La recensione di Resta con me, la nuova serie tv di Rai 1 con Francesco Arca, Laura Adriani, Mario Di Leva, Arturo Muselli e Antonio Milo: un procedural con sfumature family e comedy, diretto da Monica Vullo
La banda della lancia termica
La vita sorride ad Alessandro Scudieri (Francesco Arca), Vice Questore della Mobile di Napoli: ha una moglie che ama, Paola (Laura Adriani), giudice presso il Tribunale dei Minori e incinta del loro primo figlio, la sua carriera è in ascesa e si è riuscito a mettere sulle tracce dell’insidiosa “banda della lancia termica”. Tutto cambia però quando Alessandro si spinge oltre il limite, coinvolgente Paola in una sparatoria: dopo avere scoperto che Alessandro stava seguendo di nascosto una pista, il loro rapporto va in frantumi.
Catturare la banda, che si muove soprattutto nel sottosuolo, e riconquistare Paola diventano i suoi obiettivi principali. Per raggiungerli, il Vice Questore sceglie una strada che sembra al contrario allontanarlo da entrambi: si trasferisce nell’Unità di Intervento, una squadra speciale che lavora solo dal tramonto all’alba. Lì cerca di fare luce su numerosi misteri e, piano piano, di riprendersi la sua vita. Il piccolo Diego (Mario Di Leva), un bambino con una forza vitale contagiosa, scardinerà la sua vita e quella di Paola fino a farle rinascere.
Dal procedural al family
Resta con me, serie tv in 16 episodi per un totale di 8 prime serate, nasce da un’idea di Donatella Diamanti e Maurizio De Giovanni, per la regia di Monica Vullo. Quest’ultima ha sottolineato uno degli aspetti più evidenti della storia: la sua capacità di spaziare nei toni e nei generi. Essa “contiene in sé molti sapori: quello che all’apparenza è un poliziesco procedural classico, man mano acquista mille sfumature e lambisce generi diversi – dal family alla commedia, passando per il racconto sociale”, ha affermato. La sceneggiatura supporta ognuno di questi aspetti, facendo emergere prima l’uno e poi l’altro a seconda dei momenti.
Un racconto sfaccettato
Questi gli elementi di una serie tv che già dai primi episodi getta le basi per un racconto sfaccettato. La storia riesce ad incuriosire sotto vari aspetti: una vicenda familiare e sentimentale da affrontare, una complessa indagine da risolvere, alleanze e tradimenti tra squadre di polizia. Sono numerosi gli stati d’animo che vengono approfonditi e che permettono di conoscere i personaggi in maniera più intima. Nessuno escluso.
Campani e non
Il dialetto napoletano, tuttavia, non è sempre dei migliori: appare fin troppo evidente la differenza tra campani d’origine e non. Per il resto, la recitazione è godibile: Francesco Arca e Laura Adriani formano un’inedita coppia, le cui vite sono destinate ad intrecciarsi con quella del piccolo Mario Di Leva. Accanto a loro la Squadra della Mobile coordinata da un’austera e disillusa Maria Pia Calzone, con l’amico e collega Marco (interpretato da Arturo Muselli). In contrapposizione, pronta ad evolversi in “collaborazione”, l’UDIN (Unità d’intervento notturna) in cui spiccano i modi burberi di Antonio Milo e il fascino di Chiara Celotto.
Napoli in fermento
A fare da sfondo alla vicenda c’è l’affascinante Napoli, che viene raccontata prevalentemente di notte. Una sfida importante, che riesce però a far emergere la bellezza del capoluogo campano in modo inedito. Resta con me cerca infatti di dar voce ai vicoli, di mostrare i panorami mozzafiato della città e di scovare anche gli scorci più inusuali. Il tutto col favore delle tenebre, utili per sottolineare il fermento di una città sempre in movimento 24 ore su 24.
Resta con me, una coproduzione Rai Fiction e Palomar, va in onda su Rai 1 dal 19 febbraio 2023. Diretto da Monica Vullo, il cast è formato da Francesco Arca, Laura Adriani, Antonio Milo, Arturo Muselli, Chiara Celotto, Mario Di Leva, Amedeo Gullà, Raffaella Rea, Liliana Bottone, Angela Ciaburri, Claudia Tranchese e Maria Pia Calzone.