Venezia 81: Queer, conferenza con Luca Guadagnino, Daniel Craig, Starkey, Schwartzman, Manville, Alonso

Queer - conferenza Venezia 81 - Drew Starkey, Luca Guadagnino, Daniel Craig
Queer - conferenza Venezia 81 - Drew Starkey, Luca Guadagnino, Daniel Craig

Alla Mostra del Cinema di Venezia 2024 conferenza del film Queer con il regista Luca Guadagnino e gli attori Daniel CraigDrew Starkey, Jason Schwartzman, Lesley Manville, Omar Alonso: ecco cos’hanno raccontato

Alla Mostra del Cinema di Venezia 2024 è stato presentato, in concorso, Queer nuovo film di Luca Guadagnino. Presenti con lui alla conferenza ufficiale i produttori Lorenzo Mieli e Andrea Scrosati, lo sceneggiatore Justin Kuritzkes, il costumista Jonathan W. Anderson, e gli acclamati interpreti Daniel CraigDrew StarkeyJason Schwartzman, Lesley Manville e Omar Alonso.

Il film sarà distribuito da A24 negli Usa e da Lucky Red in Italia, a partire dal 15 settembre 2024.

Queer - conferenza Venezia 81- Luca Guadagnino, Daniel Craig, Drew Starkey, Jason Schwartzman, Lesley Manville ,Omar Alonso, Jonathan Anderson
Queer – conferenza Venezia 81- Luca Guadagnino, Daniel Craig, Drew Starkey, Jason Schwartzman, Lesley Manville ,Omar Alonso, Jonathan Anderson

Luca cosa del libro di William Burroughs ti ha impressionato e ti ha portato a fare questo film?

L.Guadagnino: «Quando ho letto questo libro, che era un libro piccino, intitolato “Diverso” ero solo un ragazzino megalomane a Palermo che sognava di raccontare storie. La profonda immaginazione dell’autore, il rapporto intimo tra i due personaggi, la completa mancanza di giudizio verso le loro azioni, soprattutto del personaggio di Lee, l’idea del romanticismo come avventura, queste cose mi hanno cambiato per sempre. Ho deciso di portarlo sullo schermo perchè sentivo di dover essere leale a quel ragazzino. Volevo che il pubblico potesse terminare l’esperienza e domandarsi su se stesso».

Queer - conferenza Venezia 81 - Luca Guadagnino
Queer – conferenza Venezia 81 – Luca Guadagnino

Daniel in questo film il tuo personaggio è sexy, passionale, come hai affrontato questo personaggio e le scene di sesso e intimità?

D.Craig: «Innanzitutto c’è della coreografia che è una parte importante del film. Drew e io abbiamo iniziato a fare le prove un mese prima dell’inizio delle riprese. Ballare con qualcuno è un ottimo modo per rompere il ghiaccio, e noi abbiamo approcciato le scene in maniera toccante, reale, naturale. Non c’è nulla di intimo nello girare scene di sesso su un set… davanti a tutti. Drew è un attore fenomenale e ci siamo divertiti parecchio».

Queer - conferenza Venezia 81 - Drew Starkey, Luca Guadagnino, Daniel Craig
Queer – conferenza Venezia 81 – Drew Starkey, Luca Guadagnino, Daniel Craig

D.Starkey: «Siamo partiti con le prove molto presto quando rotoli sul pavimento con qualcuno dopo due giorni che vi conoscete beh… è un bel modo di conoscersi. Non abbiamo lavorato solo con l’intimità, ma nel liberare i nostri corpi e le nostre menti, provare cose nuove diverse. Grande merito è anche dei coreografi che ci hanno seguito».

Justin riguardo l’adattamento, cosa vi siete detti con Luca nella decisione di portare questa storia sul grande schermo?

J.Kuritzkes: «Questo libro significa molto per Luca ed è stato un onore poter partecipare alla scrittura. Quando Luca mi ha passato il libro stavamo già lavorando insieme su “Challengers”. L’ho letto e subito ho accettato di trasformarlo in un film su carta. Avevo familiarità con altri libri William Burroughs ma non “Queer”, e mi ha sorpreso scoprire che tra le tante cose che succedono nella trama è un libro su una storia d’amore, lineare, diretta. La sfida è stata concentrare il film sulla storia d’amore senza tralasciare gli altri temi sollecitati da Burroughs».

Queer - conferenza Venezia 81 - Justin Kuritzkes
Queer – conferenza Venezia 81 – Justin Kuritzkes

Jonathan e Luca è la vostra seconda collaborazione su un film, potete raccontarci il vostro rapporto?

L.Guadagnino: «Per me è facile dire che farei di tutto con Jonathan… immaginate quello che volete (risate)».

J.Anderson: «Queer è uno dei miei libri preferiti. Luca è l’unica persona di questa industria con qui potrei lavorare, per la fiducia che riesce ad instillare in tutti e lasciarli liberi di mettere il loro segno. Il lavoro sui costumi è stato difficile e abbiamo dovuto cambiare molte cose. Il film di Luca è estremamente generoso, è uno di quei film che può lasciare un segno nelle persone».

L.Guadagnino: «Jonathan è stato un genio. Ha creato qualcosa che non fosse solo estetico ma profondo e significativo. Ha studiato a fondo il guardaroba di Burroughs trovando dei vestiti che potrebbe o non aver indossato. Inoltre è riuscito a riportare l’idea dei vestiti traslucidi che sono citati nel libro. Ha fornito un grande repertorio immaginifico che vedrete sfruttato nel film».

Queer - conferenza Venezia 81 - Jonathan Anderson
Queer – conferenza Venezia 81 – Jonathan Anderson

Come avete interpretato questi personaggi estremamente fisici, e la scena dell’ayahuasca?

D.Starkey: «Abbiamo sperimentato moltissimo durante le prove, per settimane abbiamo solo esplorato e i coreografi sono stati fondamentali. Luca ci ha dato la possibilità di andare a fondo, non ho mai avuto un esperienza così intensa con i singoli momenti di un personaggio, esplorando tutte le strade possibili. Ne io ne Daniel siamo ballerini eppure ci siamo cimentati ed è stato una sfida».

L.Manville: «La scena dell’ayahuasca è stata incredibile, non la dimenticherò mai. Non ho mai avuto esperienze, ma è stato molto interessante. Non sapevo nemmeno cosa avrei indossato, non avevo mai incontrato Jonathan. Mi hanno dato un maglione anni ’70 con degli strani fiori sopra, e un paio di jeans long John, ecco fatto (risate). In realtà è stato molto utile per cimentarsi in quella scena».

Queer - conferenza Venezia 81 - Drew Starkey
Queer – conferenza Venezia 81 – Drew Starkey

Luca hai trovato nuove difficoltà nella realizzazione di questo film rispetto ai tuoi film precedenti?

L.Guadagnino: «Devo dire che è stato incredibilmente semplice e diretto. Con questi partner incredibili, è stato gioioso e malinconico. Abbiamo girato a Cinecittà, non sulle location, ma il viaggio è stato fantastico e divertente».

Queer - conferenza Venezia 81 - L.Manville
Queer – conferenza Venezia 81 – L.Manville

Luca i costumi sono stati importanti per il linguaggio del film?

L.Guadagnino: «Burroughs creava mondi con le sue parole, questa non doveva essere semplicemente un film romantico, volevamo fortemente che fosse un film alla Burroughs con la sua estetica e il suo linguaggio tradotto visivamente».

Luca perché scegliere Daniel Craig? Credi possa esistere un James Bond gay?

L.Guadagnino: «Ragazzi… facciamo gli adulti. A nessuno può fregare di meno dei desideri di James Bond…(applausi) L’importante è che porti a termine le missioni (risate). Comunque, sono un ammiratore di Daniel da tanto tempo, e ho avuto questa idea, ma pensavo non avrebbe mai accettato, e invece ha detto di si. Lui è un grandissimo attore ed è stato un privilegio lavorare con lui, la caratteristica dei grandi attori come lui è la gentilezza e la capacità di mostrarsi fragili».

Daniel cosa del personaggio di Lee ti ha spinto ad approfondirlo?

D.Craig: «Innanzitutto volevo lavorare con Luca da tempo e non potevo farmi scappare questa occasione. Se guardassi Queer e non fossi nel film, penserei che vorrei esserci. Questo è il tipo di film che amo guardare, che amo fare e che sono contento escano al cinema. È stata una sfida interpretare Lee, ma Luca vuole l’opinione di tutti, abbiamo parlato tanto, è stato molto liberatorio. Se guardo indietro vedo solo gioia non difficoltà».

Queer - conferenza Venezia 81 - Luca Guadagnino, Daniel Craig
Queer – conferenza Venezia 81 – Luca Guadagnino, Daniel Craig

Luca questo film parla anche di sostanze e dipendenze, è un tema presente nel suo cinema, ne è attratto?

L.Guadagnino: «Sono un gentiluomo che va tutte le sere a letto presto, non usa droghe, non ha mai fatto un tiro di sigaretta e che ha fatto la dieta di recente e ha perso 15kg… sono molto rigoroso con le mie dipendenze (risate). Penso di amare l’idea di osservare e non giudicare, che tu possa identificarti anche nel peggiore dei personaggi come quello di Lee. Deve essere profondamente umano, penso sia quello il ruolo di un regista, trovare l’umanità nei più oscuri recessi».

Luca il viaggio dei personaggi è anche un viaggio interiore, può essere un modo per portare gli altri ad indagare su loro stessi?

L.Guadagnino: «Certamente, noi registi speriamo che il nostro lavoro parli al pubblico e risuoni con loro».

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