Alla Festa del Cinema di Roma vince il Premio del Pubblico BNL il fim Estate ’85 (Été 85) di François Ozon, una storia di formazione adolescenziale che affronta temi come la morte, il senso della vita, l’amore gay, la diversità
Estate ’85 (Été 85) di François Ozon si aggiudica il “Premio del Pubblico BNL” alla quindicesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Il film vincitore del “Premio del Pubblico BNL”, in collaborazione con il Main Partner della Festa del Cinema, BNL Gruppo BNP Paribas, è stato il più votato dagli spettatori fra i titoli della Selezione Ufficiale. Le repliche di Estate ’85 di François Ozon si terranno oggi, domenica 25 ottobre alle ore 20, presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica e al cinema My Cityplex Europa.
François Ozon ringrazia per il premio
François Ozon ha commentato così il riconoscimento: «Grazie alla Festa di Roma per il suo regolare svolgimento in questo difficile periodo di pandemia. È importante continuare a sostenere il cinema e permettere al pubblico di scoprire i film su un grande schermo. “Estate ‘85” è stato girato in pellicola per consentire agli spettatori di condividere le emozioni dei personaggi in una sala cinematografica, quindi grazie dal profondo del cuore al pubblico di Roma per questo bel premio». Il film uscirà nelle sale italiane in primavera, distribuito da Academy Two.
Cast e sinossi
Interpretato da Félix Lefebvre, Benjamin Voisin, Philippine Velge, Valeria Bruni Tedeschi, il film racconta che nel corso dell’estate del 1985, l’estate dei suoi sedici anni, mentre si trova in vacanza in una cittadina balneare sulle coste della Normandia, Alexis si salva dall’annegamento grazie a un atto eroico del diciottenne David: Alexis ha appena incontrato l’amico che ha sempre sognato di avere. Ma questo sogno realizzato riuscirà a durare più di un’estate? Il film è tratto dal romanzo Danza sulla mia tomba di Aidan Chambers.
François Ozon racconta il film
Così il regista François Ozon ha raccontato il suo film: «Ho letto il romanzo da cui è tratto il film nel 1985, quando avevo diciassette anni, e l’ho adorato. Il libro sembrava parlare personalmente all’adolescente che ero. Mi piacque così tanto che, quando iniziai a dirigere cortometraggi, mi dicevo sempre: “Se un giorno farò un lungometraggio, sarà un adattamento di questo romanzo”. In tutti questi anni non ho girato questo film perché in realtà volevo soprattutto vederlo, esserne lo spettatore! Ed ero sicuro che qualcun altro l’avrebbe fatto, magari un regista americano. Ma, con mia grande sorpresa, non è mai successo. Questa storia ha avuto bisogno di tempo per maturare in me, affinché sapessi come raccontarla. Alla fine sono rimasto fedele al romanzo nella sua struttura narrativa. Ho adattato il contesto della storia alla Francia e l’ho trasferita al tempo in cui ho letto il libro. Nel film c’è sia la realtà del libro, sia il mio ricordo di come mi sono sentito a leggerlo per la prima volta».