Takeaway, recensione: Libero De Rienzo al suo ultimo ruolo in un claustrofobico dramma sul doping

Takeaway - Libero De Rienzo
Takeaway - Libero De Rienzo

La nostra recensione di Takeaway, claustrofobico dramma sportivo di Renzo Carbonera, una efficace riflessione sul doping, con Libero De Rienzo nel suo ultimo ruolo su schermo, presentato a Roma FF16

Fino a dove si può spingere un atleta per raggiungere i propri obiettivi? È questa la domanda fondamentale che pone allo spettatore Takeaway, dramma sportivo di Renzo Carbonera. Una riflessione sul doping che smette i panni del giudice e, immergendosi nella psiche dei suoi protagonisti, indaga le motivazioni che potrebbero spingere uno sportivo a assumere sostanze stupefacenti. Avvolto da un’atmosfera asfissiante e claustrofobica, il film, presentato ad Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata alle giovani generazioni, vede come co-protagonista il compianto Libero De Rienzo, qui al suo ultimo ruolo da coprotagonista.

Takeaway - Paolo Calabresi e Anna Ferruzzo
Takeaway – Paolo Calabresi e Anna Ferruzzo

Raggiungere le vette

Maria (Carlotta Antonelli) è una marciatrice determinata, supportata dall’ambiguo Johnny (Libero De Rienzo), suo compagno, allenatore ed ex sportivo professionista. Se il padre (Paolo Calabresi) di Maria, ambendo al successo per la giovane figlia, è d’accordo con le poco legali pratiche cui l’atleta si sottopone spinta dal compagno, sua madre (Anna Ferruzzo) è molto più scettica. Johnny, infatti, già radiato dal professionismo per problemi di doping, introduce la giovane atleta nel mondo delle sostanze stupefacenti, l’unica strada percorribile, a suo modo di vedere, per raggiungere la vittoria. Le certezze di Maria verranno messe in crisi dall’incontro con Tom (Primo Reggiani), la cui carriera è stata stroncata proprio a causa delle pratiche illegali di Johnny.

Takeaway - Carlotta Antonelli
Takeaway – Carlotta Antonelli

Un rapporto tossico

Takeaway non è un acritico e pretenzioso atto d’accusa al mondo corrotto e malsano del doping, ma la storia di una donna che, bloccata in una relazione tossica, vede il suo corpo trasformarsi e piegarsi a causa degli effetti di pratiche decisamente invasive. Il film, nel mettere in scena con crudezza le conseguenze psicofisiche dell’assunzione di sostanze stupefacenti, riflette sulla soffocante ansia di successo vissuta dalla giovane, fomentata dal malsano rapporto che la lega al compagno. Maria diventa uno strumento fra le mani di Johnny, avido di riscatto e incapace di imparare dai propri errori, la vittima di un pressing psicologico che pare quasi annullarne il giudizio critico. Il passato, però, non può essere cancellato con un’iniezione e torna a bussare alla porta di Johnny nella figura di Tom. Il suo futuro è stato distrutto proprio da quelle iniezioni e, con una nuova consapevolezza, tende un appiglio alla protagonista. Sta, però, solo a Maria decidere se aggrapparvisi o meno. 

Estetica claustrofobica 

Tutto il comparto tecnico del film, dalla regia, alla scenografia fino persino all’interpretazione degli attori, contribuisce ad ammantare la pellicola in un’atmosfera claustrofobica, che restituisce attraverso le immagini il senso di disagio psicologico vissuto dai personaggi. Dall’interpretazione molto fisica di Carlotta Antonelli traspare il subbuglio emotivo della protagonista, che la condurrà a mettere in discussione la cieca fiducia che ripone in Johnny. È sicuramente il personaggio di Libero De Rienzo il più torbido e subdolo del film, un uomo distrutto ma incapace di redimersi, che maschera l’ipocrisia con l’amore e a cui, nella sua ultima interpretazione su schermo, l’attore dona un fascino animalesco. 

Takeaway, pur non brillando per costruzione narrativa o equilibrio nel ritmo, dato che spesso pare girare su se stesso, taglia il suo personale traguardo nel raccontare con estrema efficacia una emblematica storia di doping.

Takeaway. Regia di Renzo Carbonera. Con Carlotta Antonelli, Libero De Rienzo, Primo Reggiani, Paolo Calabresi, Anna Ferruzzo. Uscita al cinema 20 gennaio 2022,  distribuito da Fandango.

VOTO:

3 stelle

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