Chi scriverà la nostra storia ? è un documentario che attraverso un viaggio meta-cinematografico, con immagini di repertorio, interviste e scenari ripresi dalla vita quotidiana, mostra le atrocità messe in atto dai nazisti nel ghetto di Varsavia e la nascita dell’Oyneg Shabes.
Resta solo la memoria
Narrato dalle voci del premio Oscar Adrien Brody e della candidata all’Oscar Joan Allen il documentario intreccia immagini e video d’archivio con nuove interviste arricchite da ricostruzioni storiche ed efficaci del periodo, che smorzano il ritmo e donano spazio alla riflessione. Questa tecnica permette allo spettatore di sentire e vivere in una maniera del tutta nuova l’esperienza raccontata, come catapultato all’interno del Ghetto, nelle vite di uomini e donne che hanno saputo lottare con l’arma più potente che potessero avere, la verità.
L’Oyneg Shabes
Siamo a Varsavia nel novembre del 1940. i nazisti rinchiudono più di 450 mila ebrei nel ghetto, la popolazione è ridotta alla fame e iniziano i primi rastrellamenti. Una compagnia di giornalisti, scrittori, ricercatori e capi delle comunità, guidata dallo storico Emanuel Ringelblum decide di combattere le ingiustizie e le menzogne perpetrate attraverso l’unico mezzo rimastogli, la scrittura. Così nasce l’Oyneg Shabes il cui obiettivo è raccogliere le testimonianze di milioni di ebrei per documentarne l’esistenza e il terribile disastro verificatosi. Oggi, grazie all’Oyneg Shabes si sono salvate le testimonianze di migliaia di ebrei, poche in rapporto a quelle perse durante la Deportazione ed esse fungono da ricordo, donando esistenza e dignità a quelle persone che non hanno avuto modo di vedere giorni migliori, morti sotto i colpi delle armate tedesche.
Tra immagini di repertorio e verità agghiaccianti
Il docu-film attraversa tutta la storia dell’Oneyg Shabes, fino al ritrovamento dei suoi archivi, seguendo una linea cronologica ben precisa, alternata da interviste che smorzano la tensione e lo shock provocato da video d’archivio brutali che mostrano la violenza messa in atto dai tedeschi. Uomini, donne e bambini ammassati l’uno sopra l’altro in spazi angusti e privi di comodità, gente che muore di fame per le strade in un incubo diventato talmente reale che si inciampa sui corpi accasciati sulle strade, privi di vita. Ragazze che vengono violentate dai loro stessi amici sotto gli occhi divertiti dei tedeschi che li minacciano con i fucili puntati. Dov’è la speranza in tutta questa atroce sofferenza ? Resta la rabbia, la fame, il rancore di non poter fare nulla se non nascondersi, ed ecco che la scrittura diventa l’arma più potente; come un gesto di ribellione e sfogo diventa testimone di un massacro perpetrato ingiustamente e ricordato con lutto ancora oggi.
Un puzzle storico da ricomporre e su cui riflettere
Con Chi scriverà la nostra storia, la regista Roberta Grossman ha compiuto un lavoro davvero straordinario dove è evidente l‘attento studio svolto nella fase di scrittura. Ogni elemento è stato reso perfetto per l’epoca, narrativamente e visivamente e per evitare qualsiasi elemento che avrebbe potuto ingannare il pubblico e far rivivere il passato, gli attori delle interviste vengono ripresi in green screen con filmato d’archivio. il film contiene centinaia di elementi e testimonianze che grazie ad un lavoro di dècoupage hanno dato vita ad una story-line efficace che non vibra ne annoia ma anzi stimola lo spettatore e lo coinvolge interamente nella visione.
Chi scriverà la nostra storia è presentato in anteprima alla 13ª edizione della Festa del Cinema di Roma, prodotto, scritto e diretto da Roberta Grossman con le voci di Joan Allen, Adrien Brody, Charlie Hofheimer e Peter Cambor. Distribuito in Italia grazie a Wanted Cinema e Feltrinelli Real Cinema.