La nostra recensione de La guerra del Tiburtino III, la fanta-commedia di Luna Gualano con Antonio Bannò, Sveva Mariani, Paolo Calabresi e Paola Minaccioni, che affronta nella periferia romana il tema delle chiusure, prodotto dai Manetti Bros.
Con La guerra del Tiburtino III l’estrema periferia romana diventa protagonista di un’inedita storia fantascientifica che strizza l’occhio al filone sci-fi di film cult come L’invasione degli ultracorpi del 1956 o del più recente Attack the Block – Invasione aliena del 2011.
Una pellicola “spericolata” dai toni irriverenti, che nasce sotto l’inconfondibile marchio di fabbrica dei Manetti Bros., che producono il film insieme al recentemente scomprarso Carlo Macchitella e a Pier Giorgio Bellocchio (qui anche in veste di attore in un’irresistibile cameo). Presentato in concorso nella sezione Panorama Italia ad Alice nella Città 2023.
L’arrivo degli alieni
Dopo una tranquilla passeggiata al parco, Leonardo (Paolo Calabresi) porta a casa una strana pietra trovata dal suo cane: l’uomo non sa che al suo interno si nasconde una larva aliena pronta ad entrargli nel naso e prendere possesso del suo corpo. L’inquietante fenomeno è solo l’inizio di un piano alieno per conquistare il mondo partendo dal Tiburtino III: sempre più abitanti della zona vengono “posseduti” ed iniziano a costruire barricate per isolare il quartiere dal resto della città, destando clamore sui media.
Incuriosito dall’anomala situazione, Pinna (Antonio Bannò), figlio di Leonardo e piccolo spacciatore locale, decide di indagare con i suoi amici Panettone (Federico Majorana) e Chanel (Francesca Stagnì). Al gruppo si unisce la pariolina Lavinia (Sveva Mariani), famosa fashion blogger arrivata nel quartiere per cavalcare l’onda del trend mediatico. La sgangherata gang si assume l’arduo compito di salvare il mondo dalla minaccia aliena, insieme all’estetista Marica (Paola Minaccioni), la mamma di Pinna in perenne competizione con la rivale Selene (Carolina Crescentini), e alle sue agguerrite clienti.
Nato ai bordi di periferia
Mentre gli alieni barricano il quartiere, i suoi abitanti restano paradossalmente quieti, assuefatti alla rassegnazione tipica di chi vive ai margini e non ha potere sulla propria condizione, umana e sociale. Ma la vena di denuncia, che potrebbe apparire improbabile in un film di fantascienza, è qui solo l’espediente per mettere in scena siparietti dall’intento comico, che spingano sull’acceleratore del paradosso.
La pariolina in gita nel quartiere periferico, giovani spacciatori dall’animo buono, donne che impugnano le ramazze per sbaragliare gli invasori, mentre gli uomini sono più di intralcio che d’aiuto. Tutti elementi di una rivoluzione mancata, come le barricate costruite intorno al quartiere che lasciano ben presto varchi incustoditi da cui poter scappare: alla fine della fiera, le dinamiche di periferia restano le stesse e gli alieni sono solo un accidenti da schiacciare con la suola della scarpa come si fa con gli scarafaggi.
Un fumettone con pacate ambizioni
Abitante di quella stessa periferia, la regista Luna Gualano, che firma anche la sceneggiatura insieme a Emiliano Rubbi e il montaggio, mette in scena una storia surreale con spericolata abilità, impastando generi e suggestioni, senza mai spingere più del dovuto sulla loro estremizzazione. Sulla scia della produzione dei Manetti Bors., la Gualano confeziona una versione cinematografica di una graphic novel, dove l’uomo comune si trasforma in eroe, come nella migliore tradizione del fumettone di periferia.
Omaggio al B-movie all’italiana, La guerra del Tiburtino III è realizzato con sapiente artigianalità come si conviene al genere e di cui si compiace parecchio. Il sottofondo ironico induce ad accogliere il risultato con estrema benevolenza, grazie anche alle ottime interpretazioni dei due attori protagonisti, perfetti per la parte e in efficace risonanza tra loro: Antonio Bannò, Chicco in Vita da Carlo ed Enrico in Go Home – A casa loro, sempre della Gualano, e Sveva Mariani, Luna in A casa tutti bene – La serie, diretta da Gabriele Muccino.
Per i nostalgici di Boris, qui si ricompone parte del cast con il trio Pannofino, Crescentini, Calabresi, ma nulla di più. Agli amanti di Blade Runner strapperà invece un sorriso lo spassoso monologo della regina degli alieni, momentaneamente nel corpo di Calabresi, che enuncia le sue gesta, citando il replicante Roy Batty: «Ho visto navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione…». E la citazione, oltre che l’omaggio, sono serviti.
Guarda le nostre video interviste ai protagonisti Antonio Bannò e Sveva Mariani con la regista Luna Gualano ➡️ guarda ⬅️ e agli altri protagonisti Paola Minaccioni e Paolo Calabresi ➡️ guarda ⬅️
TITOLO | La guerra del Tiburtino III |
REGIA | Luna Gualano |
ATTORI | Antonio Bannò, Sveva Mariani, Paolo Calabresi, Paola Minaccioni, Francesca Stagnì, Federico Majorana, Francesco Pannofino, Carolina Crescentini, Pier Giorgio Bellocchio |
USCITA | giovedì 2 novembre 2023 |
DISTRIBUZIONE | Fandango |
Due stelle e mezza