibilità diverse che si fondono in maniera armoniosa, mai sovrastandosi a vicenda, e che si appoggiano su un canovaccio molto semplice sia nell’intreccio che nella fabula. Saltando continuamente tra passato e presente One Life è tutto nello sguardo di Nicholas (un meraviglioso Anthony Hopkins da anziano e un bravo Johnny Flynn da giovane), nelle sue paure, nella sua determinazione e risolutezza quando all’alba del secondo conflitto mondiale rischia la galera o peggio per salvare quasi 700 bambini da morte certa, ma anche nei suoi dolorosi rimpianti quando cinquant’anni dopo è costretto a fare i conti con la propria fallibilità.
One Life – Johnny Flynn
Il viaggio dell’eroe
Beato un popolo che non ha bisogno di eroi, recitava una massima di Brecht. La verità, però, è che in questo mondo di persone straordinarie ce ne sono tante e, molto spesso, le loro storie passano sotto silenzio perché sommerse dal peso e dallo scorrere implacabile della Storia. E se ad alcune di queste il cinema ha riservato gloria sempiterna – il riferimento più immediato è lo Schindler di Spielberg – attraverso una narrazione dai forti connotati epici e celebratori, con altre è stato sicuramente meno tenere. Certo, qui siamo abbastanza lontani dal biopic del regista di Cincinnati; One Life lavora su toni intimi, non allarga mai lo sguardo sull’universalità delle conseguenze del conflitto imminente ma sulla loro dimensione privata.
In questo senso la pellicola di Hawes non ha una costruzione ambiziosa, né un respiro particolarmente ampio, ma fonda la propria esistenza sul pathos della materia drammaturgica e delle interpretazioni attoriali tutte di ottimo livello, quasi a volersi in qualche modo sganciare da un profluvio di aspettative e di responsabilità probabilmente troppo gravose. Rimane perciò un film di grande intelligenza emotiva che rispetta la sensibilità del pubblico senza voler essere ricattatorio, e che trova sempre un giusto taglio o lo sguardo più onesto nel raccontare una storia che è prima di tutto umana, prima ancora che politica o ideologica.
Pur non essendo destinato a cambiare o a sconvolgere gli equilibri del biopic, One Life miscela assieme lacrime, rabbia e incredulità di fronte alla malvagità di una certa umanità e all’ingiustizia di un conflitto le cui prime vittime sono stati i bambini, ieri come oggi. Perché è difficile, se non impossibile, non pensare a ciò che sta avvenendo nel mondo tuttora, come se il grande lavoro di Nicholas Winton e della sua squadra non fosse servito neanche a svegliare qualche coscienza in più. Qui ci viene ricordato, ancora una volta e con ancora più urgenza, che è necessario mettere sempre davanti la sacralità dell’esistenza rispetto al bieco interesse. Chi salva una vita, salva il mondo.
TITOLO
One Life
REGIA
James Hawes
ATTORI
Anthony Hopkins, Johnny Flynn, Lena Olin, Romola Garai, Alex Sharp, Jonathan Pryce, Helena Bonham Carter
La nostra recensione di Aquaman e il regno perduto di James Wan con Jason Momoa, Patrick Wilson, Yahya Abdul-Mateen II e Nicole Kidman: non un sequel disastroso come si temeva ma troppo pigro e formulaico, con un occhio rivolto all’ambiente e uno al box-office
L’universo cinematografico della DC è ormai in fase di chiusura, in attesa del Batman Legacy di Matt Reeves previsto per il 2025, che dovrebbe far partire una nuova saga, e in seguito al non entusiasmante The Flash di Muschietti; per questo Aquaman e il regno perduto, nonostante il ritorno di James Wan dietro la macchina da presa, non si portava dietro grosse aspettative ma piuttosto una cupa foschia. Pur non essendo stato il disastro annunciato, presenta comunque dei problemi – in primis di scrittura – perché imbastisce un canovaccio troppo pigro e formulaico senza nessuna velleità ambiziosa.
Il Tridente Nero
Non essendo riuscito a sconfiggere Aquaman (Jason Momoa) la prima volta Black Manta (Yahya Abdul-Mateen II), ancora spinto dal bisogno di vendicare la morte paterna, non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerlo una volta per tutte. Questa volta Black Manta è più formidabile che mai poiché brandisce il potere del mitico Tridente Nero, che scatena una forza antica e malvagia. Per sconfiggerlo Aquaman si rivolgerà al fratello Orm (Patrick Wilson), l’ex re di Atlantide ora imprigionato, per stringere un’improbabile alleanza. Insieme dovranno mettere da parte le loro differenze, per proteggere il loro regno e salvare la famiglia di Aquaman e il mondo dalla distruzione irreversibile.
Aquaman e il regno perduto – Patrick Wilson e Jason Momoa
La questione ambientale
Mettiamo subito le cose in chiaro, semmai ce ne fosse bisogno: Aquaman e il regno perduto non è la riproposizione muscolare e ultra-pompata di Una scomoda verità di Al Gore, non ha niente di davvero interessante da dire sull’argomento della tutela ambientale ed ecoterrestre e sicuramente, anche lo avesse avuto, il taglio dell’operazione avrebbe fagocitato ogni possibile pretesa autoriale in tal senso. Quello che però è più interessante è il modo, forse fin troppo diretto, con cui la storia piega la questione ambientale alle esigenze diegetiche, rendendola parte integrante della narrazione e non un semplice contorno.
Aquaman, infatti, non si batte semplicemente per salvare la terra solo dal cattivo di turno (che peraltro agisce per una scontata ritorsione in seguito agli eventi del primo film), ma anche per certi versi da sé stessa. Perché è vero che il male scatenante è un antico e infido potere in grado di esacerbare il riscaldamento climatico, contenuto nel Tridente Nero che è un po’ il MacGuffin di questo sequel, ma lo scopo ultimo del re dei mari è quello di portare ad un unione tra mare e terra, tra due popoli e due ecosistemi antitetici, quindi tra due visioni della vita che devono imparare a collaborare, a funzionare l’una in virtù dell’altra affinché l’intero ingranaggio naturale continui a girare.
Aquaman e il regno perduto – Patrick Wilson e Jason Momoa
Tutto di più
Aquaman e il regno perduto è il canto del cigno ufficiale del DC Extended Universe, un progetto che non è mai davvero decollato del tutto perché segnato da troppi passi falsi, troppe indecisioni, troppi what if produttivi, creativi e commerciali. Forse è per questo che James Wan ha spinto così tanto sull’acceleratore come non mai, buttandola letteralmente in caciara, esasperando persino un suo stile visivo già ampiamente ipercinetico e iperdinamico. Questa seconda uscita del supereroe di un compassato Jason Momoa (reduce da una prova ben più convincente in Fast X) è persino più delirante del primo capitolo, tra citazionismo estremo e uno sprezzo del ridicolo raro di questi tempi così seriosi.
Wan e il suo sceneggiatore David Leslie Johnson-McGoldrick prendono a piene mani dal calderone di fantasy, fantascienza, cinecomics e persino peplum degli ultimi cinquant’anni almeno, tanto che l’arena di tutto il terzo atto sembra una copia carbone della Mordor del Signore degli Anelli con tanto di enorme cancello nero e spiriti posseduti dal Male più puro. In tutto questo mix non manca una dosa abbondante di ironia a stemperare le (poche) scene cariche di pathos drammatico, come se Aquaman e il regno perduto avesse voluto salutarci con una chiara dichiarazione d’intenti a rinnegare ciò che è stato prima di esso. Un film la cui fruizione rimane godibile quindi, ma che non rischia davvero mai granché.
Aquaman e il regno perduto – Yahya Abdul-Mateen II
Un po’ di pigrizia di troppo
Ed è forse questo il vero limite di Aquaman e il regno perduto, oltre ad essere un altro tassello da ciò che lo differenzia dal resto del DCEU (ma forse non dal predecessore): la chiara volontà di adagiarsi su un pattern di scrittura ormai stantio. Perché in quasi due ore la creatura di Wan dimostra troppa pigrizia drammaturgica, un incedere formulaico che non valorizza minimamente la pur discreta messa in scena e che fa velocemente convergere tutti i personaggi in una storyline senza che da quest’ultima possa svilupparsi nient’altro. Certo, probabilmente ciò è anche dovuto a necessità produttive di chiusura totale del sospeso, ma la sensazione amara in bocca resta.
Così come resta un film che unisce buddy movie e avventura con una leggera spruzzata horror, che parla ancora una volta di legami famigliari inscalfibili e del prezzo di un potere indesiderato (perché Arthur/Aquaman tutto vorrebbe tranne che fare il re), ma anche e soprattutto di responsabilità come re, come marito e come genitore. Di lasciti, di eredità. Seguendo perciò un filo conduttore che da vent’anni a questa parte lega un po’ tutti i cinecomic, ma che forse mai come in questo caso grida fortemente anni ’90 nell’estetica e nella metafisica, nel tono e nelle intenzioni. Chi non vorrebbe dopotutto cazzeggiare in fondo al mare con uno come Momoa, magari dopo aver salvato il mondo ancora una volta?
TITOLO
Aquaman e il regno perduto
REGIA
James Wan
ATTORI
Jason Momoa, Yahya Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Nicole Kidman, Amber Heard, Temuera Morrison, Randall Park, Dolph Lundgren