Si vive una volta sola, recensione: troppo prevedibile la commedia di Verdone

Si vive una volta sola - Max Tortora, Anna Foglietta, Carlo Verdone e Rocco Papaleo
Si vive una volta sola - Max Tortora, Anna Foglietta, Carlo Verdone e Rocco Papaleo

La recensione di Si vive una volta sola, la commedia di Carlo Verdone con Max Tortora, Rocco Papaleo e Anna Foglietta: archiviata l’ipotesi cinema, il film debutta su Amazon Prime Video ma non convince

Si vive una volta sola

Il professor Umberto Gastaldi (Carlo Verdone), noto chirurgo, ha un rapporto di fiducia e profonda amicizia con il suo staff: il suo secondo, il dottor Corrado Pezzella (Max Tortora), l’anestesista Amedeo Lasalandra (Rocco Papaleo) e la strumentista Lucia Santilli (Anna Foglietta). Se professionalmente si possono ritenere estremamente soddisfatti – sono stati scelti persino dal Vaticano per occuparsi di una delicata operazione al Papa- la loro vita privata fa acqua da tutte le parti. Ciò che li diverte particolarmente è accanirsi in continui scherzi ai danni di Amedeo. Ma quando Gastaldi scopre che a quest’ultimo mancano solamente pochi mesi di vita, il gruppo decide di partire alla volta della Puglia per un’ultima vacanza e per trovare il modo migliore per parlare con l’amico malato.

Si vive una volta sola - Carlo Verdone, Anna Foglietta, Max Tortora
Si vive una volta sola – Carlo Verdone, Anna Foglietta, Max Tortora

Scrittura prevedibile

Per quanto Si vive una volta sola si faccia guardare senza particolari intoppi, il problema più evidente e forse più grave della commedia di Carlo Verdone è una scrittura prevedibile che non riesce mai a sorprendere. Gli scherzi organizzati ai danni del povero Rocco Papaleo, oltre ad essere di cattivo gusto, sfruttano cliché e gag banali. Difficile ridere di fronte ad una comicità che tocca troppo spesso la volgarità e, ancora più grave, sminuisce ogni presenza femminile. Non si salva nemmeno la splendida Anna Foglietta, ridotta al ruolo di donnetta sentimentalmente ingenua (tradita da Xabier, interpretato da Sergio Múñiz) e fin troppo facile da prendere in giro.

Si vive una volta sola - Rocco Papaleo, Max Tortora, Carlo Verdone e Anna Foglietta
Si vive una volta sola – Anna Foglietta e Sergio Múñiz

Donna oggetto

Va ancora peggio a Mariana Falace, che interpreta il ruolo della figlia-soubrette del professor Gastaldi. Nel film suo padre si vergogna della sua partecipazione ad un programma televisivo che ne mostra il lato B più che il volto. Peccato però che in Si vive una volta sola accada esattamente la stessa cosa. Le aspirazioni della ragazza, per giunta, si limitano alla partecipazione ad un reality e alla relazione con un senatore molto più anziano di lei che “potrebbe sistemarla”. Se l’intento era quello di mostrare un conflitto padre-figlia cercando di risolverlo in modo costruttivo, l’obiettivo non viene centrato nemmeno lontanamente. Piuttosto, la questione viene risolta in modo frettoloso e superficiale, riducendo il tutto a qualche perizoma di troppo.

Colpo di scena… senza sorpresa

Il colpo di scena finale, poi, appare piuttosto prevedibile e non riabilita un film incapace di reggere il paragone con le migliori commedie di Verdone. Accanto a lui hanno lavorato alla sceneggiatura sia Giovanni Veronesi che Pasquale Plastino, ma la collaborazione evidentemente non ha dato i frutti sperati. La trama d’altronde segue un’unica strada che porta inevitabilmente all’unica conclusione possibile, senza alcuna sorpresa. Da salvare i meravigliosi paesaggi della costa pugliese e il buon cast, che lavora bene nonostante i difetti dei personaggi. Max Tortora è il più divertente e la coralità di fatto funziona, ma le gag non riescono a regalare più di qualche tiepido sorriso.

Si vive una volta sola, dopo aver più volte rimandato l’uscita in sala a causa dell’emergenza sanitaria, è stato distribuito in tre sale cinematografiche di Roma dal 28 aprile 2021 per poi arrivare su Amazon Prime Video dal 13 maggio successivo.

VOTO:
2 stelle

4 Commenti

  1. condivido in pieno la recensione.
    le figure femminili del film sono mortificate e il finale è molto scontato (più che Amici Miei mi ha ricordato Lui é peggio di me).
    Nonostante la bravura di attori, regista e sceneggiatori, é un film “stanco” che fa sorridere ma niente di più.

  2. Un film pessimo, il cosiddetto colpo di scena del film era già ampiamente previsto all’inizio, il che rende banale tutto il resto.
    Certe scene e gag sono assolutamente inutili, come i troppi riferimenti sessuali ed una scena di sesso assolutamente superflua e comunque troppo lunga. Oltre a riferimenti a prestazioni sessuali poco credibili che rendono ancora di più il clima di film di serie b.
    I protagonisti appaiono anche troppo vecchi per voler essere i personaggi scatenati in cui si improvvisano, da salvare solo Verdone che ci può stare con l’età del personaggio, ma la donna si atteggia a ventenne ed il “malato” improvvisamente diventa un ragazzino scatenato.
    Le sottotrame sono sviluppate male, come il rapporto della figlia che si chiude come nei peggiori film di serie b. Anche gli scherzi sono realizzati male, troppo cattivi e insensati per essere divertenti.
    La peggior cosa è comunque la trama principale che è fortemente prevedibile, dato che ruota attorno ad una rivelazione già palese dall’inizio visto che è palese dove si andrà parare dopo che si è calcato la mano su scherzi atroci e poco credibili con conseguente arrabbiatura.

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