Rocco Schiavone 4, torna Marco Giallini con le nuove storie: ecco trame e parole del regista

Rocco Schiavone 4 - Marco Giallini
Rocco Schiavone 4 - Marco Giallini

Torna su Rai2 Marco Giallini con Rocco Schiavone 4 e due nuove storie per il burbero vicequestore: il racconto del regista Simone Spada e le trame dei nuovi episodi

Interpretato da Marco Giallini, il burbero e trasteverino vicequestore Rocco Schiavone, trasposizione televisiva del celebre protagonista delle opere letterarie di Antonio Manzini (Sellerio Editore), torna su Rai2 con due nuove prime serate (17 e 24 marzo) all’insegna del noir e del poliziesco. Sradicato dall’amata Capitale e trasferito, ormai da tempo, ad Aosta per motivi disciplinari, Schiavone non si è mai davvero ambientato nella città d’adozione. Continua a mal sopportarne il rigido clima e la neve che si ostina ad affrontare con i suoi immancabili loden e Clarks. Sempre tormentato, ma anche emotivamente redento, dal ricordo dell’amata moglie Marina che immagina e rimpiange ogni giorno dalla sua tragica scomparsa.

E poi quelle amicizie discutibili, quei vizi non propriamente legali e ortodossi, come i suoi metodi di indagine e il suo linguaggio a dir poco sfrontato, senza limite di turpiloquio e d’intercalare colorito. Insomma Rocco non è cambiato e lo ritroveremo, in questa quarta stagione, sempre alle prese con i suoi demoni interiori e con la medesima caparbietà da poliziotto rude e implacabile. Insieme ai suoi uomini sarà impegnato a far luce su due casi particolarmente complessi. Il primo condurrà il vicequestore nelle pieghe buie del gioco d’azzardo e il secondo a far luce non solo su un caso frettolosamente etichettato come malasanità, ma anche e soprattutto su una parte di sé che ha per troppo tempo tenuto nascosta e protetta da tutti: quella dei sentimenti.

Rocco Schiavone 4 - Marco Giallini e il gruppo Questura
Rocco Schiavone 4 – Marco Giallini e il gruppo Questura

Le parole del regista

Racconta il regista Simone Spada: «All’inizio di questo 2019, dopo il successo della terza stagione di Rocco Schiavone, mi è stata proposta la regia anche di questa quarta stagione. Ho accettato con entusiasmo perché ormai è un personaggio che non solo amo ma che sento vicino come se fosse un familiare. Ho iniziato la preparazione tra le montagne innevate della Val D’Aosta nei primi mesi dell’anno, leggendo e studiando le sceneggiature sempre raffinate di Antonio Manzini. Come tutti sappiamo, l’arrivo del Covid 19 e il conseguente lockdown hanno sospeso ogni tipo di attività lavorativa e soprattutto ci hanno scaraventato tutti in un tempo sospeso e grave.

Ai primi di marzo, la nostra serie, le cui riprese sarebbero partite da lì a un paio di settimane era forse già un ricordo confuso accompagnato da un futuro incerto. Grazie allo sforzo di tutti, al desiderio di ricominciare, al coraggio del nostro produttore Rosario Rinaldo e della Rai siamo ripartiti ai primi di giugno per un’avventura nuova di cui il risultato finale era assolutamente incerto. Il mio primo pensiero è stato quello di ricominciare, di ritrovare entusiasmo attraverso l’amore per il proprio lavoro. Le difficoltà sono state molte, il rispetto dei protocolli di sicurezza, i tamponi con cadenze settimanali, l’incapacità di previsione grande nemica del nostro settore, il distanziamento sul set etc etc.

Sono sempre stato convinto che quello che distingue Rocco Schiavone è il suo cuore caldo e sofferto in contrasto con l’ambiente che lo circonda invernale e cupo. Come sappiamo Rocco è un “Romanaccio” tra le montagne fredde della Val d’Aosta. Tradire questo mondo sarebbe stato tradire il cuore distintivo di questo racconto, restituirlo allo spettatore è stata quindi la mia missione, riuscire a farlo in estate la mia più grande sfida. Anche se non sta a me giudicare, mi sbilancio e posso dire con fierezza di averla vinta. Mai come quest’anno mi sento di ringraziare non solo lo splendido cast ma anche tutti i preziosi collaboratori che ancora  più del solito hanno dimostrato cosa significa fare il nostro lavoro ma soprattutto farlo insieme».

Rocco Schiavone 4 - Marco Giallini e Isabella Ragonese
Rocco Schiavone 4 – Marco Giallini e Isabella Ragonese

Le due storie

Rien ne va plus

Subito prima che la Polizia inizi gli scavi per riportare alla luce il cadavere di Luigi Baiocchi, Rocco Schiavone abbandona l’Italia. Sembra l’inizio di un lungo e solitario esilio per il vicequestore, ma inaspettatamente arrivano a fargli visita Brizio e Furio con importanti novità: non è stato trovato niente, la soffiata di Enzo Baiocchi è quindi nulla. Ma chi ha spostato il cadavere? E dove è finito Sebastiano, di cui non si hanno più tracce? Rocco, pieno di interrogativi e dubbi, fa ritorno ad Aosta, pronto a risolvere il caso dell’omicidio del ragioniere Favre, che era stato costretto a lasciare insoluto.

Intanto il passato continua a bussare alla sua porta: Caterina, l’agente speciale che aveva tradito la fiducia di Rocco spiandolo per conto degli Interni, si presenta improvvisamente ad Aosta con una notizia sconvolgente. Nel frattempo, in Questura, giunge la notizia della sparizione di un portavalori, con a bordo due guardie giurate e tre milioni del Casinò di Saint Vincent. Rocco capisce che la morte di Favre e il furto non sono slegati, non può essere un caso che entrambi abbiano a che fare con le attività del Casinò. Rocco e la sua squadra si preparano al peggio: questa volta, la banda da sgominare è pronta a tutto pur di difendere i suoi loschi affari, anche a mettere mano alle armi.

“I morti non scappano, a volte parlano pure.”

Rocco Schiavone 4 - Valeria Solarino e Marco Giallini
Rocco Schiavone 4 – Valeria Solarino e Marco Giallini

Ah l’amore, l’amore

Rocco è in ospedale perché ha subito un’operazione molto seria, ma il lavoro, suo fedele compagno, lo segue anche lì. Nello stesso periodo, infatti, perde la vita Roberto Sirchia, un noto industriale della zona, in seguito a un errore trasfusionale. Rocco, che nonostante sia convalescente continua a sentire ‘gli odori’, capisce che questa morte non è solo errore di malasanità. Così, mosso dalla stima e dalla riconoscenza nei confronti del primario Negri, che lo ha operato e salvato, inizia ad indagare.

Inizia così una indagine notturna e segreta in pigiama e loden tra i corridoi dell’ospedale. È proprio qui che Rocco entra in contatto con un’umanità silenziosa, sofferente e abbandonata, in cui non faticherà a riconoscersi. Marina, che nonostante tutto non lo abbandona mai, lo incita a tornare a vivere, a riscoprire la felicità e l’amore. Quegli stessi sentimenti che hanno fatto irruzione nella la vita di Ugo Casella, che ha perso la testa per la sua vicina Eugenia, o nella vita di Antonio, che non è più in grado di gestire le sue tre amanti, o ancora di Fumagalli e della Gambino, che ormai non nascondono più  la loro attrazione. È la fine dell’anno,  Rocco è pronto a festeggiare la notte di San Silvestro con una donna bellissima e  affascinante. Sarà forse lei a riaccendere in lui l’amore?

“È come stare in trincea, solo che il nemico è senza nome e te lo porti dentro.”
“Io non ricordo di averla mai dichiarata questa guerra.”

Rocco Schiavone 4 - Marco Giallini (2)
Rocco Schiavone 4 – Marco Giallini

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