Che disastro di commedia, arriva al Parioli la pièce che fa impazzire il mondo

Che disastro di commedia - locandina
Che disastro di commedia - locandina

Che disastro di commedia: arriva al Parioli di Roma la pièce che fa impazzire il mondo, versione italiana di The Play That Goes Wrong, per la regia di Mark Bell

Che disastro di commedia, versione italiana di The Play That Goes Wrong, successo planetario dello spettacolo per la regia di Mark Bell in scena in tutto il mondo, dalla Nuova Zelanda al Messico, torna a Roma al Teatro il Parioli, dal 21 aprile al 1º maggio, per la sua V Tournée nazionale prodotta da AB Management. In scena Stefania Autuori, Massimo Genco, Viviana Colais, Igor Petrotto, Valerio Di BenedettoAlessandro Marverti, Yaser Mohamed e Marco Zordan.

La rappresentazione, che sposa appieno il filone del metateatro, si rivela in realtà una slapstick comedy: tra paradossi e colpi di scena gli attori non si ricordano le battute, una scenografia vittoriana che implode a poco a poco su sé stessa, le porte non si aprono, gli oggetti scompaiono e ricompaiono altrove. Tutto è studiato nei minimi particolari con smaliziato umorismo senza mai risultare artefatto o stucchevole. Che Disastro di Commedia evidenzia tutte le paure e gli errori che un attore sul palco non vorrebbe e dovrebbe mai commettere.

Si narra la storia di una compagnia teatrale amatoriale che, dopo aver ereditato improvvisamente un’ingente somma di denaro, tenta di produrre un ambizioso spettacolo che ruota intorno a un misterioso omicidio perpetrato negli anni ’20, nel West End.

Il racconto prende forma tra una scenografia che implode a poco a poco su sé stessa e attori strampalati che, goffamente, tentano di parare i colpi degli svariati tragicomici inconvenienti che si intromettono tra loro ed il copione con estro e inventiva, tanto da non lasciare spazio a nient’altro che a incontenibili risate e divertimento travolgente. Tra paradossi e colpi di scena gli attori non si ricordano le battute, le porte non si aprono, le scene crollano, gli oggetti scompaiono e ricompaiono altrove. Tutto è studiato nei minimi particolari con smaliziato umorismo senza mai risultare artefatto o stucchevole.

Il ritmo incessante dello spettacolo se da un lato coinvolge il pubblico in un vortice impetuoso di ilarità, dall’altro palesa la grandissima fatica fisica che i protagonisti mettono in gioco per rappresentare i disastri che si accumulano in un crescendo senza controllo. La produzione si rivela una catastrofe e gli attori cominciano ad accusare la pressione, andando nel panico…

Applausi a scena aperta per i protagonisti, un cast di istrionici professionisti con dei tempi comici senza eguali che sono riusciti, tra recitazione e tecnica, a fare di questa commedia un piccolo grande miracolo.

Tanti i riconoscimenti ottenuti: due Olivier Awards, un WhatOnStage Award, un BroadwayWorld Uk, un Premio Molière, un Tony Award e un Drama Desk.

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Le parole del regista

“Questo spettacolo, The Play That Goes Wrong, è nato nel 2012,  in un piccolo teatro all’interno di un pub di Londra che si chiama The Old Red Lion. Con un massimo di 60 spettatori a sera e una scenografia “costruita” dagli attori stessi, questo spettacolo ha avuto un tale successo da debuttare poi in prima mondiale nel 2014 ­al Duchess The­atre di Londra ed è attual­mente in scen­a presso lo stesso teatro.

La commedia è stata scritta da Jonathan Sayer, Henry Shields e Henry Lewis, appositamente per la Compagnia Mischief Theatre. Mi chiesero di farne la regia, perché molti spunti contenuti nella commedia, provengono proprio dal mio lungo lavoro fatto con loro, come allievi-attori alla LAMDA (London Academy of Music & Dramatic Art).

Sono immensamente riconoscente alla Mischief Theatre per questo! E’ la Compagnia  più determinata  con cui abbia mai lavorato e il successo della commedia è frutto dell’ impegno, della tenacia e del talento comico degli attori.

Lo spettacolo ha avuto 7 mesi di tournèe, in tutto il  Regno Unito ed io ho diretto 2 cast che hanno sostituito, nel tempo, la Compagnia originale (lo spettacolo è nel West End da oltre due anni), così come anche i cast internazionali in Ungheria, Australia, Francia e ora, finalmente arrivo anche in Italia! Qui a Roma, come a Londra, ho il privilegio di lavorare con attori di grande talento che si impegnano seriamente e quello che vedrete sarà frutto della loro abilità, dedizione e capacità di essere “stupidi”! Non sottovalutate quest’ultima cosa, si tratta di una capacità straordinaria e rara. Io ho solo aiutato…”

Mark Bell

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