Ecco cosa ha raccontato Il Volo nella conferenza stampa al Festival di Sanremo 2024 in cui partecipano con il brano Capolavoro
In conferenza stampa al Festival di Sanremo 2024, Il Volo parte raccontando la scelta di tornare in gara: «Siamo legati da un affetto speciale nei confronti del Festival, avevamo voglia di metterci in gioco con grande umiltà, mostrare una crescita, un’evoluzione in attesa del nostro nuovo tour mondiale. Il Festival ci riporta a ricordi stupendi. Sanremo è molto impegnativo a livello di preparazione».
Uscirà il loro primo disco d’inediti: «Sentivamo l’esigenza di avere finalmente un repertorio tutto nostro. Ci siamo espressi come non avevamo mai fatto, immagino ci sia curiosità, non mancheranno sorprese, stiamo lavorando ad altri duetti, siamo partiti da “Capolavoro”, si distacca dalla nostra precedente produzione, c’è un occhio al futuro senza rinnegare la nostra identità. Grazie al team di produttori a autori hanno potuto vivere le nostre discussioni e contrasti, cerchiamo di valorizzare le nostre personalità. Ci saranno diversi duetti, anticipiamo quello con Irama».
Il pezzo scelto per il Festival è il giusto antipasto: «La melodia di “Capolavoro” porta la firma di Edwin Roberts che ha realizzato anche quella di “Fai rumore”. Con le nostre voci c’è un pregiudizio. Siamo felici perché ha già raggiunto il milione e mezzo di stream. Il tema della cattiveria gratuita sui social è da affrontare, viviamo in un periodo storico complesso, dovremmo tutti coltivare la gentilezza, salverà il mondo, non tutti hanno la possibilità di avere persone intorno che diano una mano a non dare peso alle offese ricevute».
Abituati a girare il mondo per far ascoltare la loro musica, commentano il conflitto israelo-palestinese in corso: «Di fronte alla guerra non si hanno parole, solo vicinanza per chi è più sfortunato di noi. Avremmo avuto un concerto a Tel Aviv poco giorni prima dello scoppio del conflitto e abbiamo dovuto spostarlo.»
Concerti all’orizzonte, tra l’Arena e l’Egitto: «Annunciamo una quarta data per lo spettacolo che si terrà all’Arena di Verona dal titolo “Tutti per uno”. Nato da un’idea di Michele Torpedine, abbiamo sperimentato questo format in tv, l’intento era quello di esprimere le nostre individualità, abbiamo caratteri e gusti musicali diversi, saranno serate ricche di ospiti ed amici con cui sperimenteremo, la forza della musica è quella di mischiare come dimostreremo stasera con questo connubio tra mondi opposti. Inoltre a giugno ci sarà un evento per la tv americana davanti alle piramidi in Egitto».
La scaletta varia a seconda del luogo: «Facendo i concerti abbiamo testato le preferenze di ogni Continente, sappiamo cosa potremmo fare in Giappone e cosa in Sud America per esempio, la maggior parte del repertorio comunque non cambia. Il campione olimpico di pattinaggio ha vinto i Mondiali con una nostra canzone del 2011 e lì la eseguiamo».