Snowfall 1×01 – L’inizio di un mondo: Recensione Pilot

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Snowfall è una serie tv del 2017, creata da John SingletonEric Amado e Dave Andron. La trama della serie è originale e la messa in scena è davvero innovativa.

L’episodio pilota ci introduce subito nella Los Angeles del 1983, che sarà il teatro principale degli avvenimenti. In Snowfall si descrive la vera storia della rapidissima diffusione del crack nell’ambiente metropolitano. La serie racconta la storia di tre personaggi seguendo i loro tre differenti punti di vista. I protagonisti sono: il giovane spacciatore proveniente dai bassifondi Franklin Saint, il wrestler messicano Gustavo “El Oso” Zapata e l’operatore della CIA Teddy McDonald.

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Franklyn insieme allo zio, dividono la cocaina da vendere

L’epsodio si apre con un incontro di wrestling dove il giovane ragazzo di colore Franklin, all’uscita dallo spettacolo attende il suo idolo Gustavo, che ha perso l’incontro, per un autografo. Questo sarà uno dei momenti chiave dell’episodio in quanto si ritrovano insieme per caso due dei protagonisti della storia. Ad attendere Gustavo, ci sono anche i due cugini Lucia Villanueva e Pedro Nava, figli di boss malavitosi e trafficanti di droga, pronti a ingaggiare il wrestler per un furto su commissione. Franklin, al confronto, è un bravo ragazzo con una sua morale, che, purtroppo, però, non riesce a sottrarsi a quello che sembra l’unico sistema che il territorio offra per guadagnare: spacciare droga. I due cugini Lucia e Pedro, da sempre commercianti di marijuana, vogliono cominciare a commerciare Crack. Sulla scena di LA c’è però qualcuno che utilizza il commercio della cocaina per combattere su un altro fronte: un membro della CIA, Teddy McDonald , già reduce da una serie di  delusioni umane e professionali alla ricerca della grande occasione, si accorda con Alejandro, uno spacciatore che baratta la droga con la fornitura di armi ai contras.

Snowfall sostanzialmente non rappresenta niente di diverso da ciò che abbiamo visto in passato soprattutto in altre serie come Narcos, un prodotto di Netflix. Questa serie però ci riporta all’atmosfera politica degli Stati Uniti reaganiani, e insieme ad altri elementi di costume e sociali che emergono di volta in volta dalle varie fasce sociali rappresentate, contribuiscono alla creazione di un quadro molto realistico e convincente della situazione dell’epoca. Nessuno dei personaggi sembra avere una vita regolare, non lavorano e non vanno a scuola. I giovani basta poco per passare da un’anonima vita da bravi ragazzi a quella da assassini.

Franklin però sembra essere per natura più avanti di tutto e tutti. Fin dalle prime inquadrature del suo volto, vediamo un bravo ragazzo e crediamo in un suo affrancamento dalla vita del ghetto, magari attraverso lo studio avrebbe i voti per andare al college o attraverso un onesto lavoro, per liberarsi anche del fantasma del papà “homeless”, che di tanto in tanto intravede per la strada e con il quale sembra non esserci alcun rapporto. Ma la vita non è facile, anche se la musica, la tv e la droga danno la falsa illusione di un mondo fatto di spensieratezza e divertimento.

Ogni tanto le ville lussuose degli spacciatori, in particolare quella dell’israeliano Avi Drexler, fanno capolino mostrandoci squarci della vita di lusso sfrenato, fatto di piscine affollate da donne in bikini, cocktail e droga a cui tutti vorrebbero aspirare. L’altra faccia di una Los Angeles sfarzosa ma pur sempre violentissima. Franklin invece crede nella correttezza, nella giustizia, e quando ben presto anche per lui la chiamata allo spaccio della cocaina e poi del crack si farà inevitabile. La nevicata “Snowfall” avrà ricoperto ogni angolo della città. Si cerca di mettere in risalto il dramma e la contraddizione di un mondo in cui la caduta della neve  è una manna dal cielo per una società in cui ognuno sembra condannato a un destino ineluttabile.

Qui potete leggere le recensioni di tutti gli episodi della prima stagione di Snowfall.

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