Souvenir, recensione: quando per divertire basta… un tavolo

Souvenir, recensione: quando per divertire basta... un tavolo

Souvenir è una commedia brillante in senso stretto: composta solamente da tre attori e un tavolo, la storia ideata da Andrea Bizzarri (e da lui interpretata accanto ad Alida Sacoor e Gianni Ferreri) si rivela semplice ma divertente.

Un ricordo doloroso

La Boutique Enveloppe sta per chiudere i battenti a causa di una separazione sentimentale. I due giovani proprietari, Viola (Alida Sacoor) e Giampaolo (Andrea Bizzarri), si sono sposati solamente da qualche anno ma vogliono lasciarsi e hanno deciso di mettere in liquidazione la società della quale sono proprietari. Ad occuparsi dei dettagli burocratici c’è il notaio Poldo Bolivar (Gianni Ferreri) il quale, sicuro di portare a termine il compito con rapidità e successo, si trova invece di fronte ad una situazione imprevista: entrambi i contendenti rinunciano ad un tavolo, ultimo oggetto della suddivisione, nonostante sia di grande valore. Il motivo è un ricordo, un “souvenir”. L’oggetto in questione, infatti, ricorda ad entrambi la loro storia d’amore e precisamente una volta in cui hanno fatto l’amore proprio su quel tavolo.

Ridere con la parola

Avvalendosi solamente di tre attori, Souvenir riesce ad intrattenere il pubblico e soprattutto a strappargli diverse risate. Il cast è composto da Gianni Ferreri, Alida Sacoor e Andrea Bizzarri. Quest’ultimo firma anche il testo, che si avvale della regia di Giancarlo Fares. La buona riuscita dello spettacolo non può prescindere dalla performance dei suoi protagonisti visto che ci si muove prettamente nel campo del linguaggio. Lo sviluppo della storia è un racconto semplice ma continuo, al quale si aggiungono sempre nuovi dettagli. In questo processo sono le parole e la gestualità degli attori a catturare l’attenzione e a divertire, senza l’aiuto di particolari accessori né agenti esterni.

Souvenir: Viola (Alida Sacoor) e il notaio Bolivar (Gianni Ferreri) discutono della divisione dei beni della Boutique Enveloppe
Viola (Alida Sacoor) e il notaio Bolivar (Gianni Ferreri) discutono della divisione dei beni della Boutique Enveloppe

Un meccanismo che funziona

Gianni Ferreri mette la sua mimica e la forza del dialetto napoletano al servizio di Souvenir. Non a caso i maggiori spunti comici ruotano proprio intorno al suo personaggio, soprattutto nelle prime battute e ancor di più sul finale. Sacoor e Bizzarri stanno al gioco e offrono al pubblico due personaggi da amare e odiare contemporaneamente, con tutte le loro simpatiche bizzarrie e gli impensabili “puntigli”. I tempi della commedia vengono rispettati e il pretesto narrativo del tavolo si presta ottimamente alla causa: è quell’oggetto a dire molto sui personaggi e sui loro sentimenti, oltre a riportare a galla aneddoti tra il romantico e l’esilarante.

Capovolgimento di fronte

La scenografia, opera di Sandro Ippolito, scandisce la divisione tra Viola e Giampaolo. Lei si muove a sinistra, lui a destra. Al centro si posiziona il famoso tavolo e il notaio Bolivar. In questa struttura piuttosto simmetrica si articolano discussioni e gag in cui ciascuno dei tre personaggi può dire la propria. Tra la prima e la seconda parte della commedia, tra l’altro, si assiste ad un vero e proprio capovolgimento di fronte: se all’inizio sono i due (ex) innamorati a vessare il notaio, nel prosieguo sarà proprio quest’ultimo a prendere in mano la situazione sotto ogni punto di vista proprio come farebbe un padre con i propri figli (e come farebbe anche un ottimo padrone di casa a teatro).

Souvenir va in scena al Teatro Roma dal 4 al 16 febbraio 2020. Qui la nostra video intervista al cast.

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