The Walking Dead 8×03, in questa puntata i temi centrali della serie si fanno sempre più nitidi. Perdono o vendetta? Tutti hanno un lato oscuro, che per riuscire a sopravvivere devono lasciare emergere. Ma come conviverci?
Leader o mostro
La terza puntata dell’ottava stagione di The Walking Dead; Mosters. un titolo di grande impatto, che anticipa una citazione delle più significative della serie fino ad oggi: «Le vere creature inumane siamo noi». Si è chiusa la seconda puntata con il ritorno di un personaggio che non vedevamo dalla prima stagione, Morales, egli durante lo scontro faccia a faccia con Rick, lascia far intendere che il vero mostro non è Negan, ma lo stesso Rick Grimes, perché si comporta esattamente come lui; solo perché lo sceriffo e i suoi compagni non uccidono per divertimento e non umiliano il nemico, ciò non cambia che si uccide comunque, mettendo quindi in discussione il comportamento di coloro che sono sempre stati etichettati come “Eroi” Un ruolo che più volte nel corso della serie ci è stato mostrato essere parzialmente arbitrario. La differenza tra un mostro, e un vero leader è come essi convivono con il rimorso. Un mostro alla morte del suo nemico non reagirebbe con espressioni di stupore misto a dolore. Rick è solo un uomo, chiamato ad essere il leader di una famiglia che deve proteggere.
La vita e la morte
Oltre il conflitto portato avanti su più fronti, questo episodio ci mostra anche l’umanità del commovente addio tra Aaron e Eric. La storyline tra i due potrebbe sembrare scontata in un contesto del genere, con una guerra incorso ed il pericolo degli zombie sempre presente, ma i due anche se personaggi secondari hanno sempre mostrato di essere un modello, soprattutto Aaron, coraggioso, leale, altruista, generoso e sempre pronto ad aiutare il prossimo, egli ha il compito di mostrare a tutti come si possa credere in un futuro migliore. L’amore è sempre stata una fonte di speranza, ma se l’amore muore la speranza si perde, per l’ennesima volta l’amore sembra non riuscire a trionfare, Eric è stato ferito da un cecchino durante un attacco ad un avamposto. Aaron è costretto a dirgli addio e ad abbandonarlo in punto di morte per aiutare gli altri in battaglia. Alla fine si vede Aaron con in braccio Grecie, la bambina salvata da Rick, che vede in lontananza Eric, il suo amore, ormai trasformato in zombie; è qui evidente la metafora di morte e rinascita, tema già toccato dalla serie. Una scena emotivamente forte e commovente. Un finale toccante che lascia speranza, quella di voler credere in una nuova vita, in una nuova società e nella vittoria.
Qui potete leggere le recensioni di tutti gli episodi dell’ottava stagione di The Walking Dead