La recensione di The Equalizer 3 – Senza tregua: Denzel Washington dice addio al giustiziere McCall sfidando la mafia in un thriller crepuscolare che chiude la trilogia diretta da Antoine Fuqua
L’ultima avventura di Robert McCall
Da quando ha abbandonato la sua vita di assassino governativo, Robert McCall (Denzel Washington) ha lottato per rimediare alle orribili azioni compiute in passato e trova una strana consolazione nel perseguire la giustizia in favore degli oppressi. Sentendosi inaspettatamente a casa nel Sud Italia, scopre che i suoi nuovi amici sono sotto il controllo dei boss della criminalità locale. Quando gli eventi precipitano, McCall sa cosa dovrà fare: difendere i suoi amici e sfidare la mafia.
Passaggio di testimone
A 10 anni di distanza dal primo capitolo della saga e dopo tre film, con The Equalizer 3 – Senza tregua Denzel Washington dice addio ad un personaggio che ha saputo conquistare l’affetto dell’attore e del pubblico. Anche il regista Antoine Fuqua ha salutato degnamente Robert McCall: “L’eroe lavoratore, a un certo punto deve andarsene, qualcun altro deve raccogliere il testimone e servire la giustizia. Lui ha fatto la sua parte”, ha detto. E così è, in effetti. Il giustiziere si trova in una località straniera – lusinga che il Paese scelto sia proprio l’Italia – circondato da persone che gli vogliono bene. Quale occasione migliore per spingerlo ancora una volta oltre il limite, guidato dall’affetto che lo lega a loro e dalla necessità di lottare contro la mafia locale?
Alla ricerca di pace
Denzel Washington appare in forma e persino ringiovanito, a proprio agio nella storia proprio come lo era stato nel primo film. Non che le precedenti (dis)avventure non abbiano lasciato segni del loro passaggio. Al contrario, all’inizio del racconto Robert McCall zoppica tra i vicoli del Sud Italia (il film è stato girato in gran parte a Napoli, Salerno e la Costiera Amalfitana) in attesa di recuperare la perfetta forma fisica dopo le gravi ferite riportate. Il suo desiderio di quiete è lampante: Fuqua lo ritrae alla ricerca di pace, mentre passeggia sereno in compagnia di poche persone care quasi fosse un turista qualsiasi. Ampio spazio viene lasciato alla riflessione, come a voler tirare le somme dopo una vita in cui sangue e morte hanno avuto un peso specifico importante. L’attore premio Oscar – che si ricongiunge a Dakota Fanning 20 anni dopo Man on Fire – Il fuoco della vendetta –non delude e appare sempre ben centrato: credibile nelle scene d’azione, ironico ma anche spirituale quando deve fare i conti con la propria coscienza.
Un thriller crepuscolare
L’approfondimento psicologico del personaggio permette al pubblico di conoscerlo a 360 gradi, tuttavia il ritmo del film non può che risentirne. Poco male, perché anche questo fa parte del gioco: thriller sì, ma con toni che tendono inevitabilmente al crepuscolare. Il difetto che si nota maggiormente, semmai, è un altro: l’assenza di un cattivo davvero temibile. Il giustiziere deve affrontare addirittura la Mafia, eppure questa non riesce mai a far davvero paura. Troppo rarefatta o forse poco coinvolgente, pecca di incisività. La stessa critica può essere mossa al finale, fin troppo sbrigativo. Un plauso va però a Fuqua, abile nel rendere accattivante la storia nonostante il livello di azione (e di violenza) sia molto inferiore a quella vista nei precedenti lungometraggi. Non mancano infine i cliché nei confronti degli italiani e le classiche esagerazioni del cinema americano, tuttavia The Equalizer 3 – Senza tregua resta un film godibile che chiude degnamente la saga.
The Equalizer 3 – Senza tregua. Regia di Antoine Fuqua, con Denzel Washington, Dakota Fanning, Gaia Scodellaro, David Denman, Sonia Ammar, Eugenio Mastrandrea, Remo Girone, Andrea Scarduzio, Bruno Bilotta, Gian Piero Rotoli, Andrea Dodero, Salvatore Ruocco e Daniele Perrone, distribuito da Eagle Pictures dal 30 agosto 2023.
