Il terremoto di Vanja, il docufilm di Vinicio Marchioni, sarà presentato in anteprima mondiale il 23 ottobre nella sezione Riflessi della Festa del Cinema di Roma. Un atto d’amore verso il teatro, la letteratura e gli esseri umani che resistono.
Sarà presentato in anteprima mondiale nella sezione Riflessi della Festa del Cinema di Roma, il 23 Ottobre alle ore 22.30 in Sala Petrassi, Il terremoto di Vanja, il docufilm di Vinicio Marchioni che si avvale della collaborazione di Toni Servillo e la partecipazione straordinaria di Andrej Končalovskij, Gabriele Salvatores, Fausto Malcovati e Letizia Russo. Prodotto dalla Except House Production di Maurizio Vassallo e Giuseppe Domingo Romano (in arte Pepsy Romanoff) con la Anton di Vinicio Marchioni e Milena Mancini, in collaborazione con Rai Cinema e Simone Isola, Il terremoto di Vanja parte dal capolavoro di Čechov per indagare l’immobilità italiana post-terremoto attraverso il suo sguardo tragicomico, mostrando al pubblico la straordinaria forza umana dello scrittore e riportando l’attenzione sulle persone che ancora oggi combattono contro i danni subiti da quei tragici eventi.
Grazie al dialogo ideale tra Marchioni e Čechov, cui presta la voce Toni Servillo, all’alternanza dei luoghi e delle situazioni filmate e ai contributi di Končalovskij, Salvatores, Malcovati e Russo, il documentario prende per mano lo spettatore e lo conduce in un molteplice viaggio: all’interno del lavoro teatrale, nei luoghi del terremoto, nelle parole e nell’anima del grande scrittore russo, raggiungendo i luoghi più importanti della sua vita. A dieci anni dal terremoto che ha distrutto L’Aquila e a tre da quello di Amatrice. Il terremoto di Vanja è un docufilm che mescola generi e linguaggi. Ma è soprattutto il viaggio di Marchioni, che ha cercato di trasformare la sua passione per Čechov in un atto d’amore, verso il teatro, la letteratura e gli esseri umani che resistono.
«Presentare alla Festa del Cinema di Roma questo documentario è un onore e un piacere difficili da spiegare. Volevo parlare della crisi italiana post-terremoto attraverso la mia passione/ossessione per Čechov, pensando al pubblico, in maniera diretta ed emotiva, non intellettuale. Spero che il pubblico possa conoscere qualcosa di più rispetto al teatro, al terremoto e a Čechov dopo aver visto questo lavoro in cui mi metto a nudo come non mai. Mostrare per la prima volta nella città in cui sono cresciuto il risultato di cinque anni di studio su Anton Čechov, due anni di riprese in giro per l’Italia durante la tournée di Uno Zio Vanja, nei luoghi terremotati e in Russia nei luoghi dello scrittore russo mi riempie di emozione.», ha commentato il regista.
Fanno parte del cast artistico: Vinicio Marchioni, Francesco Montanari, Milena Mancini, Lorenzo Gioielli, Alessandra Costanzo, Nina Torresi, Nina Raia e Andrea Caimmi. Le musiche originali sono di Vittorio Cosma, Pino Marino e Fabrizio Romagnoli. La fotografia è firmata da Pepsy Romanoff e Emanuele Cerri, il montaggio da Ruggero Longoni. Il soggetto e la sceneggiatura sono di Vinicio Marchioni, Igor Artibani, Milena Mancini e Pepsy Romanoff.