Ieri la prima serata del Festival di Sanremo 2018 condotta dal direttore artistico Claudio Baglioni, affiancato da Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino. Hanno cantato tutti i 20 big, da segnalare i Decibel, Max Gazzè, Ron, Elio e le Storie Tese, Lo Stato Sociale, Diodato e Roy Paci, Avitabile e Servillo, tra gli ospiti Fiorello, Gianni Morandi, Tommaso Paradiso e il cast del nuovo film di Gabriele Muccino.
Il dittatore artistico
Un Baglioni ingessato in papillon stile Renato Balestra introduce la serata dopo lo sketch di Fiorello, duetta con lui su alcuni classici del suo repertorio tipo “E tu“, canta con Favino un medley che spazia dall’Infinito di Leopardi a Gabbani passando per Ramazzotti e Zucchero, con Morandi riprende “Se non avessi più te” dal repertorio del tour “Capitani coraggiosi” con un tributo a Bacalov (il suo ultimo arrangiamento) diretto da Geoff Westley, per finire con una orrenda sigla cantata con la Hunziker dal titolo “Poppoppoppoppo“. Insomma meno male che si doveva limitare a fare il direttore artistico, e siamo solo alla prima serata, ma il boom degli ascolti (11 milioni e 600 mila spettatori con uno share del 52,1%, meglio di Carlo Conti e miglior risultato degli ultimi 13 anni) per ora gli sta dando ragione.
Le pagelle dei big
Annalisa “Il mondo prima di te“: il brano scritto dalla stessa Annalisa con Alessandro Raina e Davide Simonetta è la classica canzone sanremese costruita per esaltare la voce della bella e brava Annalisa, che però scorre senza lasciare traccia, non basta saper cantare come cantavano Dalla e De Gregori, ci vogliono anche gli autori. Voto: 5
Ron “Almeno pensami“: a proposito di Dalla questo è un suo brano inedito che fa parte del prossimo disco di Ron dal titolo “Lucio!” dedicato al suo grande amico e collega scomparso nel 2012, non sarà ai livelli di “Piazza grande” o “Cara”, forse più simile a “Telefonami tra vent’anni”, ma almeno è una canzone, e poi sembra scritta apposta per Ron, che si accompagna con la chitarra e la interpreta magistralmente. Voto: 8
The Kolors “Frida (mai, mai, mai)“: scritta da Stash con Davide Petrella, Dario Faini e il solito Alessandro Raina (vedi Annalisa) il pezzo dei Kolors (vincitori di Amici 2015) è dedicato a Frida Kahlo ma lascia pensare piuttosto a un tormentone dei Bastille, stile pop sinfonico con sotto quei cori “oh oh” che già ti immagini ballare nei villaggi turistici. Voto: 6
Max Gazzè “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno“: scritta da Max col fratello Francesco e De Benedittis, il brano colpisce per non essere il solito tormentone filastrocca sanremese a cui ci aveva abituato Gazzè negli ultimi anni ma per la sua struttura complessa e articolata, ariosa e di largo respiro, quasi d’altri tempi, che ben si inserisce nel progetto “Alchemaya”, l’opera sintotica (sinfonica con sintetizzatore) di prossima uscita. Voto: 8
Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico “Imparare ad amarsi“: scritta da Bungaro e Pacifico con Cesare Chiodo e Antonio Fresa, il brano è una “ballata orecchiabile” cantata dalla Vanoni con i suoi autori, comprimari di lusso, la cui presenza sul palco non era certo indispensabile ma porta alla grande interprete una maggiore ricchezza musicale, anche dal vivo, con il pianoforte di Pacifico e la chitarra (e la voce) di Bungaro. Voto: 7
Ermal Meta e Fabrizio Moro “Non mi avete fatto niente“: il brano scritto con Andrea Febo è in realtà la rielaborazione di “Silenzio” scritta dallo stesso Febo per Ambra Calvani e Gabriele De Pascali e presentata a Sanremo giovani nel 2016, se fosse provato che sia già stata eseguita dal vivo i due rischiano di essere squalificati, sarebbe un peccato, nonostante la retorica antiterrorismo delle “inutili guerre” e delle “bombe pacifiste”. Voto: 6
Mario Biondi “Rivederti“: il Barry White di Catania porta un’elegante ballatona soul cantata in italiano, in stile più da crooner americano alla Frank Sinatra con tanto di big band, sempre più internazionale in vista del prossimo disco “Brasil” in uscita il 16 marzo. Voto: 7
Roby Facchinetti e Riccardo Fogli “Il segreto del tempo“: a parte l’insopportabile dizione di Facchinetti (“ci sono giorni in cui muaaari dentro”) il pezzo trasuda retorica da tutti i pori, dispiace per il contributo di Pacifico, dopo lo scioglimento dei Pooh non si sentiva la mancanza degli ex separati, che invece grazie a Baglioni si sono moltiplicati, il “segreto del tempo” forse suggerirebbe di ritirarsi a vita privata e basta. Voto: 4
Lo Stato Sociale “Una vita in vacanza“: quest’anno è toccato a loro rappresentare la quota “gruppo indie” a Sanremo, il pezzo è divertente e scanzonato, si ascolterà per tutta l’estate, la trovata della “vecchia che balla” (che poi sarebbe l’ultraottantenne Paddy, star di “Britain’s got talent”) sembra essere stata studiata apposta per far parlare di sé sulla scia della scimmia di Gabbani dell’anno scorso, si piazzeranno bene in classifica. Voto: 7
Noemi “Non smettere mai di cercarmi“: scritto dalla stessa Noemi con i suoi autori fidati Diego Calvetti, Pelan e De Martino, il brano decolla lentamente, vorrebbe cercare di arrivare all’energia di Loredana Berté e alla classe di Patty Pravo senza avere né l’una nè l’altra, ma abbiamo sentito di peggio a Sanremo in tutti questi anni. Voto: 6
Decibel “Lettera dal Duca”: i Decibel di Enrico Ruggeri, Silvio Capeccia e Fulvio Muzio tornano a Sanremo dopo aver esordito su quel palco nel 1980 con la mitica “Contessa” e lo fanno con un brano dedicato all’immenso David Bowie (scomparso 2 anni fa), da sempre grande fonte di ispirazione per il Rouge e tutta la new wave, non solo italiana, il brano anticipa il nuovo disco “L’anticristo” e sembra provenire da un altro pianeta rispetto al trend sanremese, anche per il finale in inglese (e il video girato a Berlino). Voto: 9
Elio e le Storie Tese “Arrivedorci“: vestiti da Maharajà indiani, gli Elii cantano il loro commiato di “una storia antica, una carriera artistica dolcemente stitica ma elogiata dalla critica”, ogni storia è destinata a finire ma questo finale demenziale che cita Stanlio e Olio sinceramente non ci lascia a bocca aperta, ci saremmo aspettati qualcosa di meno didascalico, forse l’hanno tirata un po’ troppo per le lunghe, tra dischi, compilation, concerti d’addio e tour d’addio. Voto: 7 (di stima sincera per la carriera).
Giovanni Caccamo “Eterno”: il giovane cantautore siciliano (ex protetto di Battiato) torna con questo brano scritto con Cheope (il figlio di Mogol), un nuovo disco “Eterno” e un nuovo look con tanto di barba, ma il tutto suona vecchio e costruito, soprattutto già sentito, per quanto maturato rispetto alla dimenticabile partecipazione con Deborah Iurato. Voto: 5
Red Canzian “Ognuno ha il suo racconto”: il pezzo di Canzian (scritto con Miki Porru) si lascia preferire a quello dei suoi ex colleghi nei Pooh, se non altro musicalmente suona più fresco e certamente più “rock”, nonostante il testo non brilli certo per originalità, ma quanto meno cerca di evitare l’effetto nostalgia canaglia. Voto: 6
Luca Barbarossa “Passame er sale”: il solito Barbarossa, cantautore romano e romanesco, semplice e onesto, dalla faccia pulita, che sta per pubblicare un disco tutto in dialetto dal titolo “Roma è de tutti”, tra Lando Fiorini e l’Orchestraccia, tra uno stornello e una serenata. Voto: 6
Diodato e Roy Paci “Adesso”: scritta interamente da Antonio Diodato (cantautore nato ad Aosta, cresciuto a Taranto e romano d’adozione) questa canzone si lascia apprezzare per l’arrangiamento di tromba di Roy Paci (che indossa la maglietta di Frank Zappa) e la vocalità raffinata di Diodato, un brano destinato a crescere con il passare degli ascolti. Voto: 8
Nina Zilli “Senza appartenere”: il suo brano scritto con Giordana Angi e Antonio Iammarino è un inno alle grandi donne del passato, che sarà incluso nella ristampa di “Modern art” (il disco uscito a settembre), cantato con la sua consueta eleganza. Voto: 6
Renzo Rubino “Custodire”: il giovane cantautore pugliese torna a Sanremo tra i big con un brano scritto da lui stesso e prodotto da Giordano Sangiorgi dei Negramaro che racconta del divorzio dei genitori, toccante il tema ma sembra troppo pesante da affrontare per un ragazzo della sua età e non destinato a passare alla storia del festival. Voto: 5
Enzo Avitabile con Peppe Servillo “Il coraggio di ogni giorno“: due giganti della canzone napoletana, il primo viene da dischi incredibili come “Black Tarantella” dove aveva duettato con Pino Daniele, Francesco Guccini e Franco Battiato, il secondo dall’esperienza con gli Avion Travel (con cui vinse Sanremo nel 2000), il risultato dell’incontro (il brano è scritto con Pacifico e sarà incluso nel best of di Avitabile “Pelle differente”) forse è di poco inferiore alle grandi aspettative ma restiamo sempre su alti livelli. Voto: 8
Le Vibrazioni “Così sbagliato“: torna la band milanese di Francesco Sarcina che si era sciolta nel 2013 dopo aver partecipato al Festival nel 2005, il risultato è un brano di rock sinfonico in stile Muse, inutilmente enfatico, che sarà contenuto nel loro quinto album “V”, non saranno i Muse ma li preferiamo comunque ai Modà e agli ultimi Negramaro. Voto: 7
A casa tutti bene e ospiti vari
Non solo musica ma anche il cinema italiano alla 68ma edizione del Festival di Sanremo. Ospiti della prima serata infatti sono stati Gabriele Muccino ed il cast “all star” del suo nuovo film “A casa tutti bene”: Stefania Sandrelli, Sabrina Impacciatore, Stefano Accorsi, Valeria Solarino, Massimo Ghini, Carolina Crescentini, Claudia Gerini, Elena Cucci, Giulia Michelini, Gian Marco Tognazzi, Ivano Marescotti e Giampaolo Morelli, con Pierfrancesco Favino nella doppia veste (apparsa abbastanza inopportuna per la verità) di attore e conduttore del Festival 2018 al fianco di Claudio Baglioni e di Michelle Hunziker. Da segnalare il duetto tra Gianni Morandi e Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti in “Una vita che ti sogno”, che coglie l’occasione per lanciare le prevendite del loro “Love Tour”.
Anticipazioni sulla seconda serata
La seconda serata del Festival vedrà l’esibizione delle prime quattro Nuove Proposte, collocati in apertura di serata, in ordine di apparizione saliranno sul palco: Lorenzo Baglioni, Giulia Casieri, Mirkoeilcane, Alice Caioli. Riascolteremo anche le canzoni in gara di dieci Campioni, in ordine di entrata: Le Vibrazioni, Nina Zilli, Diodato e Roy Paci, Elio e le Storie Tese, Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico, Red Canzian, Ron, Ermal Meta e Fabrizio Moro, Annalisa, Decibel. Confermati gli ospiti già annunciati ieri: Roberto Vecchioni, vincitore del Festival nel 2011, torna all’Ariston con un suo brano in duetto con Baglioni; Sting con Shaggy che canteranno “Don’t make me wait“, singolo nato dalla loro collaborazione, Biagio Antonacci con “Fortuna che ci sei” e, in duetto con Baglioni, “Mille giorni di te e di me“, i tre ragazzi de Il Volo, vincitori del Festival 2015, che insieme a Claudio Baglioni omaggeranno la memoria del grande Sergio Endrigo cantando “Canzone per te“, il trio duetterà col Direttore Artistico anche sulle note di “La vita è adesso“; il Mago Forest; Franca Leosini, conduttrice di “Storie maledette” con una gag di cui Baglioni si “vergogna moltissimo“; Pippo Baudo, che quest’anno celebra i cinquant’anni dalla sua prima conduzione di Sanremo. Forse torna anche Fiorello.
La classifica provvisoria dopo la prima serata.