Ecco cosa ha raccontato Diodato in conferenza stampa al Festival di Sanremo 2024 dove partecipa con il brano Ti muovi
Diodato in conferenza stampa al Festival di Sanremo 2024 racconta come questa vivendo la sua quarta volta in gara: «Sono dieci anni dalla mia prima partecipazione, avevo l’intenzione di godermelo fino in fondo, provare a fotografare quello che sono diventato artisticamente e non solo, spero che questo sia passato, spero che questa dichiarazione emotiva abbia toccato il culmine in questa settimana.
Sono contento dei tanti messaggi positivi che sto ricevendo, quando si sale su quel palco la testa inizia a viaggiare. Cerco in quei tre minuti di far sentire fuori il movimento emozionale che ho espresso con questa canzone. Colgo per ringraziare Irma di Paola e il corpo di ballo per aver creato una coreografia che rende fisicamente il movimento di cui vi ho parlato.»
Disco e tour in arrivo per il cantautore tarantino: «Ci sarà un disco che ho finito di registrare poco prima del Festival, ho provato a imprimere in musica ciò che ho vissuto in questi anni. I concerti sono sempre stati un corpo vivo, con i brani che si trasformano in base alle energie del luogo dove sono suonati. In autunno ci sarà il tour teatrale, di fronte al sacro silenzio di quei posti proveremo a fare qualcosa di speciale. Per l’estate ci stiamo pensando».
Commenta i fischi ricevuti da Geolier: «Sempre brutti sentire dei fischi, non credo siano stati riferiti a Geolier e ai suoi ospiti in sé ma alla classifica, non ci vedo niente di anti-meridionale». Quando ha presentato, nella seconda serata, Dargen ha invece manifestato la condivisione del messaggio lanciato con il brano e dopo la prima esibizione del collega: «Ho percepito tanta umanità in quelle parole, ho sentito il bisogno di esprimere quanto era stato giusto quello che aveva detto».
Si sente cambiato e arricchito: «Quando tu fai delle scelte anche nella promozione di un disco (esempio), se ti rendi conto che poteva andare meglio arriva magari un po’ di rammarico, nell’ultimo album mostro un aspetto alternativo rispetto a quello che è stato immortalato qua, avrei voluto partire mettendo in evidenza l’attitudine a mescolare e a dare vita a sonorità diverse. Non ho rimpianti, vedo tutto come un tassello di un percorso, ho sempre avuto i piedi molto per terra».
Racconta infine il suo amore per il cinema e per Taranto, per cui ha scritto il brano per il film Palazzina LAF: «Sono sempre rimasto affascinato dal cinema, sono lieto di aver potuto scrivere brani per più film. Sono molto legato a Taranto. Ho vissuto da ragazzino in giro per l’Italia, cambiavo spesso posto, mi sono sentito un uomo senza terra, lì mi sono sentito per la prima volta a casa».