Pertini – Il combattente: recensione del docufilm con Napolitano, Venditti, Zoff, Gualazzi, Bonino

Pertini il combattente

La nostra recensione di Pertini – Il combattente, diretto da Graziano Diana e Giancarlo De Cataldo dal libro Il Combattente di Giancarlo De Cataldo: un docufilm “pop-rock” molto interessante con interviste a Bonino, Lerner, Gualazzi, Napolitano, Scalfari, Venditti, Zoff

Dal libro al film

Il film “documento” su Pertini (abbiamo già parlato qui del film e della sinossi) è tratto dal libro di De Cataldo, che è impegnato nel doppio ruolo di regista e sceneggiatore (insieme a Graziano Diana) e nello stesso tempo cerca di spiegare al figlio tredicenne e ad altri ragazzi la grandezza dell’uomo Pertini e il contrasto doloroso tra il passato e il presente politico. Per lui il combattente Pertini è un’affinità elettiva, è l’integrità che illumina la lunga notte del regime fascista prima e della Prima Repubblica poi, l’orgoglio delle idee e delle battaglie.

Pertini il combattente
Sandro Pertini

Frasi e ricordi celebri del Presidente più amato dagli italiani

“La miglior difesa è l’attacco” è una frase celebre di Pertini, De Cataldo intervista dei ragazzi in studio che lo conoscono attraverso i racconti dei genitori (Leone Albinati, Giovanni Conte, Gabriele De Cataldo, Tommaso Grossi, Adelasia Lazzari, Daria Terenzo). Il portiere Dino Zoff ricorda la partita a scopone con Bearzot sull’aereo al ritorno dalla vittoria dell’Italia ai mondiali di Spagna ’82, l’ex presidente Giorgio Napolitano fa un parallelo tra la vittoria ai mondiali dell’82 e quelli del 2006 di cui fu protgonista. Il 31 dicembre 1978 Pertini fa un celebre discorso agli italiani dove dice “Si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte; si colmino i granai, sorgente di vita per milioni di creature umane che stanno lottando contro la fame”, ricordando quello che aveva detto in Parlamento quando fu eletto settimo Presidente della Repubblica l’8 luglio ’78. Un’altra sua frase celebre era “Non vi può essere vera libertà senza giustizia sociale e viceversa”.

Pertini il combattente
La storica partita a carte sull’aereo di ritorno da Madrid dopo la vittoria dell’Italia ai Mondiali del 1982: da sinistra Dino Zoff, Franco Causio, Sandro Pertini ed Enzo Bearzot (foto Ansa)

Durante la partita Pisa-Savona del 1929, viene arrestato e condannato, sarà liberato solo nel 1943 alla caduta del regime fascista.  Nel film si alternano scene con cartoni animati (graphic novel) a interviste e filmati d’epoca. Lo storico Giovanni De Luna parla della resistenza come scelta di una minoranza, racconta il rifiuto di trattare durante il rapimento Moro del 1978. “Non esiste democrazia senza legalità” (dice un magistrato citando Pertini), De Cataldo intervista i giornalisti Nantas Salvataggio, Paolo Mieli, Eugenio Scalfari.

Pertini il combattente
Eugenio Scalfari e Giancarlo De Cataldo

Pertini attraversa da protagonista la storia d’Italia del ‘900

Quando l’ex presidente della Camera Pietro Ingrao comunica l’elezione del Presidente della Repubblica Pertini aveva 82 anni. Gad Lerner ricorda le foto dei funerali di Walter Rossi nel 1977 (che stava a Lotta continua con lui ed Enrico Deaglio), Angelo Pasquini (fondatore delle riviste satiriche Zut e Il Male) e Andrea Pazienza fanno vignette su Pertini, nel film si racconta la storia d’Italia: la strage di Bologna del 1980, il terremoto dell’Irpinia e del Belice, l’episodio del pozzo di Vermicino con il piccolo Alfredino nel 1981 e il dramma vissuto in diretta televisiva per la prima volta, il giudice Gherardo Colombo e la P2. Negli ultimi anni di vita Pertini partecipa alle riunioni di redazione di Repubblica, Scalfari dice che voleva essere rieletto. Forse alla fine manca una vera critica al duro carattere e alle contraddizioni di Pertini: soldato, socialista, antifascista, partigiano, esiliato, carcerato, confinato, e infine dirigente politico di primo piano, Presidente della Camera e della Repubblica, tranquillo vecchietto con la pipa, si preferisce fare un ritratto globale dell’uomo e del personaggio senza scindere troppo i vari aspetti. Bellissimo il finale con la telecronaca di Italia-Germania ’82, Pertini che si alza in piedi al gol di Tardelli e il triplo urlo di Martellini “Campioni del Mondo! Campioni del Mondo! Campioni del Mondo!”.

Pertini il combattente
Bruno Conti e Sandro Pertini con la Coppa del Mondo

La divertente colonna sonora

Le musiche originali sono di Pasquale Catalano ma il film è disseminato di brani di artisti di generi ed epoche diverse che hanno omaggiato il Presidente Pertini. Si parte con Babbo rock degli Skiantos  del 1982, poi Raphael Gualazzi canta e suona al pianoforte L’estate di John Wayne (2016) dove “Pertini gioca a poker con John Wayne”. Antonello Venditti lo definisce “il primo Presidente pop-rock della storia italiana” e canta Sotto la pioggia (1982) dove “il presidente dietro i vetri un po’ appannati fuma la pipa, il presidente pensa solo agli operai”, mentre i genovesi Ex-Otago hanno pubblicato Pertini is a genius, Mirinzini is not famous (2007), Marco Stella canta Mio nonno era Pertini (2007) e Daniele Shook Caro Presidente (1984). Da segnalare Pertini Dance degli S.C.O.R.T.A. del 1984, un brano dance divertentissimo in puro stile paninari anni ’80 cantato in inglese, per finire con il classico L’italiano (1983) di Toto Cutugno che dice “un partigiano come Presidente”. Ci sarebbe stato bene anche Atomico Pathos di Renato Zero, che nel disco “Artide Antartide” del 1981 cantava “il nostro Presidente, adesso cosa avrà in mente? evviva il nostro Presidente, che non vede e manco ci sente…hip hip hurrà!”.

Qui potete vedere i due clip con Antonello Venditti e Raphael Gualazzi che hanno anticipato l’uscita del film, dal 15 marzo al cinema distribuito da Altre Storie.

VOTO:

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci qui il tuo nome