La nostra recensione di Troppo cattivi, irriverente heist comedy animata di Pierre Perifel, su un’eccentrica banda di animali antropomorfi, con le voci italiane di Valerio Lundini, Margherita Vicario e Saverio Raimondo
“Se la guardi dalla giusta prospettiva anche la spazzatura può rivelarsi un’opera d’arte”. Ma è possibile cavare qualcosa di buono da un bizzarro gruppo di supercriminali che per tutta la vita han commesso spettacolari furti riuscendo sempre a sfuggire dalle grinfie della polizia? È questa la domanda alla base della nuova irriverente commedia animata targata DreamWorks, Troppo cattivi, scoppiettante esordio alla regia di Pierre Perifel. Tratto da una serie di libri dello scrittore australiano Aaron Blabey, il prodotto è un heist movie avvincente che sfrutta i topoi del genere per costruire un frizzante breaking good, che mette in discussione il concetto di malvagità e ribalta gli stereotipi raccontando le avvincenti avventure di un gruppo di irresistibili animali antropomorfi.
Un colpo grosso
Dopo una serie di successi criminali è arrivato il momento per una sgangherata gang di ladri (i Troppo cattivi, appunto) di compiere il colpo più difficile della loro carriera: impossessarsi del Delfino d’oro, un premio assegnato ogni anno alla persona più buona della loro città. Durante l’operazione qualcosa va male e i nostri protagonisti, un lupo elegante e scaltro, un serpente in grado di aprire ogni tipo di cassaforte, uno squalo trasformista, una tarantola hacker e un piranha esperto di combattimento, si ritrovano con le manette ai polsi. Mister Wolf, però, negozia con la governatrice Foxington un accordo: se, sotto la tutela del porcellino d’Inda Professor Marmellata (vincitore del Delfino d’oro), i Troppo cattivi riusciranno a diventare buoni, otterranno la libertà.
Un’allegoria zoomorfa
Una delle intuizioni geniali di Troppo cattivi è la scelta di far muovere una banda di animali antropomorfi in un mondo totalmente abitato da esseri umani. Non animali qualunque, ma alcuni dei più pericolosi e violenti predatori conosciuti in natura, capeggiati, non a caso, da un lupo, il cattivo più classico di tutte le favole. Gli unici altri due animali presenti nel film sono la volpe Foxington, felice rappresentazione di una donna in una posizione di potere, scaltra e determinata, e un porcellino d’India, ammantato di un velo di tenerezza. Ecco dunque che la personificazione delle caratteristiche animali diventa l’occasione per decostruire i pregiudizi e trasformare una commedia per famiglie in un’interessante discorso sulla riabilitazione dei criminali. Senza giustificare gli atti illeciti commessi dai suoi protagonisti, infatti, il film riflette su una questione fondamentale: i Troppo cattivi sono sempre stati “colpevoli fino a prova contraria”, capro espiatorio di ogni malefatta, additati come personaggi negativi per il sol fatto di avere le fattezze di predatori.
Il fremito della bontà
Troppo cattivi è una favola dalla morale apparentemente banale ma trattata con una cura (e un’autoironia consapevole) tale da renderla universale: non bisogna giudicare un libro dalla sua copertina. Quando ai protagonisti viene finalmente data la possibilità di riscrivere la loro storia, quando gli viene offerto un percorso di redenzione, anche loro possono imparare che “ad essere buoni ci si sente buoni”. A rendere ancora più efficace questa lezione di bontà è un’animazione fluida e coloratissima, una brillante caratterizzazione dei personaggi, una comicità che passa dalle gag più slapstick e demenziali a pezzi di umorismo tagliente, riuscendo ad intercettare il più vasto pubblico possibile. Una nota di merito va tributata al doppiaggio italiano che compie la rischiosa e non sempre felice scelta di affidare i personaggi principali alle voci di talent (e non di doppiatori professionisti), ma ci regala un Valerio Lundini in versione piranha rabbioso che fa sbellicare e un Saverio Raimondo-Mister Marmellata irresistibile. Riusciremo mai a toglierci dalla testa che un piranha con la r moscia è l’animale domestico che ci meritiamo? Basta guardare l’acquario da un’altra prospettiva.
Troppo cattivi. Regia di Pierre Perifel. Con le voci di Andrea Perroni, Edoardo Ferrario, Francesco De Carlo, Valerio Lundini, Margherita Vicario, Saverio Raimondo e Paola Michelini. Uscita al cinema 31 marzo 2022, distribuito da Universal Pictures.
3 stelle e mezza