Torino Film Festival, presentata la 41ª edizione: ecco tutti i film e gli ospiti, tra cui Oliver Stone

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Presentata la 41ª edizione del Torino Film Festival, al via il 24 novembre con ben 181 film in Selezione Ufficiale, di cui 128 lungometraggi e 59 anteprime mondiali: ecco il programma completo, le trame e tutti gli ospiti, da Oliver Stone a Paolo Conte, da Pupi Avati a Kyle Eastwood

Presentata la 41ª edizione del Torino Film Festival, che si svolgerà dal 24 novembre al 2 dicembre sotto l’egida del Museo Nazionale del Cinema – presieduto da Enzo Ghigo e diretto da Domenico De Gaetano – con la direzione artistica di Steve Della Casa.

Nel solco della scorsa edizione, l’immagine guida è stata affidata nuovamente all’artista di fama internazionale Ugo Nespolo che declina uno dei più celebri fotogrammi di Sentieri selvaggi di John Ford in cui John Wayne tiene tra le braccia Natalie Wood, celebrando l’omaggio che quest’anno il TFF dedicherà al popolare attore, vera e propria icona del cinema americano classico.

La 41ª edizione

A conferma della vocazione al dialogo con le eccellenze culturali ed artistiche del territorio, l’inaugurazione della 41ª edizione si svolge quest’anno alla Reggia di Venaria che, restituita alla sua magnificenza barocca, è diventata uno dei siti culturali più visitati d’Italia. Ospite d’eccezione della serata – in diretta su Hollywood Party, Rai Radio3 – il maestro Pupi Avati. Madrina della cerimonia d’apertura Catrinel Marlon. Si moltiplicano le occasioni di incontro e dialogo dei protagonisti del cinema con il pubblico, scelta fortemente voluta dal direttore Steve Della Casa e tratto identificativo di un festival che coniuga cultura e spettacolo.

Numerosi gli ospiti, da Oliver Stone (che riceverà dal Museo Nazionale del Cinema il Premio Stella della Mole) a Fabrizio Gifuni, da Christian Petzold a Caterina Caselli e Paolo Conte, da Kyle Eastwood a Drusilla Foer, da Mario Martone a Barbara Ronchi, da Baloji a Thomas Cailley, da Roberto Faenza a Laura Morante. Idee e testimonianze diverse tutte accomunate dal grande amore per la settima arte.

Il festival presenta quest’anno una selezione estremamente ricca e articolata che riflette sullo stato delle cose della produzione cinematografica contemporanea senza gerarchie di sorta, tra cinema di ricerca e scritture di genere, maestri internazionali e giovani promesse. Uno spirito che si dispiega nelle diverse sezioni del festival, da quelle competitive (Concorso Lungometraggi, Documentario internazionale e italiano, Spazio Italia, Crazies) a quelle fuori concorso (Nuovimondi, Ritratti e paesaggi, TFLab, Il gioco della finzione. Nuovi sguardi argentini).

Uno dei tratti distintivi della selezione è il grande ritorno della commedia, popolare e d’autore, in tutte le sue possibili formulazioni: politica, minimalista, malinconica, metatestuale. L’Italia si ritaglia uno spazio importante, con la presenza di ospiti prestigiosi impegnati anche in masterclass, il concorso documentari italiani ampliato a 10 titoli per festeggiare un’annata particolarmente ricca, quello dei cortometraggi e dunque del cinema del futuro e due sottosezioni fuori concorso La prima volta e Ritratti e paesaggi, rispettivamente dedicate ad alcune tra le più interessanti opere prime della stagione e ad una serie di imperdibili documentari per il grande pubblico.

La 41ª edizione del Torino Film Festival presenta la prima retrospettiva integrale dedicata a Sergio Citti, che a buon diritto si inserisce nella tradizione delle grandi retrospettive del TFF. Per l’occasione sarà pubblicato il volume Sergio Citti – La poesia scellerata del cinema a cura di Matteo Pollone e Caterina Taricano (coedizione: Centro Sperimentale di Cinematografia – Edizioni Sabinae).

In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre) e della Giornata Mondiale contro l’AIDS (1 dicembre), il Torino Film Festival – in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali e Pari Opportunità della Città di Torino – dedicherà due momenti di riflessione a questi temi attraverso gli interventi di Monica Guerritore, protagonista de I girasoli, film d’esordio alla regia di Catrinel Marlon, Madrina del 41TFF, e di Laura Morante, attrice ospite del Festival con il film Folle d’amore – Alda Merini di Roberto Faenza.

Il Torino Film Festival ribadisce inoltre il suo impegno rispetto alla sostenibilità ambientale facendo proprie le buone pratiche indicate nella Guida Festival Green realizzata dall’AFIC (Associazione Festival Italiani Cinema). Dieci aree tematiche di intervento – dalla mobilità ai consumi energetici, passando per la sostenibilità alimentare e la produzione di un merchandising ecologico e riciclabile – per rendere un evento cinematografico più sostenibile.

TFF41 - conferenza - Steve Della Casa, Enzo Ghigo, Domenico De Gaetano
TFF41 – conferenza – Steve Della Casa, Enzo Ghigo, Domenico De Gaetano

I numeri e gli ospiti

Sono 181 i film presentati in Selezione Ufficiale al 41° Torino Film Festival – di cui 128 lungometraggi, 13 mediometraggi, 40 cortometraggi, 59 anteprime mondiali, 10 anteprime internazionali, 3 anteprime europee e 68 anteprime italiane – selezionati su più di 4000 opere visionate.

Gli ospiti saranno, in ordine alfabetico: Grace Ambrose, Riccardo Amorese, Manuela Arcuri, Pupi Avati, Baloji, Tibor Bánóczki, Gianfranco Barberi, Federico Barni, Andrea Baroni, Christopher Bell, Virginia Bellizzi, Pier Giorgio Bellocchio, Fabrizio Bellomo, Luka Beradze, Valentina Bertani, Fabio Bobbio, Alessandro Boschi, Claudia Brignone, Gianfranco Cabiddu, Thomas Cailley, Mimmo Calopresti, Edward Carey, Max Caroletti, Francesca Carrain, Caterina Caselli, Stéphan Castang, Alessandra Celesia, Roberto Chiesi, Evelina Christellin, Laura Cingolani, Francesco Clerici, Milena Cocozza,

Giorgio Colangeli, Compagnia Teatro Patologico, Paolo Conte, Eugenia Costantini, Elena Cotta, Tizza Covi, László Csáki, Alessandra Cutolo, Dario D’Ambrosi, Devid D’Amico, Fabio D’Orta, Romain de Saint-Blanquat, Luigi Di Capua, Marco Di Castri, Giulia Di Maggio, Ippolita Di Majo, Alberto Diana, Dong-seok Han, Kyle Eastwood, Osas Egbon, Isabella Eklöf, Anaïs Emery, Felipe Esparza Pérez, Camila Fabbri, Roberto Faenza, Constanza Feldman, Fabrizio Ferracane, Davide Ferrario, Agostino Ferrente, Clio Flego, Drusilla Foer, Francesco Frangipane, Paolo Fresu, Donatello Fumarola, Giuliana Gamba, Lautaro García Candela,

Alessandro Gassmann, Andrea Gatopoulos, Pedro Geraldo, Riccardo Giacconi, Damiano Giacomelli, Adriano Giotti, Fabrizio Gifuni, Gaia Girace, Gabriele Gravagna, Marino Guarnieri, Lodo Guenzi, Monica Guerritore, Matti Harju, Eva Henger, Hafsia Herzi, Carlo Hintermann, Roan Johnson, Tia Kouvo, Francesca Inaudi, Pietro Lafiandra, Karim Leklou, Chloé Leriche, Francesca Levi, Pierfrancesco Li Donni, Marcello Lippi, Manfredi Lucibello, Debora Maité, Michele Mally, Chiara Malta, Manetti Bros, Ilinca Manolache, Gianluca Manzetti, Neri Marcorè, Catrinel Marlon, Mario Martone, Luca Mastrogiovanni, Anna Melato, Michele Mellara, Agustín Menilaharzu, Rocco Moccagatta, Matteo Moneta,

Laura Morante, Fabio Morgan, Olivier Nakache, Emanuele Napolitano, James Norton, Keisuke Noumura, Kumjana Novakova, Kim Ok–kyyun, Lorenzo Pallotta, Simone Herbert Paragnani, Giorgio Pasotti, Lyda Patitucci, Carlota Pereda, Christian Petzold, Giovanni Piperno, Flavio Pizzorno, Fabrizio Polpettini, Noah Pritzker, Lorenzo Puntoni, Costanza Quatriglio, Marta Ramadori, Micaela Ramazzotti, Francesco Ranieri Martinotti, Clément Rauger, Martín Rejtman, Luca Ricciardi, Marco Risi, Barbara Ronchi, Alessandro Rossi, Andrea Rossini, Fabiana Russo, Matteo Russo, Eléonore Saintagnan,

Claudio Santamaria, Ángel Sala, Emanuele Sana, Mauro Santini, Giancarlo Scarchilli, Marco Scola Di Mambro, Sibilla Scinti Roger, Alessandro Scippa, Noh Seoung-taek, Elisabetta Sgarbi, Martín Shanly, Shiho Watanabe, Claire Simon, Philip Sotnychenko, Lorenzo Spinelli, Oliver Stone, Sarolta Szabó, Andrei Tanase, Atsushi Takahashi, Denise Tantucci, Gianluca Maria Tavarelli, Maurizio Tedesco, Anna Testa, Giorgio Testi, Fabio Troiano, Kenichi Ugana, Angelo Urbano, Francesco Venditti, Vincenzo Vita, David Richard White, Jessica Woodworth, David Wachs, Bo Wang, Ruoyao, Yao, Jiyoung Yoo, Andrea Zambelli, Ciro Zecca, Paolo Zucca.

Concorso Lungometraggi

Per questo secondo e ultimo anno la squadra di Steve Della Casa propone una selezione di film eterogenea per provenienza (dal Canada alla Corea del Sud, dall’Argentina alla Groenlandia), perfettamente equilibrata tra sguardi maschili e femminili (sette registe e sette registi), deliberatamente alla ricerca di film non chiusi nell’abituale macro-genere “cinema-da-festival”, ma capaci di offrire veri slanci di ricerca linguistica, inedite prospettive contenutistiche, forme brillanti che delineano il panorama di un cinema giovane sul serio, vitale, non seduto sul già visto.

Dalla clamorosa annata del cinema argentino (a cui dedichiamo anche un focus) arriva Arturo a los 30, commedia fuori registro, diario malinconico e geniale che forse sarebbe piaciuto ad Alain Resnais, mentre è al magistero di Wim Wenders che sembra guardare Grace, una vera e propria esperienza sensoriale radicale nel paesaggio della Russia contemporanea. Dal Canada la scoperta Soleils Atikamekw, come un controcanto a Killers of the Flower Moon di Scorsese, cinema antropologico ed estatico, colpo di fulmine che dialoga, nella sua indagine su uno scontro tra culture, con il nordeuropeo Kalak, elaborazione impossibile di un trauma privato che risuona in un colonialismo sentimentale pericolosissimo.

Fiction e non-fiction si confondono in Camping du lac, gioiellino belga colmo d’ironia che potrebbe essere stato concepito dal genio di Luc Moullet, mentre teatro e thriller si fondono nell’italiano Non riattaccare, incredibile performance in solo di Barbara Ronchi in un Covid-film ad alta tensione. Dalla Corea Birth, slow burn drammatico e acutissimo su una coppia, una gravidanza non desiderata, i confini complicati tra relazioni e carriera, mentre è francese Le ravissement, altro film che racconta con taglio originalissimo di maternità, questa volta mancata e desiderata, e di disagio psichico e sociale. Mandoob, che pare essere stato girato da un erede di Sidney Lumet, ci offre uno scorcio nuovo e problematico sull’Arabia Saudita, lontano dalle abituali narrazioni pietistiche.

L’ucraino La palisiada racconta la storia del proprio paese racchiudendola tra due spari, e raggiungendo una riflessione teorica sulle immagini e la Storia di grande potenza espressiva. Due sono i film animati in selezione, a ribadire che l’animazione non è un genere ma un modo del cinema, e uno dei maggiormente liberi ed esaltanti: l’italo-francese Linda veut du poulet! sprigiona nei suoi disegni giusti e imperfetti un ritratto di donna e di bimba alle prese con un lutto, nella forma di una commedia fuori orario irresistibile e profonda, mentre l’ungherese White Plastic Sky si inventa una distopia che sa omaggiare Tarkovskij e parlare al presente di temi importanti. Un concorso che spinge verso i confini dell’arte cinematografica.

Concorso Documentari internazionali

Otto documentari che s’interrogano sui confini del cinema, sul ruolo delle immagini (cinematografiche, fotografiche, domestiche, computerizzate) nel mondo passato e in quello presente. Cosa ne è stato, ad esempio, delle vecchie sale di Recife protagoniste di Retratos fantasmas di Kleber Mendonça Filho e dei film che vi si proiettavano un tempo, paragonati con quelli che il regista realizza da sempre? E che rapporto c’è, in Cielo abierto del peruviano Felipe Esparza Pérez, tra le riprese di una cava di pietra bianca e il rendering di un programma digitale, se al centro dei due ambienti, uno reale e l’altro virtuale, ci sono un padre e un figlio?

E ancora, cosa rimane del trauma delle donne bosniache violentate dai serbi durante la guerra e delle immagini di allora recuperate da Silence of Reason di Kumjana Novakova Bosnia? E chi erano l’architetto Clorindo Testa dell’omonimo film di Mariano Llinás (ancora al TFF dopo Historias extraordinarias, La flor e Corsini interpreta a Blomberg y Maciel) e il padre dello stesso regista, entrambi riscoperti attraverso foto e documenti? E a proposito di racconti in prima persona: qual è la distanza fra la regista Claire Simon e le pazienti ginecologiche dell’ospedale Tenon di Parigi raccontate nelle due ore e mezza di Notre corps?

Un altro film fluviale è presente in selezione, ed è Diamond Marine World della taiwanese Hsiu Yi Huang, che a partire dalla vicenda epica di un uomo che avvia un allevamento di gamberi in Vietnam si apre a un confronto tra la regista e i protagonisti del film, sospesi fra privato e pubblico, personale e politico. E cosa resta, infine, proprio del discorso politico se tra le tante possibili forme che può assumere si predilige l’approccio ironico dell’animazione Pelikan Blue di László Csáki, che ricostruisce la truffa di tre giovani ungheresi all’indomani della fine del comunismo, e di Smiling Georgia di Luka Beradze, storia beffarda e contemplativa di una promessa elettorale finita in beffa?

Concorso Documentari italiani

Torino è uno dei punti di riferimento per il documentario, in Italia. E, per rimarcarlo, in un’annata ricca che ci ha messo di fronte a tantissimi esempi di cinema del reale di grande qualità, abbiamo deciso di ampliare a 10 (al posto di 8) il numero dei film in Concorso. Non troverete in questa sezione documentari canonici, mainstream, a soggetto tragico o pieni di sensazionalismo, simili a quelli che stanno facendo la fortuna delle piattaforme. No, tutt’altro: troverete invece opere che pensano e ripensano le proprie forme, mettendo alla prova il linguaggio cinematografico per trovare la misura giusta per le proprie storie e inventare un cinema possibile e non usuale, anche quando classico.

Il tutto nella convinzione che il documentario sia, anche e soprattutto in Italia, il territorio in cui è possibile sperimentare maggiormente. Archivio e cinema in prima persona si confrontano in Annuloje Liglin di Fabrizio Bellomo, film sul lascito (anche fisico, materiale, statuario) di Enver Hoxha in Albania, mentre Oltre la valle di Virginia Bellizzi dispiega gli strumenti del documentario osservativo per cogliere le tensioni che uniscono migranti e operatori sociali al confine tra Italia e Francia. L’immagine ritrovata di un viaggio verso l’inesplorato è ripercorsa da Terra Nova di Lorenzo Pallotta, corpo a corpo epico tra passato e presente, anche dal punto di vista dei formati messi in gioco.

La meccanica delle cose di Alessandra Celesia e Giganti rosse di Riccardo Giacconi propongono due percorsi autobiografici che trovano forme cinematografiche differenti, la prima abbandonandosi a intermittenze del cuore alla ricerca di una riparazione sentimentale, il secondo con una commedia familiare che si tinge di giallo e riflette con grande acume teorico su cosa significa mettere e mettersi in scena. Lux Santa di Matteo Russo e Tempo di attesa di Claudia Brignone seguono due comunità, il primo in un film di prossimità che è un vero e proprio coming of age etnografico, la seconda mettendosi in ascolto di donne in gravidanza (anche tardiva) per raccogliere con purezza di sguardo le loro testimonianze.

Due sono i ritratti: A Stranger Quest di Andrea Gatopoulos e Getting Older Is Wonderful di Fabrizio Polpettini. Il primo segue un collezionista di mappe statunitense abbandonandosi al suo ritmo e alle sue geografie (finendo per esplorare anche i territori digitali/spirituali di una Second Life…), il secondo si mette in ascolto di uno scrittore iraniano esule politico, ricostruendone la storia tra immagini d’archivio, interviste e presente in corso. Le belle estati di Mauro Santini, infine, adatta alla vita dei liceali con cui è stato concepito due romanzi di Cesare Pavese, come in una verifica certa della capacità dello scrittore di parlare anche alle e delle nuove generazioni: un piccolo miracolo cinematografico.

Spazio Italia

Il concorso Spazio Italia, dedicato ai cortometraggi italiani, non è solo il luogo privilegiato per osservare i primi passi dei registi di domani, ma è anche il palcoscenico naturale di autori più noti che hanno scelto il cortometraggio come forma espressiva. Questo rende la selezione dinamica e ricca, luogo di scambi e cortocircuiti tra generi diversi, impostazioni narrative, sperimentazioni dello sguardo.

Seguendo queste coordinate, sono stati pensati quindi i tre programmi di film che compongono la sezione, divisi in tre giornate. Diciannove film in competizione come caleidoscopio narrativo e non, a testimonianza della vitalità del cinema corto e della capacità di interpretare il presente nei modi più diversi. Interrogativi lanciati come sfide o segnali, diretti a chi li saprà accogliere e avrà lo sguardo libero e fresco per decifrarli. Ad arricchire la sezione, una manciata di cortometraggi fuori concorso. Coupon – Il film della felicità di Agostino Ferrente, Domina di Devid D’Amico, con Manuela Arcuri, Gatto nella casa dei fantasmi di Elisabetta Sgarbi, Tuulikki di Teemu Nikki e L’ermeneutica degli straccioni di Marco Bertolotti.

Fuori Concorso

Aperto dalla commedia satirica Un anno difficile – come sempre, quando si parla dei francesi Olivier Nakache ed Éric Toledano, in dialogo con la tradizione della nostra commedia all’italiana -, il FUORI CONCORSO si chiude con il restauro di Christine – La macchina infernale di John Carpenter, protagonista della prima retrospettiva di Steve Della Casa (nel 1999) e scelto come finale di questo nuovo biennio di direzione. Tra questi due film, estremamente significativi per capire lo spirito del festival, tantissime opere che hanno segnato il 2023 o che – scommettiamo – segneranno l’anno a venire.

I nuovi film di grandi maestri che non smettono di sorprenderci come Victor Erice, Lav Diaz, Takeshi Kitano, Raul Ruiz, Barbet Schroeder, Mario Martone, si affiancano a quelli di registi vitali e cruciali del cinema contemporaneo come Radu Jude, Quentin Dupieux, Alexander Payne, Christian Petzold (protagonista anche di una masterclass) e nomi di grandi talenti da ribadire come Martin Rejtman, Damien Manivel, Rodrigo Moreno, Faouzi Bensaidi. Commedie indie americane (come il bellissimo You Hurt My Feelings di Nicole Holofcener) rispondono a sentiti omaggi a quella nostrana (Il punto di rugiada di Marco Risi, in nome del padre Dino).

Biopic produttivamente importanti (Dance First su Samuel Beckett, Folle d’amore sulla poetessa Alda Merini) convivono con opere prime amatissime (Earth Mama, targato A24), grandi performance d’attori e attrici (Griffin Dunne nel delicato Ex-Husbands, Isabelle Huppert in solo in Marianne) si alternano a documentari (politici come Sedici millimetri alla rivoluzione di Giovanni Piperno o Nuclear Now di Oliver Stone, storici e cinefili come Jeune cinéma), film animati (l’incredibile Robot Dreams) si trovano insieme a puntate di amatissimi gialli televisivi (festeggiamo i 10 anni di I delitti del Barlume) e opere dedicate a istituzioni importanti (Uomini e dei – Le meraviglie del Museo egizio).

Un FUORI CONCORSO ricchissimo, fatto per soddisfare tutti i pubblici possibili di Torino, dal cinefilo esigente al grand public. All’interno del FUORI CONCORSO trovate, per questo motivo, altre tre sottosezioni: TORINOFILMLAB, in cui si trovano film imperdibili, applauditi nei migliori festival del mondo e sviluppati anche dall’eccellente laboratorio torinese; LA PRIMA VOLTA, in cui sono raccolte sei opere prime italiane, sei esordi meritevoli d’attenzione, che vanno dalla commedia alla docufiction, dalla satira al noir;

e RITRATTI E PAESAGGI, che presenta storie di luoghi e personaggi italiani, dal capo ultras dell’Atalanta (A guardia di una fede) a Marcello Lippi (Adesso vinco io), dalla storia di Versace (Gianni Versace, l’imperatore dei sogni) al festival ideato da Paolo Fresu (Berchidda Live), al film con Drusilla Foer (La donna che riapriva i teatri), passando per la tradizione di Luci dell’avanspettacolo, il teatro patologico di Io sono un po’ matto e tu?, l’incredibile casting itinerante di I 400 giorni – Funamboli e maestri. Ce n’è per tutti i gusti.

Fuori Concorso | Il gioco della finzione. Nuovi sguardi argentini

Il 2023 resterà come una delle migliori annate nella storia del cinema argentino. Non solo per l’eccezionale quantità di opere passate per i grandi festival internazionali, ma soprattutto per la ricchezza di scritture, registri, sguardi, capaci di spaziare dalla commedia all’heist movie, dal documentario teorico al saggio ibrido. Un risultato ancora più straordinario se si tiene conto delle dimensioni della sua industria cinematografica. Ben cinque lungometraggi figurano nelle varie sezioni del 41° TFF.

A questi cinque, se ne aggiungono altri cinque all’interno di un focus speciale dedicato alle opere prime e seconde realizzate negli ultimi tre anni. Un modo per evidenziare ulteriormente la grande vitalità del cinema argentino – non solo nei suoi autori più riconosciuti e affermati – e per scommettere sul suo futuro. Senza l’ambizione di essere esaustivi. Al di là delle inevitabili differenze, i cinque film che compongono il focus condividono un certo approccio ludico alla finzione, come strumento di reinvenzione e trasfigurazione del reale.

Il gioco, ora più leggero (Clementina, Cambio Cambio, Qué serà del verano), ora più doloroso (Clara se pierde en el bosque, Mamà, Mamà, Mamà) consiste nell’approcciare il mondo come fonte inesauribile di possibilità narrative ed estetiche, da comporre e scomporre a piacimento secondo logiche personali e libere da ogni sovrastruttura. L’imprevedibilità è un altro segno distintivo: che si tratti di rielaborazioni traumatiche, thriller, autofiction o found footage, nessun film segue tracciati tradizionali. Ogni opera si muove per vie inattese, in un fertile confronto con il reale che contamina o sovverte le drammaturgie.

Crazies

Ideata dal grande Luciano Sovena – scomparso lo scorso 14 maggio, e a lui quest’anno dedicata – la sezione competitiva CRAZIES presenta un Concorso di otto opere di cinema di genere fantastico e orrorifico, con il minimo comun denominatore di un’ironia che è sempre stata una delle caratteristiche principali di Luciano. Una selezione di cinema prima di tutto surreale, febbrile, divertente, in cui incubi si intrecciano a satire, allucinazioni lisergiche a crudi sottotesti politici, e in cui l’orrore dialoga con il grottesco o la commedia deformata.

Dall’ammattimento di Augure dell’acclamato artista visuale belga/congolose Baloji, che balla indemoniato sul conflitto tra società arcaica e contemporanea, si passa a un’opera cruda sul corpo della donna e i confini dell’etica scientifica come l’americano Birth/Rebirth, dal teatro dell’assurdo zombie del genietto giapponese Kenichi Ugana (Visitors – Complete Edition) si arriva ai luoghi concentrazionari, disperati e paranoici dell’italiano The Complex Forms, dalla poesia notturna e vampiresca del francese La morsure si giunge alla follia degenere e non inquadrabile del coreano The Sin, per chiudere con La ermita, opera seconda (di possessione) dell’acclamata regista di Piggy,

e con Vincent doit mourir, esordio francese che da un paradossale pretesto ai confini della realtà estrae una parabola estremamente contemporanea. Intorno a una sezione del genere (o meglio: di genere) non poteva che esserci un double bill fuori concorso, come storia del cinema comanda: due mediometraggi francofoni, Michel Vay e Marinaleda, racchiudono in unico programma lo spirito anarcoide della sezione. È in questo contesto che abbiamo inserito, naturalmente fuori concorso, uno dei film dell’anno, incredibile successo di pubblico in Francia, ovvero Il regno animale, tra il coming of age e l’allegoria politica, un film su un mondo che sta tornando (purtroppo o per fortuna?) allo stato di natura. Letteralmente. Ecco: le visioni eccentriche del festival le trovate qui.

L’associazione Amici di Luciano Sovena, voluta fortemente da Simona Bianchi, Steve Della Casa, Cristiana Massaro, Francesco Ranieri Martinotti, Maria Carolina Terzi e altri amici ed estimatori di Luciano Sovena ha assegnato sette borse di studio a studenti selezionati da diverse scuole di cinema, che parteciperanno al Torino Film Festival per seguire in particolare la sezione CRAZIES.

Nuovimondi

NUOVIMONDI torna a proporre la sua selezione di opere che allargano le prospettive del cinema contemporaneo, spingendolo verso il confine tra l’osservazione e la fantasia, la registrazione della realtà e l’elaborazione dell’immaginario. Un cinema che resiste come stato d’animo dell’attesa, come fluire di narrazioni costruite sul campo lungo della memoria e sul dettaglio dell’esserci, qui e ora, nella verità del tempo che si vive. Quelle che proponiamo quest’anno sono storie che attraversano le città, dal centro alla periferia, per tracciare una mappatura esistenziale di figure che cullano la loro estraneità e vivono come appartenessero altrove.

Storie di moderni hobos metropolitani (Failed State) e di ragazze innamorate senza tetto né legge (Sofia Foi), di operai rumeni che trovano l’amore nella notte di Bruxelles (Here) e di guide turistiche portoghesi che trascinano il loro perduto amore nei luoghi della storia di Lisbona. Storie di svaporamenti nella calura estiva, controra esistenziale che libera i sentimenti di un gruppo di studenti giapponesi intenti a girare un film (Retake) e accende i posticci progetti criminali di una coppia di sbandati nella periferia finlandese (Natura). Storie di vite vissute nel passato, che riverberano nel presente vaghi spettri sospesi tra le attese tradite della giovinezza (Inside the Yellow Cocoon Shell),

i ritorni obbligati alla virtualità della realtà (Renaissance) e la ricostruzione fantasmatica della Storia (An Asian Ghost Story). Nell’insieme, si tratta di vedere dove il cinema contemporaneo sta spingendo i confini di una narrazione che si incarna nelle forme espressive per vivere la flagranza dei sentimenti, l’empatia di un filmare che rivela la verità dei luoghi, dei corpi, dello spirito. Tracce aperte per un presente del filmare alla perenne ricerca del nuovo. Autori giovani che non cercano compromessi per il loro cinema e trovano i risultati nella precisione del loro approccio.

Back to Life

La lunga tradizione che lega il cinema del passato al Torino Film Festival si rinnova anche quest’anno. La sezione BACK TO LIFE, che si ripropone di riportare nel suo ambito naturale, la sala, film tornati (letteralmente) a nuova vita grazie ad accurate operazioni di restauro, ma anche di riscoprire pellicole che per vari motivi sono rimaste o sono diventate invisibili, offre per questa nuova edizione un’altra selezione di titoli particolarmente ricca e versatile, capaci di incontrare il gusto degli spettatori più diversi. Opere curiose, che possono soddisfare i piaceri del cinefilo e al tempo stesso aprire nuovi terreni di ricerca per lo storico e questo soprattutto grazie al lavoro e alla dedizione delle più importanti cineteche italiane ed estere.

Si va da un grande capolavoro, L’intendente Sansho, di Kenji Mizoguchi, al monumentale film di Jacques Rivette, L’amour fou, dall’incontro di due cineasti indipendenti, Marco di Castri e Gianfranco Barberi, con il maestro dell’underground Michael Snow, in Now I know Snow, al film televisivo di John Boorman, Two Nudes Bathing, inedito in Italia e ispirato al dipinto “Gabrielle d’Estrées et une de ses sœurs”. Tra i film più particolari anche il “musicarello” Romance at Lung Shan Temple del taiwanese Pai Ko, che poco dopo fu condannato a morte, e i due film di viaggio in 16 mm del Fondo Petruccelli, girati da una coppia di ingegneri civili che tra i ’60 e i ’70 filmavano i luoghi dove lavoravano.

Gli amanti del poliziottesco potranno godere invece della recentissima versione restaurata di Uomini si nasce, poliziotti si muore, di Ruggero Deodato, mentre altri tre film italiani rendono omaggio a due città che hanno visto nascere il cinema in questo Paese: Dopo Mezzanotte di Davide Ferrario, che oggi appare un’incantevole istantanea della Torino del nuovo millennio, Vorrei che volo, di Ettore Scola, inchiesta sul fenomeno dell’immigrazione quasi dieci anni dopo Trevico Torino e Roma Nuda, di Giuseppe Ferrara, vera scoperta di quest’anno: il pubblico potrà per la prima volta ritrovare Thomas Milian, nella sua ultima e inedita apparizione.

Mezzogiorno di fuoco | John Wayne

Per alcuni il Duke è sinonimo di reazione, maschilismo, suprematismo bianco. E allora perché dedicargli un omaggio? La risposta è molto semplice, e ce la fornisce Jean-Luc Godard nella stupenda frase che campeggia sul manifesto del TFF 2023. Perché il fascino segreto del cinema americano trova in John Wayne la sua visualizzazione più bella, forte, chiara.

Io amo John Wayne perché in un film solleva Natalie Wood verso il cielo, perché in un altro film va a parlare con la moglie morta innaffiando la tomba, perché in un altro ancora parla di un giovane affermando che è talmente bravo con la pistola che non ha bisogno di dimostrarlo. Se non fosse un mito, non avrebbe saputo mettere in scena la propria imminente morte in un film che parla esattamente di questo. E se non fosse John Wayne non avrebbe fatto un film che parla di scazzottate e ubriacature nei mari del sud solo perché voleva farsi una vacanza con i suoi migliori amici a base di bevute e, appunto, di scazzottate“.

Consideriamo questo omaggio, che propone ottime copie di film in gran parte restaurati, come un deferente omaggio all’attore che più di chiunque altro ha saputo impersonare il mito americano. Era soprannominato il Duca per il suo modo elegante di camminare, non certo per la durezza delle nocche che faceva assaggiare ai nemici ma anche agli amici. Se il western è stata l’ultima grande forma di epica collettiva e se sta all’America come l’Iliade stava all’antica Grecia, Wayne è sicuramente Achille. Solo vederlo salire a cavallo dispensa grandi emozioni, e poco importa cosa pensasse del Vietnam. Avreste mai chiesto ad Achille cosa avrebbe votato alle elezioni?

Retrospettiva | Sergio Citti

Il Torino Film Festival festeggia il novantesimo anniversario della nascita di Sergio Citti, un anno dopo l’anno delle celebrazioni per il centenario pasoliniano. Citti è stato un collaboratore importante, anzi fondamentale, di Pasolini: il Virgilio di quel mondo antico e selvaggio che ha ispirato ed è stato protagonista di molte delle sue opere: rivedere i film di Citti oggi significa aggiungere profondità e ricchezza e meraviglia proprio a quell’umanità e a quel paesaggio che il cinema di Pasolini ha rivelato alla Storia e alla cultura. E per Citti l’incontro con Pasolini è stato un punto di partenza, il momento in cui ha gettato le basi di un modo di fare cinema che è rimasto unico nel panorama italiano.

Per questo motivo il Torino Film festival è orgoglioso di proporre al pubblico la prima retrospettiva completa che gli sia mai stata dedicata. Si mostreranno infatti tutti i lungometraggi che Citti ha realizzato per il cinema e le opere per la televisione: da Ostia a Fratella e sorello, passando per la serie Sogni e bisogni, interpretata da più importanti comici degli anni ’80. Ogni film sarà introdotto da uno o più ospiti: uno storico del cinema o da uno degli interpreti e collaboratori di Sergio Citti.

In occasione della retrospettiva sarà pubblicato il volume Sergio Citti – La poesia scellerata del cinema a cura di Matteo Pollone e Caterina Taricano (coedizione: Centro Sperimentale di Cinematografia – Edizioni Sabinae) che cerca di offrire una panoramica il più possibile ampia dell’attività di Citti nel cinema, attraverso una filmografia commentata da critici cinematografici e docenti universitari, una bibliografia aggiornata e un montaggio di interviste. Si è poi cercato di restituire un ritratto autentico del regista e dell’uomo grazie a una dettagliata biografia e un ricco apparato di testimonianze in cui si alternano racconti e ricordi di persone che hanno incrociato professionalmente e artisticamente la loro vita con quella di Citti, diventando in alcuni casi presenze importanti del suo percorso.

Nell’ambito della collaborazione con l’Università degli Studi ei Torino il 23 e il 24 novembre si terrà una Giornata di studio dedicata a Sergio Citti. A cura di Giulia Muggeo (Università di Torino) e Matteo Pollone (Università Piemonte Orientale). Principali relatori: Giacomo Manzoli, Roberto Chiesi, Paola Valentini, Gabriele Gimmelli, Francesca Cantore, Damiano Garofalo, Emiliano Morreale, Giulio Tosi. Con Steve Della Casa, David Grieco, Stefano Urbanetti.

Masterclass

La presenza di ospiti importanti e molto noti al pubblico rappresenta un importante arricchimento nel programma del TFF, ma anche una precisa indicazione di linea editoriale. I nostri ospiti verranno al festival non per partecipare a tappeti rossi e altre manifestazioni di mera mondanità. Saranno invece protagonisti di incontri e masterclass nelle quali (ciascuno con un proprio punto di vista e con un percorso concordato) racconteranno il loro rapporto con il cinema.

Diceva François Truffaut che ognuno di noi ha due mestieri, il proprio e quello di critico cinematografico. Partendo da questo simpatico paradosso, abbiamo chiesto a questi protagonisti dello spettacolo di proporsi al pubblico raccontando le loro idee e il loro punto di vista, certi che sarà un momento importante e caratterizzante per il nostro festival.

Pupi Avati: da Una gita scolastica a Storia di ragazzi e di ragazze, da Dante a La casa dalle finestre che ridono, 50 anni di carriera del regista emiliano rivivranno nei suoi racconti, intervistato dal direttore del TFF Steve Della Casa.

Fabrizio Gifuni: uno dei maggiori attori italiani, una vita tra cinema e teatro. Parlerà dei film che ha fatto, dei registi con i quali ha lavorato e delle sue grandi passioni per la settima arte.

Christian Petzold: esponente di punta della scuola di Berlino, alfiere di un cinema tra realismo e suggestioni visive, Orso d’Argento al festival di Berlino, Petzold è uno dei registi più interessanti della sua generazione.

Caterina Caselli: la ragazza degli anni sessanta è oggi, con la Sugar, un’attenta e intelligente produttrice di colonne sonore per il cinema. Nell’incontro racconterà il suo lavoro e introdurrà Paolo Conte alla Scala, il film da lei prodotto sul concerto del Maestro.

Drusilla Foer: ironia, intelligenza, eleganza: coinvolta da Francesco Martinotti in uno splendido ritratto di una donna coraggiosa (La donna che riapriva i teatri), Drusilla Foer racconterà come il cinema ha influenzato ie sue scelte e il suo percorso artistico.

Kyle Eastwood: jazzman, attore e compositore statunitense, figlio del grande attore e regista Clint Eastwood, Kyle Eastwood sarà al TFF per ripercorrere la sua carriera di musicista, ma anche di attore e compositore di colonne sonore di importanti pellicole del padre – come Million Dollar Baby, Gran Torino, Mystic River, Invictus, Letters from Iwo Jima – e raccontare il suo speciale rapporto con il cinema, che lo ha portato alla realizzazione del progetto musicale Eastwood by Eastwood.

Oliver Stone: tre volte premio Oscar, attento narratore di fatti storici, appassionato sostenitore delle cause in cui crede, Oliver Stone è un personaggio al tempo stesso scomodo e iconico della nuova Hollywood.


Tutti i film del 41° Torino Film Festival

Concorso Lungometraggi

ARTURO A LOS 30 / ABOUT THIRTY di Martín Shanly (Argentina 2023, DCP, 92′) Un uomo alle soglie della maturità, un coming of age tardivo, una commedia irresistibile e inclassificabile, malinconica e cerebrale.

BIRTH di Jiyoung Yoo (Corea del Sud, 2023, DCP, 155′) Una gravidanza inattesa spezza l’equilibrio di una coppia. Memore di Lee Chang-dong, un’analisi spietata di sentimenti inconfessabili: egoismo, ambizione, disinteresse.

CAMPING DU LAC di Eléonore Saintagnan (Belgio/Francia, 2023, DCP, 70′) Un campeggio vista lago come concentrato di miti e leggende. Un elogio del racconto che è anche parabola ecologica. Trasognato, come un film di Luc Moullet.

GRACE di Ilya Povolotsky (Russia, 2023, DCP, 119′) On the road: una incredibile esperienza sensoriale attraverso le frontiere paesaggistiche, linguistiche e culturali della Russia contemporanea.

KALAK di Isabella Eklöf (Svezia / Danimarca, 2023, DCP, 125′) Cosa cela dietro quel sorriso spento, Jan? Un trauma scioccante da elaborare, una storia scottante ambientata tra i ghiacci della Groenlandia.

LINDA VEUT DU POULET! / CHICKEN FOR LINDA! di Chiara Malta, Sébastien Laudenbach (Francia / Italia, 2023, DCP, 76′) Un maestro dell’animazione francese, una regista da sempre fuori formato, una commedia animata a rotta di collo, anarchica, esilarante, serissima.

MANDOOB / NIGHT COURIER di Ali Kalthami (Arabia Saudita, 2023, DCP, 111′) In una Riyad notturna, ultramoderna e poco vista al cinema, le tragicomiche vicissitudini di un fattorino, metafora di una società in cambiamento.

NON RIATTACCARE di Manfredi Lucibello (Italia, 2023, DCP, 90′) Come l’incontro tra Locke e La voce umana: un’auto, una donna alla guida, la voce di un uomo al telefono. Una grande prova di Barbara Ronchi.

LA PALISIADA di Philip Sotnychenko (Ucraina, 2023, DCP, 100′) Due spari, a 25 anni di distanza. E un film (giallo, a modo suo) che mostra i modi in cui la storia ufficiale viene costruita. Col fantasma della verità, ad aleggiare.

LE RAVISSEMENT / THE RAPTURE di Iris Kaltenbäck (Francia, 2023, DCP, 97′) Celebrato come uno dei migliori esordi dell’anno, la storia di un sogno di maternità disperato, che procura brividi e tenerezza.

SOLEILS ATIKAMEKW / ATIKAMEKW SUNS di Chloé Leriche (Canada, 2023, DCP, 103′) Quebec, 1977: cinque persone della comunità di nativi Atikamekw sono trovate morte. E restano in attesa di giustizia. Una versione intima e umanista di Killers of the Flower Moon.

WHITE PLASTIC SKY di Tibor Bánóczki, Sarolta Szabó (Ungheria / Slovacchia, 2023, DCP. 111′) In un futuro prossimo, le persone possono scegliere di morire e diventare alberi. Tra Stanisław Lem e Miyazaki, un’animazione distopica che diventa una splendida storia d’amore.

Concorso Documentari internazionali

CIELO ABIERTO di Felipe Esparza Pérez (Perù, 2023, DCP, 65′) Un padre, un figlio, una cava, un programma digitale. In mezzo, il ricordo di una moglie e di una madre scomparsa. Come ricostruire un dialogo fra i due uomini? Come unire il materiale e l’astratto?

CLORINDO TESTA di Mariano Llinás (Argentina, 2022, DCP, 100′) Un film su Clorindo Testa, architetto brutalista argentino. O forse sul padre del regista o, ancora, sull’Argentina. Di sicuro, un film di Llinás (Historias extraordinarias, La flor) geniale e vertiginoso.

DIAMOND MARINE WORLD di Hsiu Yi Huang (Taiwan, 2023, DCP, 154′) Il taiwanese Du ha un sogno: avviare un allevamento di gamberi in Myanmar. Ad aiutarlo c’è la ragazza birmana Sue, mentre la regista filma tutto, anche quello che non dovrebbe… Un’avventura epica, politica, incredibilmente intima.

NOTRE CORPS / OUR BODY di Claire Simon (Francia, 2023, DCP, 168′) Nel reparto di ginecologia di un ospedale di Parigi, Simon registra, ascolta e racconta storie, volti e malattie. Compresa la sua, in una straordinaria indagine sul corpo, e la forza, delle donne.

PELIKAN BLUE di László Csáki (Ungheria, 2023, DCP, 80′) Alla fine del comunismo, tre ragazzi ungheresi si recano a ovest con biglietti contraffatti. E creano un redditizio (e capitalistico) modello di lavoro. Una vicenda vera e paradossale raccontata con un’animazione da street art.

RETRATOS FANTASMAS / PICTURES OF GHOSTS di Kleber Mendonça Filho (Brasile, 2023, DCP, 93′) Un viaggio nel tempo e nell’architettura di Recife e nel cinema dello stesso Mendonça, tra archivio, ricordi e istantanee di un passato in cui le sale erano luoghi di sogni e condivisioni. Un mondo di fantasmi.

SILENCE OF REASON di Kumjana Novakova (Bosnia, 2023, DCP, 63′) Immagini d’archivio dall’ex Jugoslavia; il villaggio bosniaco di Foča, “il campo di stupro”; i racconti delle vittime delle violenze operate dalle truppe serbe: un film militante, durissimo, un atto di memoria e insieme di rinascita.

SMILING GEORGIA di Luka Beradze (Georgia, 2023, DCP, 62′) La promessa elettorale del presidente della Georgia (sconti per tutti sulle cure odontoiatriche!) priva dei denti decine di persone. È una tragedia o una farsa? E qual è il costo delle mezze verità dei politici?

 

Concorso Documentari italiani

ANULLOJE LIGLIN di Fabrizio Bellomo (Italia, 2023, DCP, 62′) Tra prima persona e archivio, sulle tracce del regime comunista di Enver Hoxha, disperse nel paesaggio paradossale dell’Albania di oggi.

LE BELLE ESTATI di Mauro Santini (Italia, 2023, DCP, 74′) Uno dei massimi registi del cinema laterale italiano adatta Pavese al corpo, allo sguardo e al presente di un liceo pesarese. Un teen movie sperimentale.

GETTING OLDER IS WONDERFUL di Fabrizio Polpettini (Francia / Italia, 2023, DCP, 57′) Vita e opere di Kader Abdolah, scrittore iraniano diventato olandese dopo essere fuggito dal suo paese. Un ritratto politico sul senso di essere intellettuale.

GIGANTI ROSSE di Riccardo Giacconi (Italia, 2023, DCP, 87′) Esordio nel lungo di una promessa mantenuta del nostro cinema di ricerca. Una commedia familiare. E un giallo sulla messa in scena della realtà e della memoria.

LUX SANTA di Matteo Russo (Italia, 2023, DCP, 73′) Tre amici nell’entroterra calabrese. La festa patronale è in arrivo. Un documentario di prossimità, sincero e potente.

LA MECCANICA DELLE COSE / THE MECHANICS OF THINGS di Alessandra Celesia (Francia / Germania, 2023, DCP, 92′) Un gatto cade dall’ottavo piano. Sopravvive. È solo il principio di una ricerca in prima persona su come riparare non solo i corpi, ma anche i sentimenti.

OLTRE LA VALLE di Virginia Bellizzi (Italia, 2023, DCP, 80′) Confine fra Italia e Francia, terra di transito: le vite dei migranti si intrecciano a quelle degli operatori di un centro di accoglienza.

A STRANGER QUEST di Andrea Gatopoulos (Italia/USA/Canada, 2023, DCP, 104′) David Rumsey è un grande collezionista di mappe. Il film è il suo museo: anche virtuale, anche sentimentale, tutto da attraversare.

TEMPO DI ATTESA di Claudia Brignone (Italia, 2023, DCP, 75′) Intorno a un’ostetrica esperta, una comunità di donne in gravidanza nasce e si confronta nel parco del Bosco di Capodimonte, a Napoli.

TERRA NOVA di Lorenzo Pallotta (Italia, 2023, DCP, 53′) Una rompighiaccio segue la rotta di una nave che, 35 anni prima, cercava di raggiungere la baia di Terra Nova. Tra presente e passato d’archivio, epica sperimentale.

 

Spazio Italia

Concorso Cortometraggi Italiani

Programma #1 La scoperta della vita di giovani di fronte alla Storia, ma anche storie di inganni, disillusione e delicata osservazione del reale.

AMATEUR COUPLE di Luca Mastrogiovanni, Ciro Zecca (Italia, 2023, DCP, 26′) LE FENNE di Giulia Di Maggio (Italia, 2023, DCP, 15′)

FRARÌA di Alberto Diana (Italia, 2023, DCP, 18′)

L’ULTIMO ASINO di Angelo Urbano (Italia, 2023, DCP, 20′) TURISTI di Adriano Giotti (Italia, 2023, DCP, 14′)

MISS POLLY HAD A DOLLY di Pietro Lafiandra, Flavio Pizzorno, Andrea Rossini (Italia, 2023, DCP, 6′)

Programma #2 La meraviglia e lo stupore che scaturiscono dal mondo, una certa poesia delle immagini, la feroce ironia del presente e l’eternità di parole antiche.

ORCHARD di Federico Barni (UK / Italia, 2023, DCP, 19′)

EVEN TIDE di Francesco Clerici (Svizzera / Italia, 2023, DCP, 11′)

IMPRESSIO IN URBE – SIRACUSA di Giuseppe Spina, Giulia Mazzone (Italia, 2023, DCP, 18′) BRUM BRUM di Donatello Fumarola, Laura Cingolani (Italia, 2023, DCP, 5′)

UN RESPIRO PARZIALE MA INTERO / ONE BREATH PARTIAL BUT COMPLETE di Lorenzo Spinelli (Italia, 2023, DCP, 17′)

ROSSO di Lorenzo Puntoni (Italia, 2023, DCP, 20′)

IL CORPO DEL MONDO di Simone Massi (Italia, 2023, DCP, 4′)

Programma #3 Il quotidiano e l’inaspettato: storie di vita che si consumano in pochi sguardi o in infiniti ritorni. Incontri magici e scoperte improvvise.

DUE BATTITI di Marino Guarnieri (Italia, 2023, DCP, 18′) KORE di Fabiana Russo (Italia, 2023, DCP, 19′)

NIENTE di Eugenia Costantini (Italia, 2023, DCP, 20′)

OSAS E LE DONNE DI BENIN CITY di Gabriele Gravagna (Italia, 2023, DCP, 15′) SONO APPARSO ALLA MADONNA di Fabio Morgan (Italia, 2023, DCP, 19′)

YOU LAND di Debora Maité (UK / Italia, 2023, DCP, 15′)

Cortometraggi Italiani | Fuori Concorso

COUPON – IL FILM DELLA FELICITÀ di Agostino Ferrente (Italia, 2023, DCP, 18′) Uno scherzo musicale che coinvolge un noto personaggio politico, naturalmente unplugged.

DOMINA di Devid D’Amico (Italia, 2023, DCP, 8′) Manuela Arcuri ritorna sulle scene con grande ironia, mettendo in scena un personaggio che…

GATTO NELLA CASA DEI FANTASMI di Elisabetta Sgarbi (Italia, 2023, DCP, 30′) Un gatto, molto materiale d’archivio, un grande scrittore. Il nuovo film di Elisabetta Sgarbi è sospeso tra passioni senza tempo.

TUULIKKI di Teemu Nikki (Finlandia, 2022, DCP, 14′) La complicata relazione tra una figlia e una madre. Dal regista di Il cieco che non voleva vedere Titanic.

L’ERMENEUTICA DEGLI STRACCIONI di Marco Bertolotti (Italia, 2023, BVU, 5′) Un professionista in età avanzata si propone di discutere di filosofia con alcuni amici, ma questi lo dileggiano ricordandogli alcune sconfitte al gioco degli scacchi.

 

Fuori Concorso

UNE ANNÉE DIFFICILE CS di Olivier Nakache, Éric Toledano (Francia, 2023, DCP, 120′) Si può diventare ecologisti per convenienza? Dai registi di Quasi amici, con Noémie Merlant e Pio Marmaï, una commedia scatenata sul consumismo compulsivo e la militanza 2.0.

CERRAR LOS OJOS / CLOSE YOUR EYES di Víctor Erice (Spagna / Argentina, 2023, DCP, 169′) Un regista si mette alla ricerca di un attore scomparso, convinto sia ancora vivo. Il ritorno di Erice a tre decenni da Il sole della mela cotogna. Un film sulla memoria, l’oblio. Il cinema.

CHRISTINE / CHRISTINE – LA MACCHINA INFERNALE di John Carpenter (USA, 1983, DCP, 110′) A quarant’anni dall’uscita (e a 24 da una storica retrospettiva del TFF a Carpenter), torna uno dei film più cupi del regista americano, tratto naturalmente da Stephen King.

DANCE FIRST di James Marsh (USA, 2023, DCP, 100′) Di Samuel Beckett tutti conoscono i lavori, ma chi saprebbe raccontare la sua vita? Ci prova James Marsh (Doppio gioco, La teoria del tutto), in questo biopic con Gabriel Byrne.

LOS DELINQUENTES di Rodrigo Moreno (Argentina / Brasile / Lussemburgo / Cile, 2023, DCP, 180′) 25 anni dopo Mala época, Moreno torna al TFF con un racconto in tre atti, tra crime story e commedia drammatica. In patria è già un cult.

I DELITTI DEL BARLUME di Roan Johnson, Milena Cocozza (Italia, 2023, DCP, 96’) Per l’undicesimo compleanno della collection, il TFF programma un nuovo episodio, Il pozzo dei desideri: un morto in un pozzo dà il via all’estate portando con sé un caso per la Fusco, uno sfratto per Massimo, Tizi e Beppe e un guaio per Pasquali-sindaco.

DÉSERTS di Faouzi Bensaïdi (Germania/Belgio/Francia/Marocco, 2023, DCP, 124′) Due esattori tra i villaggi del deserto marocchino. Un western dell’assurdo, politico e astratto, un po’ Beckett e un po’ Polanski.

DO NOT EXPECT TOO MUCH FROM THE END OF THE WORLD di Radu Jude (Romania / Lussemburgo/ Francia / Croazia, 2023, DCP, 163′) Bucarest: un giorno nella vita di Angela, libera professionista, influencer, sfruttata. Commedia, road movie, satira sulla gig economy, tra found footage, Tik Tok e un incredibile finale.

EARTH MAMA di Savanah Leaf (UK / USA, 2023, DCP, 97′) Nella Bay Area di San Francisco, il racconto della gravidanza di una giovane donna afroamericana: un film dalla dolcezza disarmante, venato di sottile crudeltà.

ESSENTIAL TRUTHS OF THE LAKE di Lav Diaz (Filippine / Portogallo / Singapore / Taiwan / Svizzera / UK, 2023, DCP, 215′) Filippine oggi, sotto il regime populista di Duterte: chi ha ucciso Esmeralda Stuart? Lav Diaz riprende la figura dell’investigatore Hermes e la sua sete di verità.

EX-HUSBANDS di Noah Pritzker (USA, 2023, DCP, 98′) Peter è in crisi esistenziale, alle prese con matrimoni difficili: il suo, ma anche quello dei genitori. Griffin Dunne assoluto protagonista, ancora insieme a Rosanna Arquette 38 anni dopo Fuori orario.

FOLLE D’AMORE – ALDA MERINI di Roberto Faenza (Italia, 2023, DCP, 101′) A Milano, sui Navigli, c’è un appartamento sempre pieno di intellettuali e artisti. Sono tutti lì per lei, Alda Merini. Faenza e Laura Morante raccontano la poetessa più amata.

THE HOLDOVERS di Alexander Payne (USA, 2023, DCP, 132′) Anni ’70. Un insegnante di college (Paul Giamatti) passa le vacanze natalizie con un allievo ribelle. Un legame improbabile ma vero. Payne torna a fare ciò che gli riesce meglio: raccontare storie di uomini fragili.

L’ÎLE di Damien Manivel (Francia, 2023, DCP, 73′) Su una spiaggia un gruppo di amici festeggia la partenza di una di loro, mentre in uno studio un gruppo di ballerini replica (o anticipa) i loro gesti. Danza, performance, set nel set.

INDAGINE SU UNA STORIA D’AMORE di Gianluca Maria Tavarelli (Italia, 2023, DCP, 100′) Paolo e Lucia si amano da sempre, ma da tempo sono stanchi e disillusi. E se qualcuno chiedesse loro di partecipare a un programma tv dove raccontare la loro crisi?

JEUNE CINÉMA di Yves-Marie Mahe (Francia, 2023, DCP, 73′) C’era una volta, tra i 60 e i ’70, il festival di Hyères, luogo di entusiasmi, polemiche, dibattiti e incontri con cineasti già grandi (Godard, Chabrol) e altri ancora acerbi (Garrel, Akerman…).

KUBI di Takeshi Kitano (Giappone, 2023, DCP, 131′) Kitano mette in scena il suo romanzo storico sull’incidente di Honnō-ji: un poderoso affresco sul Giappone feudale, tra guerre e samurai, violenza e desiderio.

MARIANNE di Michael Rozek (UK, 2023, DCP, 87′) Una casa, un divano, un monologo tra vita, arte, cinema. E un regista, silenzioso, che filma. In scena solo lei, Isabelle Huppert, limpida e interlocutoria più che mai.

MIMI DE DOAURNENEZ di Sébastien Betbeder (Francia, 2023, DCP, 38′) UN PINCEMENT AU COEUR di Guillaume Brac (Francia, 2023, DCP, 38′) La provincia e le scelte di vita. Le possibilità dell’adolescenza e i rimpianti dell’età adulta. Da due maestri del cinema intimista (Betbeder e Brac) due film piccoli e perfetti.

OMAGGIO A MIMMO JODICE di Mario Martone (Italia, 2023, DCP, 52′) Amico di Jodice, Martone racconta il grande fotografo napoletano: un film realizzato per la mostra alle Gallerie d’Italia di Torino, Mimmo Jodice. Senza tempo.

PAOLO CONTE ALLA SCALA – IL MAESTRO È NELL’ANIMA di Giorgio Testi (Italia, 2023, DCP, 105′) Nel febbraio 2023, Paolo Conte tiene un concerto alla Scala di Milano: un grande artista e il tempio della musica.

LA PRÁCTICA / THE PRACTICE di Martín Rejtman (Argentina / Cile / Portogallo, 2023, DCP, 89′) Lasciato dalla moglie, infortunato, un insegnante di yoga cerca nuovi modi per ricominciare a vivere. Da Rejtman (giurato del TFF), una commedia minimalista sulla le relazioni umane e il benessere.

IL PUNTO DI RUGIADA di Marco Risi (Italia, 2023, DCP, 112′) Due giovani sbandati sono condannati ai lavori socialmente utili in una casa di riposo. Marco Risi: il cinema come lezione di vita.

EL REALISMO SOCIALISTA di Raúl Ruiz, Valeria Sarmiento (Cile, 2023, DCP, 78′) Il racconto ironico (come solo le tragedie sanno essere) del processo di Unità Popolare di Salvator Allende, prima del colpo di stato del ’73. Un altro Ruiz recuperato grazie al lavoro di Valeria Sarmiento.

RICARDO ET LA PEINTURE / RICARDO AND THE PAINTINGS di Barbet Schroeder (Francia/USA, 2023, DCP, 80′) Schroeder filma vita e lavoro dell’amico artista Ricardo Cavallo (insegnante e paesaggista, uomo semplice e rigoroso) e gira una straordinaria lezione di cinema e pittura.

ROBOT DREAMS di Pablo Berger (Spagna / Francia, 2023, DCP, 90′) Dall’autore di Blancanieves, un’incursione animata nella Manhattan anni ’80, dove il solitario Dog si costruisce un robot per avere un amico.

ROTER HIMMEL / AFIRE di Christian Petzold (Germania, 2023, DCP, 103′) Due amici, una ragazza, un bagnino, una località di vacanze minacciata dal fuoco: Petzold racconta il desiderio (di storie da vivere e amori da raccontare) con una leggerezza inimitabile.

SEDICI MILLIMETRI ALLA RIVOLUZIONE di Giovanni Piperno (Italia, 2023, DCP, 67′) Cos’ha significato essere comunisti? E cosa può ancora significare? Piperno viaggia nel tempo (con le parole di Luciana Castellina e le immagini prodotte dal PCI) e parla al presente.

SOLO di Sophie Dupuis (Canada, 2023, DCP, 101′) Una storia d’amore distruttiva nell’atmosfera elettrizzante dei drag queen cabaret di Montreal. Proiezione in collaborazione con il Lovers Film Festival.

TRAVOLTI DA UN’INSOLITA CENSURA – TUTTO CIÒ CHE AL CINEMA NON SI PUÒ PIÙ VEDERE di Luca Beatrice, Luigi Mascheroni (Italia, 2023, 40′) «È giusto che un’opera d’arte sia sottoposta all’etica e alla morale?», si chiedono i due autori ripensando a film che oggi sarebbero forse considerati scomodi: La città delle donne, Il sorpasso, Dramma della gelosia, Amici miei

UOMINI E DEI. LE MERAVIGLIE DEL MUSEO EGIZIO di Michele Mally (Italia, 2023, DCP, 86′) Una narrazione straordinaria per conoscere tesori, storie, volti, misteri del Museo più importante. Con una guida d’eccezione: Jeremy Irons.

VANGELO SECONDO MARIA di Paolo Zucca (Italia, 2023, DCP, 103′) Una lettura inconsueta della figura di Maria (Benedetta Porcaroli), giovane donna che sogna di scoprire il mondo. E che si innamora di Giuseppe (Alessandro Gassman).

YANNICK di Quentin Dupieux (Francia, 2023, DCP, 67′) Humour nero e graffiante in una scatenata e irriverente commedia dell’assurdo dove brilla l’astro nascente del cinema francese: Raphaël Quenard.

YOU HURT MY FEELINGS di Nicole Holofcener (USA, 2023, DCP, 93′) Lei è scrittrice, lui terapeuta. Tutto si complica quando per errore lei ascolta lui mentre parla male del suo romanzo. Commedia newyorchese tra (s)fiducia, bugie e non detti.

FUORI CONCORSO | Carta bianca a Oliver Stone

NUCLEAR NOW di Oliver Stone (USA, 2022, DCP, 105′) E se la risposta al cambiamento climatico fosse il ritorno al nucleare? Provocatorio come sempre Oliver Stone prova a immaginare il futuro.

FUORI CONCORSO | La prima volta

AMEN di Andrea Baroni (Italia, 2023, DCP, 89′) Tre sorelle in un casolare di campagna, isolate dal mondo, con un padre inflessibile e una nonna dedita alle Sacre Scritture. La tragedia incombe.

CASTELROTTO di Damiano Giacomelli (Italia, 2023, DCP, 65′) Un grande Giorgio Colangeli è un Don Chisciotte di provincia, in un revenge movie sulle fake news di paese.

GIRASOLI di Catrinel Marlon (Italia, 2023, DCP, 97′) Anni 60. L’amore in gabbia, in un ospedale psichiatrico. Esordio alla regia per la madrina del festival, con Monica Guerritore.

HOLY SHOES di Luigi Di Capua (Italia, 2023, DCP, 100′) È “scarpe diem” per diversi personaggi: un’occasione per raccontare nevrosi, manie e frustrazioni e per sorridere un po’ di noi stessi.

MAMA MERCY di Alessandra Cutolo (Italia, 2023, DCP, 72′) Una donna africana a Roma, non una città, una federazione di tante diversità. La vita nascosta, raccontata minuziosamente, tra doc e fiction.

ROMA BLUES di Gianluca Manzetti (Italia, 2023, DCP, 86′) Cinefilia portami via: un coming of age adolescenziale sulle strade di Roma e dell’amatissimo noir americano.

FUORI CONCORSO | Ritratti e paesaggi

I 400 GIORNI – FUNAMBOLI E MAESTRI di Emanuele Napolitano e Emanuele Sana (Italia, 2023, DCP, 70′) Storia di un casting che ha girato l’Europa: un’iniziativa per scoprire giovani talenti gestita con passione e intelligenza.

A GUARDIA DI UNA FEDE di Andrea Zambelli (Italia, 2023, DCP, 100′) Storia e filosofia di un ultrà: un ritratto del Bocia, storica guida della curva atalantina, ora in esilio.

ADESSO VINCO IO di Simone Herbert Paragnani, Paolo Geremei (Italia, 2023, DCP, 90′) Marcello Lippi, campione del mondo, vincitore di scudetti e di Champions League, innovatore del calcio. Un racconto appassionato di un allenatore vincente e un uomo coraggioso.

BERCHIDDA LIVE di Michele Mellara, Alessandro Rossi, Gianfranco Cabiddu (Italia, 2023, DCP, 94′) Paolo Fresu è di Berchidda, dove organizza “Time in jazz”, rassegna imperdibile per molti musicisti e documentata nel corso degli anni.

LA DONNA CHE RIAPRIVA I TEATRI di Francesco Ranieri Martinotti (Italia, 2023, DCP, 52′) In Toscana, una signora decide di dedicare la sua vita per salvare un teatro destinato a chiudere. Con Drusilla Foer.

ERA SCRITTO SUL MARE di Giuliana Gamba (Italia, 2023, DCP, 60′) Marettimo. L’epica storia dei suoi abitanti che, al principio del secolo scorso, navigano fino all’Alaska per la pesca del salmone.

GIANNI VERSACE, L’IMPERATORE DEI SOGNI di Mimmo Calopresti (Italia, 2023, DCP, 70′) Gianni Versace fin da bambino passa il suo tempo a disegnare abiti, e a pensare in grande: la sua vita sarà favolosa, il suo nome risuonerà a livello mondiale.

IO SONO UN PO’ MATTO E TU? di Dario D’Ambrosi (Italia, 2023, DCP, 79′) Il teatro Patologico di Dario D’Ambrosi coinvolge un gruppo di grandi attori italiani per riflettere sulla malattia mentale.

LUCI DELL’AVANSPETTACOLO di Francesco Frangipane (Italia, 2023, DCP, 70′) Un racconto (con Lillo, David Riondino, Marco Risi, Margherita Fumero…) sul genere più popolare del dopoguerra. Un progetto di Antonio Ferraro.

REGINE DI QUADRI / QUEENS OF PAINTINGS di Anna Testa (Italia, 2023, DCP, 53′) Anna Testa, autrice di molti documentari al femminile, racconta due artiste che hanno qualcosa che le rende vicine.

FUORI CONCORSO | Torinofilmlab

LOS COLONOS / THE SETTLERS di Felipe Gálvez Haberle (Argentina / Cile / UK / Taiwan / Germania, 2023, DCP, 97′) Premio Fipresci a Cannes, un’incredibile opera d’esordio, un western anticoloniale scritto (anche) da Mariano Llinás. Candidato cileno per gli Oscar.

LUKA di Jessica Woodworth (Belgio / Italia / Olanda / Bulgaria / Armenia, 2023, DCP, 94′) Rilettura di Il deserto dei Tartari in chiave distopica, in un paesaggio astratto e materico al tempo stesso. Tensione e attesa vanno di pari passo. Con Geraldine Chaplin.

MUMMOLA / FAMILY TIME di Tia Kouvo (Finlandia / Svezia, 2023, DCP, 114′) Le dinamiche di una famiglia disfunzionale durante le feste più complicate dell’anno. Uno studio sulle relazioni umane, dove ironia, dramma e commedia si incrociano spesso.

PUAN di María Alché, Benjamín Naishtat (Argentina / Italia / Germania / Francia / Brasile, 2023, DCP, 107′) Ancora dall’Argentina una libera, sfrontata e arguta tragicommedia a sfondo politico sul significato e la perdita degli ideali. Leggero con brio. E retrogusto amaro.

THE QUIET MIGRATION di Malene Choi (Danimarca, 2023, DCP, 102′) La storia di Carl, ragazzo adottato, e della sua vita di campagna. Un film poetico, misterioso, tenero ma anche dannatamente comico.

TIGRU / DAY OF THE TIGER di Andrei Tanase (Romania / Francia / Grecia, 2023, DCP, 80′) Una tigre fuggita dallo zoo di una cittadina della Transilvania innesca il finimondo. Al centro una storia di smarrimenti osservati da angolazioni inaspettate.

Fuori Concorso | Il gioco della finzione. Nuovi sguardi argentini

CAMBIO CAMBIO di Lautaro García Candela (Argentina, 2022, DCP, 89′) A metà tra thriller e storia d’amore, un film che affronta il cuore di tutte le preoccupazioni argentine: il valore del denaro.

CLARA SE PIERDE EN EL BOSQUE/CLARA GETS LOST IN THE WOODS di Camila Fabbri (Argentina, 2023, DCP, 83′) Viaggio introspettivo di una donna segnata, come tutta la sua generazione, da un evento traumatico e doloroso.

CLEMENTINA di Agustín Mendilaharzu, Constanza Feldman (Argentina, 2022, DCP, 109′) Una coppia in lockdown alle prese con piccole/grandi situazioni catastrofiche. Tra autofiction, slapstick e mitologia del quotidiano.

MAMÁ, MAMÁ, MAMÁ di Sol Berruezo Pichon-Riviére (Argentina, 2020, DCP, 65′) L’elaborazione del lutto ad altezza di sguardo infantile. Un’esperienza sensoriale e onirica.

QUÉ SERÁ DEL VERANO / WHAT WILL SUMMER BRING di Ignacio Ceroi (Argentina, 2021, DCP, 85′) Un sorprendente esperimento narrativo che inventa un’epopea avventurosa a partire dalle immagini amatoriali di uno sconosciuto.

Crazies

CRAZIES | Concorso

AUGURE / OMEN di Baloji (Belgio / Congo / Olanda / Germania / Sud Africa, 2023, DCP, 90′) Koffi torna in Congo per presentare la fidanzata. Bianca e incinta. La famiglia lo accoglie con sospetto. Parabola indemoniata e geniale, esordio di un artista visuale super cool.

BIRTH/REBIRTH di Laura Moss (USA, 2023, DCP, 98′) Due donne, una mad doctor e una madre. Una bimba morta e resuscitata. Un film dell’orrore che mette alla prova quel che l’etica (e il corpo della donna) può sopportare.

THE COMPLEX FORMS di Fabio D’Orta (Italia, 2023, DCP, 85′) L’attesa ansiosa, in un’elegante villa, di un gruppo di persone disperate che han venduto il proprio corpo. Esordio di un regista di videoclip (per Dente, Verdena…).

LA ERMITA / THE CHAPEL di Carlota Pereda (Spagna, 2023, DCP, 97′) La piccola Emma vuole comunicare con lo spirito di una giovane rimasto intrappolato nella cappella del paesino. Opera seconda della regista dell’instant cult Piggy.

LA MORSURE / BITTEN di Romain De Saint-Blanquat (Francia, 2023, DCP, 87′) Françoise è convinta di avere solo una notte, prima di morire. Per questo fugge dal collegio verso un’ultima festa. Un coming of age raffinato, nero, sospeso.

THE SIN di Dong-seok Han (Corea del Sud, 2023, DCP, 104′) Una ballerina è la protagonista di un film sperimentale sulla danza. Molto sperimentale. Slittamenti progressivi del genere horror, in un mix delirante tra zombie e revenge movie.

VINCENT DOIT MOURIR / VINCENT MUST DIE di Stéphan Castang (Francia / Belgio, 2023, DCP, 108′) Perché Vincent viene attaccato ripetutamente da persone che cercano di ucciderlo senza nessunissimo motivo? Un film assurdo, cupo, ghignante sui nostri tempi.

VISITORS – COMPLETE EDITION di Kenichi Ugana (Giappone, 2022, DCP, 60′) Quando Souta apre la porta agli amici della band, è evidente da subito che il suo comportamento sia un pochetto strano. La nuova follia di Ugana.

CRAZIES | Fuori Concorso

MARINALEDA di Louis Seguin (Francia, 2023, DCP, 50′)

MICHEL VAY di Patricia Gélise, Nicolas Deschuyteneer (Belgio, 2023, DCP, 60′) Crazies non può non avere un double bill. Questo è nel segno del road movie eccentrico: tra vampiri libertari e criminali braccati dal destino.

LE RÈGNE ANIMAL / THE ANIMAL KINGDOM di Thomas Cailley (Francia, 2023, DCP, 130′) Cosa fare se gli uomini si trasformano in animali? Tra il fantasy, l’horror, il mélo familiare. Grande successo in Francia. Musiche di Andrea Laszlo De Simone.

Nuovimondi

AN ASIAN GHOST STORY di Bo Wang (Olanda / Cina, 2023, DCP, 37′)

RENAISSANCE di Nader Ayache (Francia, 2023, DCP, 55′) Dall’Asia dei capelli e delle parrucche alla Tunisia dell’oud, due piccoli film di spiriti che tornano e di memorie resistenti.

FAILED STATE di Christopher Bell, Mitch Blummer (USA, 2023, DCP, 85′) Sembra un homeless ma non lo è. È solo un’anima persa nei sobborghi della città, un corriere che cerca gentilezza e incarna la deriva della metropoli.

HERE di Bas Devos (Belgio, 2023, DCP, 82′) Ultima notte di quiete per Stefan, operaio rumeno a Bruxelles, prima di tornare a casa per le ferie. Il tempo scorre su di lui e sulla città, tra incontri, casualità, muschio e, forse, un amore.

INDIA di Telmo Churro (Portogallo, 2023, DCP, 123′) Lisbona non ha segreti per Tiago, guida alle prese con una turista brasiliana, un padre marinaio in pensione, un figlio che sogna le stelle e un amore finito.

INSIDE THE YELLOW COCOON SHELL di Thien An Pham (Vietnam / Francia / Singapore / Spagna, 2023, DCP, 182′) Con le ceneri della cognata, Thian torna nel cuore di un Vietnam sospeso tra ricordi, religione e amori dispersi. Un esordio impressionante, Caméra d’or a Cannes 2023.

NATURA di Matti Harju (Finlandia, 2023, DCP, 68′) L’estate morde le giornate inutili di due amici, che si aggirano tra i campi di periferia puntando alla villa di un criptomilionario. Un noir bruciato dal sole.

RETAKE di Nakano Kôta (Giappone, 2023, DCP, 110′) La scuola è chiusa e una ragazza coinvolge un compagno e due amici nelle riprese di un film, ma i sentimenti entrano in campo e… Racconto d’estate con macchina da presa.

SOFIA FOI di Pedro Geraldo (Brasile, 2023, DCP, 67′) Sofia fa tatuaggi e gravita nel perimetro dello studentato, attendendo l’amore distratto di una compagna. Ritratto pacificato di una ragazza brasiliana senza tetto né legge.

Back to Life

BIRMANIA + AFGHANISTAN (60’) Meraviglie d’amatori. Due film di viaggio in 16 mm, girati da una coppia di ingegneri civili tra gli anni ’60 e ’70, illuminano scorci inediti dei luoghi in cui lavorano.

L’AMOUR FOU di Jacques Rivette (Francia, 1969, DCP, 252′) Un regista teatrale in crisi tra Racine e la moglie attrice. Dieci anni dopo La sera della prima di John Cassavetes sembrerà riproporne i conflitti.

DOPO MEZZANOTTE di Davide Ferrario (Italia, 2004, DCP, 92′) Il sapore d’amore e di cinefilia della Nouvelle Vague, il cuore della città che cambia pelle: il sogno digitale di un cinema che dalle origini ritorna al futuro.

MASSIMINO di Pierfrancesco Li Donni (Italia, 2017, DCP, 19′) VORREI CHE VOLO di Ettore Scola (Italia, 1980, DCP, 66′) Nella Torino degli anni 80, il piccolo Massimino incarna la speranza di un futuro migliore. Quarant’anni dopo è adulto, ma con alle spalle una vita difficile.

NOW I KNOW SNOW di Marco Di Castri, Gianfranco Barberi (Italia, 1986, DCP, 38’)

TWO NUDES BATHING di John Boorman (UK, 1995, DCP, 35′) Double bill: 1) Due cineasti indipendenti italiani raccontano un maestro del cinema sperimentale 2) il cortometraggio, inedito in Italia, di uno dei massimi cineasti inglesi.

ROMANCE AT LUNG SHAN TEMPLE di Pai Ko (Taiwan, 1962, DCP, 98′) Un “musicarello” esuberante, di insospettabile e radicale libertà, in un Paese segnato da forti tensioni sociali: il regista venne giustiziato poco dopo la sua realizzazione.

SANSHO DAYU / L’INTENDENTE SANSHO di Kenji Mizoguchi (Giappone, 1954, DCP, 124′) Una parabola umana, spirituale e politica che dal Giappone del feudalesimo attraversa i secoli e rappresenta ancora oggi un urlo di rivolta contro la sopraffazione.

UOMINI SI NASCE POLIZIOTTI SI MUORE di Ruggero Deodato (Italia, 1976, DCP, 96′) Una coppia di poliziotti alla Starsky & Hutch è protagonista di un violentissimo poliziesco del maestro Ruggero Deodato.

ROMA NUDA di Giuseppe Ferrara (Italia, 2010, DCP, 107′) Ultimo film di Milian, Califano e Giuseppe Ferrara, con Francesco Venditti. Un Suburra ante litteram, dove spicca Eva Henger, rivede finalmente la luce.

Mezzogiorno di fuoco | John Wayne

THE BIG TRAIL / Tit.it.: IL GRANDE SENTIERO di Raoul Walsh, Louis R. Loeffler (USA, 1930, DCP, 125′) 3000 comparse e un grande attore (Wayne) per raccontare una carovana che dal Mississippi si dirige a Ovest. Primo grande western sonoro, un gioiello.

RED RIVER / Tit.it.: IL FIUME ROSSO di Howard Hawks, Arthur Rosson (USA, 1948, DCP, 133′) Il mito del West, il difficile rapporto padre-figlio, l’amicizia virile che diventa quasi omosessualità, le grandi praterie del nuovo mondo, un bel po’ di umorismo: tutto in un film.

SHE WORE A YELLOW RIBBON / Tit.it.: I CAVALIERI DEL NORD OVEST di John Ford (USA, 1949, 35mm, 104′) L’ufficiale sta per andare in pensione ma riesce a impedire una guerra indiana e a commuovere parlando con la moglie morta. E il sergente Quincannon…

HONDO di John Farrow (USA, 1953, DCP, 83′) Gli indiani in questo film hanno uno spessore che dimostra che i tempi stanno cambiando, Hondo non risparmia pugni e consigli, John Ford mette lo zampino nella battaglia finale.

NORTH TO ALASKA / Tit.it.: PUGNI, PUPE E PEPITE di Henry Hathaway (USA, 1960, DCP, 122′) John Wayne sa interpretare anche le commedie, come prova la sua lotta senza quartiere con Stewart Granger per la bella Capucine, mentre intorno stanno cercando l’oro.

DONOVAN’S REEF / Tit.it.: I TRE DELLA CROCE DEL SUD di John Ford (USA, 1963, DCP, 109′) Gioiello misconosciuto di Ford&Wayne. Vogliono farsi una vacanza e propongono di fare un film ai tropici. Botte da orbi, ma i razzisti fanno una brutta fine.

THE SHOOTIST / Tit.it.: IL PISTOLERO di Don Siegel (USA, 1976, 35mm, 100′) Solo un grande uomo poteva mettere in scena la sua morte riflettendo su tutto quello che aveva fatto in vita. Western crepuscolare straordinario, anche Laureen Bacall si innamora di lui.

Retrospettiva | Sergio Citti

OSTIA di Sergio Citti (Italia, 1970, DCP, 103′)

PIER PAOLO PASOLINI. 14.11.1975 di Sergio Citti (Italia, 1975, DCP, 24′) L’esordio di Sergio Citti, scritto con Pier Paolo Pasolini, è presentato insieme a un breve filmato realizzato da Citti a Ostia pochi giorni dopo l’omicidio del poeta.

STORIE SCELLERATE di Sergio Citti (Italia, 1973, 35mm, 93′) Quattro storie ambientate a Roma a metà Ottocento, ispirate dai racconti di Matteo Bandello e ai sonetti di Giuseppe Gioachino Belli. Con Franco Citti e Ninetto Davoli.

CASOTTO di Sergio Citti (Italia, 1977, DCP, 106′) Il film più noto di Citti racconta una giornata di vicende tragicomiche per diversi personaggi all’interno di una spaziosa cabina situata sul litorale laziale.

DUE PEZZI DI PANE di Sergio Citti (Italia / Francia, 1979, 35mm, 110′) Vittorio Gassman e Philippe Noiret sono due suonatori ambulanti che si ritrovano a doversi occupare di un bambino che potrebbe essere figlio di uno come dell’altro.

IL MINESTRONE di Sergio Citti (Italia, 1981, file, 170′) Secondo Citti, il vero protagonista del film è la fame. Presentiamo qui la versione integrale, trasmessa nel 1985 dalla RAI in tre puntate.

MORTACCI di Sergio Citti (Italia, 1989, 35mm, 108′) Sospeso fra alto e basso, comico e tragico, il film racconta di alcuni ospiti di un cimitero romano che la notte si ritrovano per raccontare la storia della loro morte.

I MAGI RANDAGI di Sergio Citti (Italia / Francia / Germania, 1996, 35mm, 130′) Vagamente ispirato a un progetto incompiuto di Pasolini, Porno-Teo-Kolossal, racconta del viaggio di tre saltimbanchi, moderni re magi, alla ricerca del nuovo Messia.

CARTONI ANIMATI di Franco Citti e Sergio Citti (Italia, 1998, DCP, 90′) Omaggio a Miracolo a Milano, il film racconta la vita della comunità che abita nella bidonville Villaggio Felice, e del loro incontro con il cantastorie Salvatore Salvatutti.

VIPERA di Sergio Citti  (Italia, 2001, DCP, 90′) La storia d’Italia attraverso le tormentate vicende del maniscalco Leone, della figlia Rosetta, dell’ex gerarca Guastamacchia e della misteriosa “Vipera”.

FRATELLA E SORELLO di Sergio Citti (Italia, 2005, DCP, 98′) L’ultimo film di Citti racconta dell’amicizia, nata in cella, tra Giocondo e il Serpente, e dei loro rapporti con la gelosissima Cicera e con l’affasciante Andrea.

IL SEMAFORO di Sergio Citti (Italia, 1987, file, 5′) MATERNITÀ di Sergio Citti (Italia, 1987, file, 5′) COMUNICAZIONE di Sergio Citti (Italia, 1987, file, 4′) LA PARTITA di Sergio Citti (Italia, 1987, file, 38′)

ANCHE I CANI CI GUARDANO (Episodio film ESERCIZI DI STILE) di Sergio Citti (Italia, 1996, DCP, 5′) SERGIO CITTI – RITRATTI D’AUTORE di Alessandro D’Alatri (Italia, 1996, file, 18′)

Una raccolta dei cortometraggi e dei servizi televisivi realizzati da Citti a metà anni ’80. Chiude la selezione l’episodio cittiano del film collettivo Esercizi di stile.

SOGNI E BISOGNI – EPISODI 1 – 3 di Sergio Citti (Italia, 1985, file, 115′, 120′, 132′) I primi tre episodi della serie vedono come protagonisti Giulietta Masina, Franco Citti, Paolo Villaggio, Maurizio Nichetti, Gigi Proietti e Andréa Ferréol.

SOGNI E BISOGNI – EPISODI 4 – 7 di Sergio Citti (Italia, 1985, file, 115′, 120′, 132′) Gli episodi dal quarto al settimo sono interpretati da Marina Confalone, Enrico Montesano, Ninetto Davoli, Eliana Miglio, Mario Brega, Carlo Verdone e Serena Grandi.

SOGNI E BISOGNI – EPISODI 8 – 11 di Sergio Citti (Italia, 1985, file, 115′, 120′, 132′) Gli ultimi episodi sono interpretati da Angelo Infanti, Michela Miti, Ida Di Benedetto, Renato Pozzetto, Francesco Nuti, Ugo Tognazzi e Marilù Tolo.

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