The Front Runner – Il vizio del potere, di Jason Reitman, film d’apertura del 36° Torino Film Festival, con Hugh Jackman, Vera Farmiga e J.K. Simmons, esplora le motivazioni e lo scandalo che portarono Gary Hart a ritirarsi dalla carriera politica.
Un personaggio importante
The Front Runner – il vizio del potere, di Jason Reitman, film d’apertura del 36º Torino Film Festival, con Hugh Jackman, Vera Farmiga, J.k. Simmons, racconta la vicenda di Gary Hart (Hugh Jackman). Candidato del Partito Democratico alle presidenziali degli Stati Uniti e considerato da tutti il favorito per la vittoria, nel 1987 è costretto a ritirarsi dalla corsa elettorale a causa di uno scandalo sessuale: la sua relazione con Donna Rice (Sara Paxton). Tra campagna elettorale, collaboratori, giornalisti, interviste, vita privata, familiari e sostenitori, il film mette in luce i giorni che affossarono la carriera politica di Hart, considerato l’uomo che avrebbe potuto cambiare la Storia.
Un tentativo impossibile
The Front Runner, come ogni film in cui la politica è al centro del racconto, non manca di quei momenti che precedono la campagna elettorale. Ed è proprio durante i viaggi in cui Gary Hart sta visitando i vari Stati che commette un errore. O meglio, non è volutamente chiaro se l’errore sia stata la relazione extraconiugale o la tranquillità con cui Hart l’ha affrontata. Il film alterna i momenti della vita politica con quelli della vita privata del senatore, intrecciandoli, nonostante l’evidente tentativo di un uomo carismatico ed enigmatico come Hart che cerca di tenerle slegate.
Un film politico particolare
Gary Hart sembrava il futuro presidente degli Stati Uniti che avrebbe cambiato il mondo, o almeno così era visto alla fine degli anni ’80, un uomo che, tra i tanti obiettivi, voleva rendere la complessa e incomprensibile politica chiara agli occhi dei giovani democratici, e non solo. Tra lunghe discussioni della squadra di collaboratori che con anima e corpo lavorano per le primarie di Hart, a giornalisti che si ritrovano a mettere in dubbio se stessi dovendo affossare un uomo che sostenevano. In The Front Runner i giornalisti non sono così cinici e insensibili come spesso, nei film politici, appaiono, interessati solo alle notizie da prima pagina.
Una legittima volontà
Coinvolgente e carico di tensione, con delle interpretazioni impeccabili dal primo all’ultimo personaggio, con uno stile da film tipicamente concentrato sulla vita politica: ricco di discussioni su temi come l’educazione, l’economia, l’etica e, ovviamente, anche la moralità. The Front Runner tiene viva l’attenzione del pubblico, con la seconda metà del film nettamente superiore alla prima. Gary Hart appare del tutto contrario e disinteressato ad argomenti che invece gli viene richiesto di affrontare: la propria famiglia, il suo matrimonio, tutto ciò che riguarda la sua vita privata, e questo ancor prima che lo scandalo venga reso pubblico, forse addirittura ancor prima che lui incontri Donna Rice.
È il pettegolezzo
I temi portanti del film sono molteplici, troppi forse, considerando che gran parte del racconto viene dedicata alla corsa elettorale e all’organizzazione della campagna da parte dei collaboratori di Hart. Come la dimensione privata di un uomo politico, la differenza sostanziale di genere in ambiti come questo, la vergogna, l’imbarazzo e il dolore quando qualsiasi cosa viene resa pubblica. Donna Rice ripete spesso di aver fatto di tutto per non essere una delle tante vittime delle differenze di genere, anche in base al suo aspetto. Ed è quello che invece succede a lei, come a Gary Hart e a come qualsiasi persona si trovi all’interno di scandali, situazioni pubbliche, gossip, argomenti di cui la gente ama parlare.
Un quesito difficile
Il film è girato in modo chiaro e lineare, con grande attenzione alle conferenze stampa, alle dichiarazioni pubbliche, alle interviste e alla squadra di Hart che organizza la campagna elettorale, momenti che offrono comunque spunti per indagare l’interiorità dei personaggi. The Front Runner sembra segnare l’inizio dell’epoca in cui pubblico e privato iniziarono a intrecciarsi fino a fondersi e a diventare sempre più spesso argomento di conversazione. Jason Reitman sembra comunque lasciare aperta una domanda: la dimensione della vita privata ha davvero ripercussioni su quella pubblica? O bisognerebbe scinderle anche quando si tratta del futuro presidente degli Stati Uniti?
The Front Runner, diretto da Jason Reitman, con Hugh Jackman, Vera Farmiga, Alfred Molina, Sara Paxton, Kaitlyn Dever, Molly Ephraim, J.K. Simmons, Courtney Ford, Ari Graynor, Kevin Pollak, Bill Burr, uscirà nei cinema il 21 febbraio 2019 distribuito da Warner Bros. Italia.