Fuori il singolo e il videoclip di Tropico, Fantasie ultimo brano in ordine di tempo ad anticipare l’uscita del nuovo disco, in collaborazione con Cesare Cremonini
Fuori il singolo e il videoclip di Tropico, Fantasie ultimo brano in ordine di tempo ad anticipare l’uscita di Chiamami quando la magia finisce, il suo nuovo album disponibile in versione fisica sia in doppio vinile che su CD e su tutte le piattaforme digitali a partire dal 29 settembre su etichetta Numero Uno / Sony Music.
La collaborazione con Cesare Cremonini
La seconda traccia dell’album vede la prima collaborazione annunciata all’interno dell’album, quella con Cesare Cremonini. Frutto di una lunga storia di sinergie, un sodalizio professionale iniziato più di dieci anni fa divenuto una grande amicizia e partito proprio da Cesare, primo ad accorgersi del talento dell’artista e dell’autore che oggi è una delle firme più straordinarie e ricercate della discografia.
Tropico cura la regia del video e lo descrive così
In contemporanea con l’uscita del nuovo singolo un video curato direttamente da Tropico che così lo anticipa: “L’idea di questo video nasce dal focus che c’è nella canzone. Siamo tutti nelle fantasie di qualcun’altro. Ognuno di noi potrebbe essere nella mente di qualcun’altro. Volevo qualcosa che ne incarnasse l’idea e mi è venuto in mente questo muro umano di persone. Le persone sono un luogo, idea, sono un viaggio, un sentimento, un progetto, un sogno. Volevo una sensazione immersiva nelle fantasie della gente, non per forza le mie, in generale. Di tutti. Il primo muro umano, artistico, che mi è venuto in mente sono state le Centauromachie di Michelangelo. Anche se il senso era diverso, mi piaceva quell’intreccio di corpi come costruzioni, ed è diventato la nostra reference. Devo dire che Attilio Cusani e tutti i ragazzi di Borotalco sono stati incredibili nello sviluppare l’idea insieme. Meravigliosi. Spesso le fantasie vengono a prenderti quando stai facendo altro, quando sei distratto, o ad esempio quando chiacchieri con un amico del più e del meno come nel nostro caso nel video. Con la dovuta mediazione tra i linguaggi, siamo più vicini all’installazione e alla video art che al videoclip musicale.