Venezia 79, Rumore bianco: recensione del film d’apertura con Adam Driver e Greta Gerwig

Il film d'apertura di Venezia è una commedia nera pungente e raffinata che mette lo spettatore di fronte al terrore di una fine sempre più tangibile. Senza rinunciare a un amaro sorriso.

Rumore bianco - Adam Driver e il cast
Rumore bianco - Adam Driver e il cast

Con Rumore bianco (White Noise), commedia nera interpretata da Adam Driver e Greta Gerwig, il regista Noah Bamubach porta le ansie e le paure descritte nel romanzo di DeLillo alla Mostra del Cinema di Venezia 2022

Noah Baumbach ha abituato il pubblico di tutto il mondo al suo stile ricco di humor e personaggi fragili ma adorabili nelle loro piccole lotte contro il mondo. Con Rumore bianco, distribuito da Netflix e film d’apertura della 79ª Mostra del Cinema di Venezia, prosegue questa linea portandola però in un contesto completamente diverso: l’Apocalisse. L’opera è tratta dall’omonimo romanzo di Don DeLillo del 1985, un racconto lugubre e ironico sulla crisi dei valori dell’America degli anni ’80 che ben si adatta allo stile di Baumbach, da sempre attento alle ansie e alle paure che caratterizzano l’America dell’epoca postmoderna, tanto oggi quanto negli anni ’80 dell’autore newyorkese.

Alla ricerca del senso perduto

Il film racconta la storia del professore universitario Jack Gladney (Adam Driver) e della sua famiglia, composta dalla moglie Babette (Greta Gerwig) e quattro tra figli e figliastri, le cui vite idealizzate nello stereotipo della “American Way of Life” si trovano improvvisamente scosse da un evento catastrofico. Le loro vite vengono disturbate non solo dall’ancestrale paura della morte fisica, ma dall’improvvisa realizzazione della vacuità che caratterizza la società in cui vivono, dove la sovrabbondanza di simboli e significazioni del consumismo celano un nichilismo da cui pare non esserci via di scampo. Durante il loro viaggio/fuga i protagonisti dovranno affrontare di petto una crisi tanto tangibile e reale quanto spirituale.

Rumore bianco - Don Cheadle e Adam Driver
Rumore bianco – Don Cheadle e Adam Driver

Un racconto attuale

Sul romanzo di DeLillo il regista ha dichiarato: «Ho avuto la sensazione che, indipendentemente da cosa stesse succedendo nel nostro paese, sarebbe sembrato scritto apposta per quello specifico momento. Se lo avessi riletto dopo l’11 settembre o durante l’esordio di internet, o quando Trump è stato eletto… in qualche modo ha avuto qualcosa da dire su questo paese che è sempre stato vero». Ma, nonostante l’ovvio riferimento alla cultura statunitense, è impossibile non sentire una forte analogia tra il racconto di Rumore bianco e i tempi folli e catastrofici che ci troviamo a vivere: una pandemia globale, le fake news, crisi climatica, guerra nel cuore d’Europa e un futuro sempre più incerto. Dichiara Baumbach: «DeLillo diceva che [Rumore bianco] parla di “vivere in tempi pericolosi” […] e in fondo questi “tempi pericolosi” si manifestano a ogni nuova generazione».

Morte, Memoria e Identità

La Morte è il grande catalizzatore del film, una presenza costante sin dai primi minuti quando Jack e Babette ne parlnoa in maniera romantica. Ma è anche il centro delle lezioni/performance tenute da Jack all’università, l’argomento di discussione con i colleghi, il focus dei telegiornali. E poi, all’improvviso, è proprio lì a minacciare la vita di Jack e della sua famiglia, una verità che Jack non riuscirà ad accettare se non gradualmente, laddove i suoi figli sembrano esserne ben più consapevoli. Altri temi importanti sono quelli della memoria e dell’identità, due aspetti inevitabilmente connessi che vengono costantemente messi in crisi. L’identità della persona, delle istituzioni, della società Americana (e occidentale) vengono messe alla prova sia quando la memoria viene preservata (esemplare la lezione universitaria su Hitler e Elvis) sia quando viene perduta e manipolata da traumi e farmaci.

Rumore bianco - Adam Driver
Rumore bianco – Adam Driver

Un cast e un film multi-forma

Il focus della storia è su Jack, il capofamiglia interpretato da un misurato Adam Driver, ma il vero protagonista è la famiglia stessa, che costituisce un vero cast corale dove i bambini sembrano più consapevoli e risoluti degli adulti in costante crisi. Un cast in cui i ruoli vengono costantemente messi in dubbio e capovolti. Ma la coralità non è solo negli interpreti: la regia di Baumbach, in un vero stile postmoderno in linea con quello di DeLillo, passa in rassegna molti dei generi cinematografici americani: l’avventura, il thriller, la commedia romantica, la fantascienza, l’horror sovrannaturale, il disaster movie, il musical e, nell’ultimo atto, addirittura il neo-noir alla David Lynch. Tali generi, più che essere mescolati, vengono elencati dal regista e racchiusi in momenti isolati e spesso non ripetuti, dando una veste quanto mai multi-forme e caotica al film.

Rumore Bianco, regia di Noah Baumbach, con Adam Driver, Greta Gerwig, Raffey Cassidy, Jodie Turner-Smith e Don Cheadle uscirà nelle sale il 25 novembre 2022 e sarà disponibile in streaming su Netflix dal 30 dicembre 2022.

VOTO:

3,5 stelle

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