Parthenope, conferenza da Cannes 2024 con Sorrentino e il cast: “Parthenope è libera e bellissima”

La conferenza di Parthenope, il nuovo film di Paolo Sorrentino unico italiano in concorso a Cannes con la protagonista Celeste Dalla Porta, Gary Oldman e Stefania Sandrelli: “Parthenope è il vecchio nome di Napoli, Parthenope è Napoli”

Il Festival di Cannes 2024 batte bandiera tricolore grazie a Parthenope di Paolo Sorrentino, unico film italiano in concorso di quest’edizione che ha già diviso molto la stampa tra entusiasti e detrattori. Sorrentino torna a Napoli a tre anni da È stata la mano di Dio, ma stavolta per un racconto non più autobiografico bensì permeato da quel realismo magico che ha fatto la fortuna dell’autore partenopeo. Protagonista assoluta è la giovanissima attrice Celeste Dalla Porta, milanese al suo primo ruolo importante che si è ritrovata a dividere il set con una star internazionale come Gary Oldman e un parterre di attori nostrani come Silvio Orlando, Isabella Ferrari, Luisa Ranieri e l’immensa Stefania Sandrelli.

La storia è quella della vita di Parthenope, nata a Napoli nel 1950 e sospesa tra un nome mitopoietico ed un’esistenza terrena fatta di gioir, dolori, amori perduti e ritrovati, una giovinezza mai davvero finita, il paradiso di Capri e l’inferno della Napoli di camorra. Una creatura multiforme, stratificata, terribile e bellissima come la Napoli che l’accoglie e l’accudisce. “Parthenope rappresenta la mia Napoli, è bellissima, libera da pregiudizi, spontanea, contraddittoria. Il suo nome non a caso è l’antico nome di Napoli, c’è una vera e propria corrispondenza tra la mia protagonista e la mia città.” ha dichiarato Paolo Sorrentino, presentando alla stampa questo suo nuovo viaggio visionario.

“Anch’io però sento una grande affinità con questo personaggio. Come Parthenope anch’io sono molto curioso verso le altre persone, l’aspetto antropologico del vedere che è parte anche del mio lavoro nonostante i traumi che ho vissuto e che anche lei nel film vive. Lei vive la propria vita nell’esplorazione della propria libertà e di sé e dando tutta sé stessa per le battaglie in cui crede. Napoli in questo senso mi ha aiutato a dare vita al film e a questa donna, perchè è una città che mi ha cresciuto ma che ho cominciato a capire e ad apprezzare più tardi, con la maturità”. La giovanissima Celeste Dalla Porta interpreta invece la protagonista da ragazza, e il lavorare con Sorrentino al suo primo ruolo per il grande schermo è stata un’opportunità da sogno.

“Per me recitare in un progetto simile è un po’ come come una magia, perché finora avevo solo recitato in maniera astratta perlopiù nelle accademie, mentre lo stare su di un set vero con un regista così attento e meticoloso come Paolo mi ha fatto fare un salto di maturità e consapevolezza.” E, a proposito della sua Parthenope, l’attrice ha ammesso di sentire la responsabilità nel portarla in scena soprattutto in quanto non napoletana. “In quanto milanese ho approcciato la sua napoletanità con molto rispetto, ma il compito non mi ha intimorita perché alla fine ciò che mi interessava era rincorrere e raccontare questa sua libertà, guardando oltre la superficie. È stata quella libertà a parlami e a permettermi di intraprendere questo viaggio bellissimo.”

Gary Oldman interpreta lo scrittore americano John Cheever, il quale viene rapito dalla bellezza e dal candore di Parthenope durante il suo soggiorno a Capri. “È un viaggio antropologico sull’esistenza in varie fasi, che comincia con il caos della giovinezza. Anche in questo aspetto sta la bellezza di questo film, è la visione d’artista di Sorrentino che mi sento di riassumere in tre parole: libertà, mistero bellezza.” Dopo aver risposto con grande classe ad una domanda un po’ barbosa sul suo Sirius Black, interpretato nella saga di Harry Potter, il grande attore inglese si è lasciato ad una considerazione sulla sua giovane co-star: “La vita di Celeste cambierà del tutto dopo questo film, e quindi non avrà più quell’innocenza e quella purezza di prima. Ma quando sei giovane vuoi solo crescere, e ora abbiamo un piede nel passato e uno nel futuro mentre pisciamo sulla morte che avanza.”